7-8 maggio 2011: CROAZIA INEDITA… Rijeka, Opatija, Labin, Rabac, Fazana, Pazin, Motovun - Pierina Gallina news

7-8 maggio 2011: CROAZIA INEDITA… Rijeka, Opatija, Labin, Rabac, Fazana, Pazin, Motovun

Due giorni dedicati alla Croazia meno conosciuta, eppure così ricca di storia e bellezze naturali. Nevio e io la scopriamo così: 1°tappa: RIJEKA o FIUME, ad assaggiare il sole croato sul corso principale, animato da scarpe e passi e capelli e vestiti di nazioni diverse. Seduti, osserviamo l’umanità ambulante sul cemento consolidato. E’ a passeggio, mostrando la pelle ghiotta d’estate. Una vecchia chiede una Kuna. Emana un odore forte, nauseabondo.Ha stivali con cerniera abbassata. Nasconde la storia nenegli occhi segnati dal riposo stentato. Non abbiamo kune. Se ne va, strisciando il passo. Chissà cosa ha pensato di me e di Nevio. Forse nulla. In un baleno è già agli altri tavoli, berretto in mano e rituale di richiesta il croato.
2° tappa: NOVI VINODOLSKI, dal bellissimo mare, spiaggia di sassi e sabbia. Di fronte l’isola di Krk o Veglia ed un’isoletta che si fa ammirare per la grazia e i colori che riflettono sul mare.
3° tappa: LABIN o ALBONA, paese addormentato sulla collina, in balia di gatti denutriti e case che attendono i turisti e l’estate. Costa orientale dell’istria. Penisola immersa nel calore dell’Adriatico. Andando a RABAC vedute da cartolina lungo la costiera. Colli carichi di pinete e mare azzurro con punte di vele bianche.
Alloggiamo all’Hotel Bellevue con vista sul mare che “assaggiamo subito”.
4° tappa: RABAC ci accoglie con uno splendido sole. Ci sediamo fronte mare a guardare i sub che si immergono per pulire i fondali. Portano in superficie scarpe, batterie d’auto, lamiere, bottiglie, una sedia di plastica e perfino una biciletta.Un inno alla maleducazione umana!Qui, dove la natura si fa spettacolo l’uomo la ferisce senza il minimo scrupolo.
5° tappa: FAZANA, all’imbarco per l’isola di Brioni. Favoloso pranzo di pesce da Nicola.
6° tappa: PAZIN o PAZINO. Visitiamo, dentro al castello, il Museo etnografico. Un’emozione è entrare in un tempo già morto che qui rivive. Qui è nato Sergio Endrigo nel 1947. La sua voce canta ” Come vorrei essere un albero che sa dove nasce e dove morirà”. Ciò che ci colpisce di più è il documentario sull’esodo da Pola nel dopoguerra. Stava arrivando Tito e gli italiani non erano graditi. In 27mila sono fuggiti, senza un’imprecazione, senza gesti scomposti. Con gli occhi fissi alla città che non vedranno più, a quelle strade che non percorreranno più. Sono andati a Latina, ad Arezzo, in Friuli, ripetendo “Non si torna…non si torna. Pola addio”.Silenzio e dolore, pioggia e fango, erano naufraghi nella tempesta della Pace”.
7° tappa: MOTOVUN o MONTONA, posizionata sul cocuzzolo di un’alta collina. C’è da camminare e in salita per arrivare al castello. Sentiamo un po’ la fatica ma da lassù il panorama sulla vallata è sorprendente! Ci fermiamo a sorseggiare la brezza sull’altura! Prima di scendere e tornare a casa. Felici di aver imparato e visto ed apprezzato angoli della Croazia inediti ma molto interessanti e veri.

Rijeka

Opatija
Labin

Hotel Bellevue




Rabac


Fazana

Museo di Pazin



Montona

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pierina gallina

Ho un nome e un cognome che non si dimenticano. Sono appassionata di scrittura, poesia, viaggi, libri e persone, in particolare bambini e saggi. Ho pubblicato cinque libri e sono una felice nonna di 7 nipoti, da 6 a 18 anni, mamma di tre splendide ragazze, e moglie di un solo marito da quasi 50 anni. Una vita da maestra e giornalista, sono attratta dalla felicità e dalla medianità, dallo studio della musica e degli angeli. Vi racconto di libri, bambini, nonni, viaggi, e del mio Friuli di mezzo, dove sono nata e sto di casa, con i suoi eventi e i suoi personaggi. Io continuo a scrivere perchè mi piace troppo. Spero di incontrarti tra i fatti e le parole. A rileggerci allora...

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