8 Marzo 2015: Festa della DONNA con Abaco Viaggi al Castello di Thiene e Villa Godi Malinverni (Vi)
30° edizione della mia festa della Donna. Un anniversario che mi rende felice e fortunatissima.
Gruppo dei bus 1 e 2 (davanti al castello di Thiene)
Bus 3 ( a Villa Godi Malinverni)
Castello di Thiene – particolari di affreschi –
Il castello di Thiene, chiamato anche palazzo (o villa) Porto Colleoni Thiene, si trova a Thiene, nella pedemontana vicentina.
La denominazione “castello” non è propriamente corretta, anche se la struttura lo ricorda, viste le due torri laterali e la cinta di mura merlata; sarebbe più opportuno definirlo palazzo o, meglio ancora villa, dato che è un ottimo esempio di residenza di campagna pre-palladiana. In ogni caso resta un unicum nel suo genere, visto che si colloca appunto tra il castello medievale e la villa palladiana.
Interni
particolare dei saloni dei cavalli
Villa Godi Malinverni – facciata – la prima progettata da Andrea Palladio – (metà 1500)
Eccomi, Pierina Gallina, a dare il felice benvenuto nel salone d’onore
con un grazie all’amica Bruna Mattiello Marinig
Momenti d’allegria e di animazione
Con la comica e cabarettista GIUSY ZENERE, direttamente da Canale 5 e vincitrice per tre volte dei “La sai l’ultima?”
Vincitrici della lotteria Abaco Viaggi: premi in palio: tour da 1 giorno
Dolce… d’ananas e cioccolato
Visita guidata della Villa – sale affrescate
ritratto di Andrea Palladio
Dopo averla acquistata in stato di degrado nel 1962, il Prof. Remo Malinverni dedicò gli ultimi anni della sua vita per riportarla all’antico splendore.
La facciata anteriore della villa palladiana è volta a ponente. Una gradinata immette nell’atrio affrescato, che dà su due piccole terrazze protette da una balaustrata. E’ possibile osservare la vigorosa struttura dei pilastri che dividono sostenendo i tre fornici dove sopra a quello centrale, quasi a mitigarne l’austerità, vi è lo stemma gentilizio dei Godi rappresentato da un leone rampante. A sinistra della Villa un piccolo portico sormontato da un secondo piano. L’ala destra ospita la Foresteria a pianterreno e la Sala Congressi al piano superiore. La pianta della Villa è estremamente semplice: una loggia e la sala centrale dividono gli spazi del piano nobile in due parti perfettamente simmetriche con quattro stanze ad ogni lato.
La decorazione pittorica di Villa Godi Malinverni precede i cicli di affreschi di molte ville del cinquecento veneto. A realizzare questo notevole lavoro pittorico furono tre artisti: Gualtiero Padovano, Gianbattista Zelotti, Battista del Moro. La presenza di affreschi in questa sua prima opera fa riflettere sulla questione dei rapporti tra l’architetto e i decoratori, e gli stessi committenti. Le sale affrescate, tutte aperte al pubblico, sono nove, oltre alla loggia di ingresso affrescata dal Padovano.
Visuale dalla loggia –
Il parco della Villa veneta Godi Malinverni, con le sue piante secolari ed i suoi 1300 metri di viali, risale al secolo scorso e fu sistemato nel 1852 per opera del Conte Andrea Piovene su disegno dell’architetto Antonio Caregaro Negrin. E’ di tipo romantico e comprende una notevole varietà di piante ad alto fusto. Al centro vi è un laghetto coi cigni. Nella zona più folta un angolo, sotto l’ombra perenne di grandi piante, è dedicato alle persone care vissute nella villa (cosiddetto angolo delle memorie). Il loro nome è inciso su piccole stele a cilindro o a piramide con didascalie di Fogazzaro e di Zanella. In fondo al parco c’è un grande portale in bugnato: assai probabilmente era quello il cancello principale d’ingresso alla Villa. Nel retro della Villa, prospicenti sul parco, ci sono i giardinetti all’italiana, con vasche e fontane, una cinquantina di statue del Marinali e dell’Albanese, e colonnine dietro cui d’inverno si riponevano i limoni per proteggerli dal gelo. Tali giardinetti risalgono al secolo XVII ed all’inizio del 700. Altri piccoli giardini si trovano nel retro della Villa palladiana, all’uscita dalla cucina del 500 ed all’ingresso del Museo dei Fossili, come pure davanti alla foresteria.
Al centro è situato un laghetto e nella zona più folta è il cosiddetto “angolo delle memorie”, dedicato alle persone care vissute nella villa il cui nome è inciso su piccole stele a cilindro o a piramide.
In fondo al parco c’è un grande portale in bugnato: assai probabilmente era quello il cancello principale d’ingresso alla Villa. Su tale portale è incisa la scritta “Ingredere et Laetaberis”.
Museo dei fossili
dei Fossili “Pierluigi Malinverni”
fondato nel 1852 dal Conte Andrea Piovene coi fossili ritrovati nello stesso anno
dal geologo Achille de Zigno nel vicino Chiavon (torrente che scorre presso
Breganze). L’ultima ristrutturazione del museo è del 2006 ad opera della
ProLugo.
“Uomo che ti aggiri tra queste pareti da cui trentamila millenni di
storia delle antiche età della terra ti guardano; considera che tutta la storia
dell’umanità, dalle origini a oggi, altro non è in confronto che la storia di
un giorno e quella della tua esistenza la storia di un attimo, di un istante
nell’infinito.”
Remo Malinverni
All’interno del Museo sono custoditi ben 352 specie delle quali 215 di Chiavon,
69 di Salcedo e 68 comuni alle due località. La flora suddetta offre analogie
con tipi attuali del continente americano, parte con quelli dell’Asia e
dell’Africa nonché del continente australiano e del bacino del mediterraneo,
mentre quella di Bolca presenta maggiori affinità con le flore attuali delle
Indie orientali e dell’Australia. Famosissime le palme, di cui una alta 9
metri, scoperta nel 1863, completa di radici, la cui estrazione richiese 4 anni
di lavoro.
Nel museo sono raccolti: foraminiferi, coralli, brachipodi, lamellibranchi,
molluschi, gasteropodi, crostacei, echinodermi, pesci.
e, prima del ritorno, uno spuntino base di prelibatezze vicentine. Con l’appuntamento al prossimo anno. Dove andremo?