50esimo giorno di quarantena al tempo del Corona Virus 30 aprile 2020
Da 50 giorni, partendo dal 12 marzo, siamo in quarantena. Tutti. In tutto il mondo. E’ questo che fa impressione. Il fatto che si parli del mondo, che non si possa scappare in qualche altro luogo. Per una volta, siamo tutti uguali. Al di là di ogni colore, estrazione sociale, cultura. Tutti in mano a un virus invisibile che fa di noi pedine indifese. Che ha come nemico il respiro degli altri. E il proprio per gli altri. Non era mai successo che tutta l’umanità dovesse fare i conti con i propri sentimenti prima ancora che con le esigenze di sopravvivenza. Stiamo pagando in vite umane, in lavoro che diventa merce rara perchè non c’è più sicurezza. Tantissime sono le persone che hanno lavorato decenni e ora in 2 mesi vedono il nulla. A volte sembra che l’aria manchi, mentre è sicuro che siamo orfani di libertà mentre bambini e ragazzi vengono privati dell’esperienza scuola, i nonni dei nipoti e dei familiari, i morti di un funerale e di un umano saluto. Questa tragica situazione ci ha tolto, oltre a altre tantissime cose, la gioia dell’attesa. Penso a quanto si possa aver sognato una festa di compleanno, una serata particolare, un grande evento come il matrimonio, gli esami di maturità, la laurea. una celebrazione importante come una prima Comunione. Sogni, progetti, speranze e attese, appunto. Certo è che, per tutti, è esperienza nuova. È stato un infarto per il mondo e gli strascichi saranno lunghi. Il mondo sta recuperando piano piano ma è rimasto balbuziente, zoppo, calvo. Non è più quello di prima. Ma la natura è felice, i caprioli ci salutano da vicino. Segno che anche noi umani abbiamo una speranza. Possiamo darci la mano, ridere, scrivere, raccontare, colorare il mondo. Tutti possiamo essere tasselli preziosi di speranza. Lo sappiamo fare se ci mettiamo d’impegno. Anche gli affetti hanno nuove geometrie. Durissima la scelta di chi non può andare a trovare i genitori. Straziante l’idea di lasciarli soli proprio quando avrebbero bisogno di conforto, limitandosi a chiamate di incoraggiamento. Si preannunciano tante nascite e molti divorzi. La tecnologia è diventata fondamentale per vedersi, per parlare, per imparare, frequentando corso di ogni tipo, webinar, dirette facebook. Si può anche viaggiare in questo modo, senza dover andare dal parrucchiere. Sarà per questo che sono scomparsi i selfie? Ho imparato molte cose in questo periodo lungo 50 giorni, più alcuni precedenti di pre-quarantena assoluta. E’ bastato il tempo di entrare nel nuovo ritmo per crearmi delle splendide opportunità che non avrei immaginato, forse per mancanza di “tempo.” Scrivere fiabe, per esempio e trasformarle, in autonomia, in audio-fiabe, con l’arricchimento della musica. Tramite le fiabe sono in contatto con tantissime persone che, altrimenti, non sentirei e ne ho conosciute molte altre. Sono arrivata a 52, e sono ancora incredula, anche perchè sono nate e poi cresciute trovando ispirazione nella vita. Ognuna, infatti, tocca una corda speciale della vita che, in 52 occasioni, si è spiegata al meglio. Ho apprezzato e apprezzo le piccole cose che magari prima mi passavano inosservate a causa del poco tempo disponibile. Seguo un corso di scrittura creativa che mi stimola moltissimo a livello intimo e creativo. Ho avuto l’opportunità di riflettere su me stessa, sul senso del mio essere qui, sui miei comportamenti, sulle opportunità di migliorarmi, di riscoprire quei valori forse trascurati come la semplicità in ogni gesto, in ogni cosa. Apprezzo il tempo senza specchio e senza impegni incalzanti. Mi dispiace uscire con la mascherina e non riconoscere le persone. Provo la spiacevole sensazione di poter essere io un pericolo per gli altri e faccio attenzione alla distanza. Ecco, questo mi rattrista. Il non poter dare la mano, non azzarderei un abbraccio, il non scambiare una parola. Tutti ci muoviamo con lo sguardo basso, il passo veloce. Come sarà la ripartenza? Potremo finalmente essere tutti uniti nella fratellanza, nel rispetto verso noi stessi e il prossimo e per tutto ciò che ci circonda? Sapremo aiutarci reciprocamente? Come diceva Lucio Battisti “Lo scopriremo solo vivendo.”Disegno di M.Zoe Dalla Costa 12 anni – La Macchina degli Abbracci