Viaggio a VALBELLUNA – BL 21
Dal 13 al 16 maggio 21, in viaggio in Valbelluna, su invito del Consorzio turistico Dolomiti Prealpi, che – in sinergia con partner locali – ha promosso un educational per tour operator e agenti di viaggio del Veneto, Friuli e Lombardia.
L’obiettivo era far loro conoscere, e vivere, le peculiarità di un territorio vocato al turismo del ben stare, adatto a famiglie e ai cultori dell’arte, della natura, dello sport e del buon cibo. Tutte le proposte – coordinate da Filippin Viaggi e accompagnate dalla guida Isabella Pilo – sono state apprezzatissime: dall’escursione cicloturistica a quella naturalistica del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, dall’architettura rurale all’interessante workshop con i responsabili e gli operatori locali, a Pedavena.
Fin dal primo dei quattro giorni di full immersion, agli operatori turistici è parso evidente come la Valbelluna sia un pieno di eccellenze a tutto tondo nonchè ghiotta opportunità turistica per ogni età, al pari – se non oltre – di luoghi più blasonati.
Cultura, natura, grandi biodiversità mai di massa, arte ed enogastronomia, sono i figli del suo habitat, che concentra secoli di storia in un’anima veneziana disegnata dal Piave e corteggiata dalle Dolomiti, patrimonio UNESCO.
Gli aspri territori rurali, montani e di pianura, dialogano da sempre con l’arte multiforme, al passo con l’oggi, letto e soddisfatto. Le eccellenti geografie vacanziere, incise nel Dna montanaro, si rivelano a misura di qualsiasi aspettativa sportiva – dalla lenta camminata tra i cadini del Brenton al canyoning più bello d’Italia e tra i migliori d’Europa – ed enogastronomica, formata, per l’80%, da prodotti tipici, arricchibile da una miriade di approcci esperienziali.
Le proposte di vacanze in Valbelluna nascono da mani che lavorano e raccontano e imprimono emozioni, avvolgendole col calore dell’accoglienza e dell’armonia.
E, questo, è uno dei punti di forza di chi, in questo territorio, opera e vive, facendone fulcro della propria attività.
La Valbelluna non fa clamore, eppure si offre, fiera del suo carattere, con mani cucite da un vissuto antico e magico. Lo fa per vocazione e amore, quando mostra le piccole perle cittadine e le preziose città, incastonate nel bianco e nel verde, vestite di legno e ferro e pietra e filigrana.
O si narra, attraverso le parole di Dino Buzzati, o sfoggia i capolavori di Tiziano e Sebastiano Ricci e Andrea Brustolon, il Michelangelo del legno, solo per citarne alcuni.
O conduce tra le sale di Palazzo Fulcis, gioiello del 1500, a Belluno o alla Galleria d’arte moderna Carlo Rizzarda, con il patrimonio di vetri soffiati, e al Museo Diocesano, a Feltre.
O accompagna nelle chiese e cattedrali, autentici contenitori d’arte e libri di storia, ancora pulsante e viva.
Così scriveva Buzzati, negli anni 50, sul Corriere della Sera: “Chi sapeva che da Belluno fossero usciti artisti di così alto calibro e, così, attuali?”
Non è da meno Feltre, dove si può stare una settimana e non vedere mai la stessa cosa, ma aver molto da sentir raccontare. Con l’eco di Venezia imbrigliata tra le mura. Né lo è Mel, terzo Borgo più bello d’Italia, dove, ancora, si possono immaginare le gesta eroiche del leggendario Orlando Furioso o le contesse uscire dal Palazzo della Cultura.
La Valbelluna, sintesi di variegate eccellenze, attende chiunque sia disponibile ad apprezzarne le sfumature sensoriali, ma, soprattutto, ad ascoltare i battiti del suo cuore montanaro, aspro e versatile.
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