30 dic 12-6 gen 13: MAROCCO: Tour città imperiali
30 dicembre 2012: A bordo della Air Maroc, volo AT947 – Bologna/Casablanca –
Dopo giochi di nuvole, la bambagia apre a palcoscenico su calanchi e verdi e fertili pianure a tavoliere. E il sole d’Africa ci accoglie
Ore 15.05 – stiamo atterrando su Casablanca
Il pullman ci attende per accompagnarci sulle strade del Marocco
Casablanca: Nome deriva da CASABRANCA o Fortezza di colore bianco – 5 milioni di abitanti. 1 milione di pendolari. Di influenza spagnola, è la più grossa e ricca tra le città del continente africano. La più emancipata. E’ molto cambiata rispetto al 2005 (anno in cui l’avevo visitata); è un grande cantiere, stanno sparendo le bidonvilles. Non c’è miseria né disoccupazione.
Fa freddo. Il vento spira dall’Oceano Atlantico.
31 dicembre 2012: Cavalloni oceanici fraseggiano.
Visita della moschea HASSAN II, l’unica visitabile in Marocco, dal 1993. (ingresso 12 euro x 1 ora)
E’ la più grande al mondo, dopo la Mecca e la Medina in arabia Saudita. 65 m altezza. Contiene 25mila fedeli – costo: 800milioni di dollari. Eretta in parte sull’acqua, è uno dei più belli edifici al mondo, una delle meraviglie del 20° secolo. Il minareto è alto 200m, il più alto al mondo.
Vi hanno lavorato 10mila artigiani con 2500 operai in sei anni, dal 1987 al 1993 – il soffitto conta 300mila pezzi – 360 altoparlanti mimetizzati sulle colonne – il lampadario pesa 1200 Kg. co vetro di Murano – no mosaico ma pezzi di marmo. Ospita tradizione e modrnità. E’ un’oasi di pace dove splende l’artigianato marocchino e la tecnologia moderna più avanzata.
Sala delle abluzioni: 41 fontane a forma di fiori di loto
Quasi tutto il gruppo Abaco Viaggi
Palazzo reale, del 1915/16. Viene aperto quando il Re viene a Casablanca.
Tram nuovissimo, inaugurato il 12 dicembre 2012
e bus sgangherato ma funzionante.
SI PARTE PER RABAT, la 1° CITTA’ IMPERIALE: 90 Km.
Il nome deriva da RIBAT, cioè Convento. E’ la 2° città del Marocco
Estramonio, fiore velenoso che viene usato anche per provocare l’aborto
Particolare di RABAT
CAPODANNO: HOTEL RIVE a RABAT
Brindisi d’inizio nottata
E il 2013 è iniziato tra danze e ballo
e auguri luccicanti …SANA’ SAIDA (Buon Anno)
1° GENNAIO 2013: da Rabat a Fes, passndo per SALE’, TIFLET, sosta a Meknes
Compagni di strada
MEKNES: patrimonio Unesco dal 1996. E’ sta scelta dal re come capitale una volta soltanto. Dal 1600 al 1700. Città del vino. Si produce il rosso, rosé, bianco, grigio, con esportazione in Francia. E’ il terreno migliore in assoluto per la vite. E’ la capitale agricola del Marocco.
Meknes, visuale d’ingresso. Non turistica ma non per questo meno bella.
la nostra guida, Bushera che significa Bella Notizia.
Il suo parlare è narrativo e dolce. E’ incinta e trasmette benessere.
Fermenti umani sulla piazza di Meknes
Scuderia e granaio di Moulay Ismail: con la stalla che accoglieva 12000 cavalli. Un solo guardiano li controllava. Poteva farlo grazie alla diagonale perfetta che gli permetteva la visuale completa.
ISMAIL ha avuto 800 figli, senza contare le femmine e 500 mogli.
Set del film “Il nome della rosa” e “La vita di gesù di Nazareth”
Da Meknes a VOLUBILIS = Campanula
La “Pompei” del Marocco
Completamente distrutta dal terremoto del 1755. Scavi da parte dei francesi iniziati nel 1915. Qui i romani regnarono per 300 anni: dal 25 a.C. al 270 d.C.
Il più importante sito archeologico e sito Unesco.A 120 km dall’Atlantico e 200 dal Mediterraneo.
Foro romano, Agorà, templi a Giunone, Giove, Minerva, in pietra calcarea., arco di Trionfo, mosaici,
parlano della magnificenza romana.
Ultimo sguardo prima del tramonto sulle mute testimonianze romane.
2 GENNAIO 2013: FES, la capitale artigianale e gastronomica del Marocco. Gemellata con Firenze. Entrambe hanno lo stesso prefisso telefonico, 05. E’ stata scelta tre volte come capitale del Marocco.
Cicogna “radiocomandata” o tecnologica
Medina di Fes: 9402 viuzze in 22 Km.
brulicanti di trasparenti esistenze, annegate nei giorni uguali, gesti uguali, grattati dalle arabe sonorità
Un universo, un caleidoscopio dai mille riflessi.
Incontri ravvicinati con quadrupedi mansueti.
Animali e uomini in un cuore solo, gonfio di fatica e stenti. Improvvisa, una mano delicata mi porge braccialetti d’argento. “Signora, signora”. E’ una bella ragazza con foulard (Sibnìa) fucsia annodato intorno al volto. Ha il sorriso buono e gli occhi a mandorla. “Ho 5 euro” le dico. Mi dà tre braccialetti rosa, verdi, blu. “Lei signora molto buona. Auguro tanta fortuna a lei” mi dice.
Le nostre guide: Sx: Mohamet, per tutto il tour, Jussef a Fes
la “Pedrasse” Scuola coranica con 140 camere per chi studia per diventare Himamm o insegnante di teologia.
CONCERIE
Qui vengono lavorate le pelli di dromedari, mucche, pecore, capre. Vengono lavate, conciate con il colore di base, asciugate. Gli odori vengono mimetizzati dal rametto di menta che ci viene consegnato all’ingresso.
Come per incanto…il ristorante principesco
Un altro tuffo in Medina, nei vari quartieri
dei vasai
dei tessitori
dei mosaicisti
Co…co…co…dé…
MARRAKECH: Bacino Laminara, profondo 30 m, 100 mq. superficie. Non viene usato dal 1927, sostituito dalla diga costruita dai francesi.
Nevio, aspirante “Acquaiolo”
e suonatore di strada.
Cavalleresche effusioni
Tappeti realizzati dalle donne berbere quando: non hanno mestruazioni, non sono arrabbiate, non hanno avuto lutti. I tappeti rivelano la loro personale creatività. Detto arabo: “La parola buona fa le radici e fa crescere un albero con foglie verdi e rami grandi. La parola cattiva taglia le radici e non cresce nulla”.
PIAZZA DJEM el FNAA, al centro del Souk, il cuore della città. ogni giorno si riuniscono qui 30mila persone.
sole di zafferano sulle ali del tramonto
Il dramma moderno è l’inquinamento provocato dai motorini che usano una miscela mista a olio.
L’aria diventa irrespirabile ed attenua la meraviglia di questa piazza fiabesca.
Chukran Maa Salama = Grazie e arrivederci
Giardino Majorelle con boutique di Ive Saint Laurent
Di nuovo dentro la Medina con i vari quartieri
Malefici motorini, artefici dell’inquinamento anche all’interno della Medina
Quartiere dei fabbri
mercato delle pelli
Immagini scolpite dai martelli, tagliate dalle forbici e mani nere e bocche aperte e zuppe piccanti. Fatica senza difese, polvere e smog, motorini impazziti. Saturi gli occhi. E tutti i sensi.
Alla Medressa, o Medersa, costruita nell’epoca d’oro per gli arabi (1200-1500). In legno di cedro
Quartiere del pellame Il Re Mohammed 6°: 49 anni
Musée de Marrakech: restaurato dall’industriale Omar Beyelloum (1928-2003)
Cavalli eleganti a far slalom nel traffico caotico. Frustate leggere come “grazie” e freni sotto al collo. Pedine sul cemento, zoccoli come ruote. Tra motorini fumanti e acrobate lamiere. Cavalli eleganti. per felici turisti.
Un saluto a Marrakech, ai motorini scoppiettanti, ai clacson e alle carrozze, ai giardini gonfi di verde linfa. Un saluto a Piazza Djem el Fna, ai suoi colori e odori e accoglienza straripante. prima di tornare a Casablanca (250 Km)
luisa
Ho letto il tuo reportage. Hai colto l'anima del Marocco! E' stato un piacere averti come compagna di "pollaio" in viaggio.Continua con questa apertura partecipativa al mondo. Ciao,