CORO HARMONY GOSPEL SINGERS a RIVOLTO (Ud) – 28 luglio 2018
15 anni fa, il neonato Coro Gospel Harmony Singers provava canti della fede tratti dalla Bibbia nello scantinato di una libreria di Codroipo.
Dopo tre intensi lustri, interpreta ancora quei canti, ma nel mondo, con la stessa energica passione e lo stesso obiettivo: far conoscere e diffondere la musica gospel e
la cultura afro-americana, senza mai piegarsi alle mode o ai canoni europei.
Per questo ha voluto festeggiare, per ricordare Max Tiburzio, il felice traguardo a Codroipo o, meglio, a Rivolto, che ha ricambiato con una chiesa gremita oltre ogni aspettativa, il saluto di Mariangela Malisani, presidente della Pro Loco, di Don Plinio Donati e la presenza dei
sindaci di Codroipo Marchetti e di Ronchis Michelutto. Forte dei suoi
fondatori, Stefania Mauro, carismatica direttrice, Cristian Barel,
“Preacher” voce guida tra i brani e il pubblico, Andrea Neri
batterista, e degli entusiasti coristi, dal 2003 a oggi il Coro ne ha
fatta di strada e collezionato successi internazionali.
Vanta, infatti, un repertorio sempre nuovo e di
grande impatto, carico di sonorità “black” che riescono a coinvolgere e
a far emozionare il pubblico. Stefania attinge dal vasto repertorio della musica
gospel, dalle forme più moderne della “black church music” agli
spiritual più tradizionali. A oggi ha tenuto moltissimi concerti, in Italia e
all’estero, e partecipato ai più importanti
eventi italiani dedicati alla musica gospel.
A Rivolto, ha dato prova di enorme riserva di energia, nonostante il caldo, scaldando le ugole con ” Up”, proclamato migliore brano Gospel negli Stati Uniti.
“Gesù ha il potere di dare luce agli occhi dei ciechi, la forza a chi
non è capace di camminare e voce a chi non ce l’ha.
Al brano simbolo del Gospel tratto dal salmo 21 per sole voci, trionfo di voci penetranti e soffici, potenti e suadenti che trovano impulso dal cuore in
volo, è seguito un brano new entry per il Coro e dedicato al pubblico di Rivolto.
Fragoroso e allegro, fa fatica a
stare nell’architettura delle chiese ma deve essere eseguito in chiesa perchè dice che tutto l’aiuto arriva da Dio.
Gli afroamericani, infatti, vi hanno trovato forza
e speranza nella Bibbia e la ragione per
fare comunità. Tra i tanti, King Jesus è un brano capace di emozionare ogni corista perchè insegna ad ascoltare Re Gesù. Per sole voci, ha incatenato il pubblico.
Un incedere di brani senza sosta fino all’ultimo “Signore, tu sei buono” e al bis da standing ovation per un coro che ha donato ogni fibra e vigore a sottolineare il traguardo dei 15 anni, gonfio di progetti, successi ed emozioni.
stefania
Buongiorno Pierina. Grazie mille. Ne sono riconoscente. Belle parole