23 marzo 2012: ARGENTINA: BUENOS AIRES
Al Circolo Arci di Udine, inserita nelle iniziative di “Adotta la culura” serata emozionante e piena di cuore con un viaggio virtuale a BUENOS AIRES. Di oggi con reportage di viaggio, di ieri con suggestioni poetiche e documentaristiche sulla rivoluzione e i “desaparesidos” cui noi, allievi del corso di lettura con Bottega Errante, abbiamo reso omaggio.
BUENOS AIRES oggi:
25mila taxi neri a righe gialle, tanti angoli, negozi per la lavorazione della cioccolata, chioschi ambulanti, vecchie macchine funzionanti, strade a 5 corsie e mestieri da noi scomparsi: lustrascarpe, arrotino, fabbro, dog-sitter, e tanti altri che sono stati riscoperti nella difficoltà economica. Dignità e rispetto sono assicurati! Così come i gesti di gentilezza spontanei e la scorrevolezza nei rapporti. La gente Ti guarda e scambia sorrisi.Prati pieni di uccelloini indisturbati nel traffico caotico. Cafeteria libery frequentatissima. Rischiava di essere distrutta invece è stata presa in gestione dalla Cooperativa operaia e funziona benissimo. Parco centenario, con alberi secolari che sono vere opere d’arte. Uno ha 600 anni. Teatro lirico “Colon” del 1908, inaugurato con l’Aida.
BUENOS AIRES 2002: Presidente Nestor Kirchner (1950-2010) il guerriero per la pace. Sfida tutti, con sua moglie Cristina.
BUENOS AIRES 2001: Madri di Piazza de Mayo vengono picchiate. Fabbriche chiuse. Sparatorie.
BUENOS AIRES 2011: Un’altra Argentina. Madri al Palazzo del governo – progetti di vita per i giovani. Ricompare il diritto di vivere.
MADRI di Piazza de Mayo: Da 30 anni e più sono insieme, in gruppo, sempre unite. Portano al collo le foto dei figli scomparsi (30.000). Cercano il modo di cambiare la storia con la presenza che mai si è fermata, nemmeno davanti alla paura e alla morte. Ogni giovedì, la gente si unisce a loro avanti alla casa Rosada, le ascolta, si aggiorna sulla politica. Nell 1967 erano in 14. Ora non si contano più. Si sono unite nell’Associazione Madri, capitanate da Ebe. Hanno fondato l’Università popolare con la libreria e varie attività.
Di loro si parla nel libro “Le irregolari”.
Una delle loro poesie : “Nessuno potrà strapparti a me” di Celina Z.
Come è possibile, figlio mio, che tu non sia al mio fianco
se mi hai lasciato tanta, tanta della tua allegria?
Ascolto la tua voce, le tue risa e la tua poesia
perchè tu sei la vita che si ferma e passa.
Sei nei miei giorni e nelle mie notti
accarezzandomi i capelli che diventano bianchi
ci sei, sì, figlio mio, accanto al mio petto addolorato
che sanguina e sanguina ma che ti ha sempre.
Sei nel fiume serpeggiante e rumoroso
che cantasti con amore nei giorni avventurosi
che loro, i codardi, con la loro sporca mitraglia
neanche potranno sfiorare.
“Nessuno potrà strapaprti a me”.