BERTIOLO: Spettacolo “Vento e sole, leggerezza e calore” 17° edizione dell'”Officina dei desideri” 1 aprile 2017
17° edizione di un progetto che cresce nel numero di bambini (36) e nell’entusiasmo. Capitano è ancora e empre lei, la regista LOREDANA FABBRO. Tre gruppi di bambini dalla primaria alle medie per 12 incontri in tre mesi hanno saputo dar vita a uno spettacolo coinvolgente e, soprattutto, vero perchè loro. Con le parole, i gesti, i punti di vista, hanno potuto espriemere il loro vissuto in libertà, sotto l’attenta regia di Loredana, Luisa, Donatella, Marta, Cristina e l’apporto di Elisa per la danza.
Io ho avuto l’onore di far parte del momento della nascita della storia. Mi sono beata ad ascoltare le paure dei bambini, i loro desideri, la loro difficoltà a scegliere – per esempio – quale oggetto portare per la fuga. Scegliere una sola cosa non è cosa da poco. Mi sono beata ancora quando, alla fine, hanno espresso il desiderio di tornare a casa, dalla mamma, dal papà, dalle regole, dalla scuola. Comprendendo che anche i “No” hanno un loro perchè.
Sabtao 1 aprile, ore 21.00, nella sala Teatro gremita, sono saliti sul palco i 36 provetti attori. Con quella serietà e sicurezza che solo il gruppo sa dare. Con quella capacità espressiva e teatrale acquisita nelle altre edizioni.
Ecco il gruppo del sabato, il gruppo del “Vento”, impegnato nella danza con i “dispetti” dei folletti.
E poi il gruppo del giovedì, impegnato a conversare con il sole, a scruttarne i colori, il calore.
E poi, ancora, il gruppo del martedì, dei più grandi, impegnati a cercare il vento, i suoi effetti, la sua personalità. Che ci ha fatto conoscere i vari tipi di vento, dalla tramontana, allo scirocco, al “Garbin”
E poi la storia o “UN VIAGGIO DA SOGNO”, recitato e interpretato a suon di letture e pigiami sul palco.
bambini di Bertiolo e dintorni del 2017.
desideri non osati ma che, in gruppo, esplodono ed escono diventando progetto
comune.
di essere considerati,
valorizzati e di ottenere una speciale forma di libertà che vada oltre i
limiti delle regole familiari e sociali. Vogliono fare quello che loro pare e
piace, andare dove vogliono, essere padroni di decidere cosa fare… dire.
bambini esprimere tutte le loro
insoddisfazioni e lamentele. E non sono mica poche. Sono stufi di andare a
scuola, fare i compiti, subire punizioni, andare a dormire troppo presto. Vogliono dire BASTA a tutto questo.
inseguire la LI BERTA’.
addormenta con quel pensiero fisso. Scappare
insieme ai suoi amici.
Non avrebbe senso. Altrimenti a cosa servirebbe fuggire?
il luogo di ritrovo. Ogni bambino può
portare soltanto una cosa che possa risultare utile alla fuga. ( elenco cose?)
molto breve.
E’ buio ma non fa troppo freddo.
margine di un fiume. Il terreno è fangoso, c’è melma, stanno attenti a non
farsi male. Le voci della natura li accompagnano… il canto degli uccelli, l’acqua che scorre.
trovare un riparo fino al mattino. Ognuno pensa a una soluzione. Il cavo di una quercia, sotto un albero,
dentro una grotta, sotto un cumulo di foglie.
non ha chiuso occhio. Il primo pensiero … dove sono gli amici? Oddio, siamo soli?
nome in codice. Anzi, più che nome un verso. Sììì, gli altri rispondono. Il
richiamo diventa coro. Sììì, ci sono
tutti. Insieme hanno meno paura, anche
perché il sole sta sorgendo.
desidera. Chi si lava, chi mangia, chi si guarda in giro. Poi decidono di
andare avanti, verso dove non lo sanno.
C’è chi preferisce andare verso la foresta e chi verso il
mare.
due gruppi.
Quelli del primo gruppo camminano cauti verso nord-est. Sentono
i rami degli alberi muoversi con la brezza che diventa vento più deciso. Avanzano con fatica nella foresta dove occhi
strani li osservano, dove un lupo li guarda, fermo, con occhi a feritoia. Ma
c’è chi ha il fucile spara mutande sporche. Spara! Lo colpisce in viso e il
lupo, per la puzza, cade. Svenuto.
troppo forte. Fa rotolare i bambini per terra, quasi li schiaffeggia sul sedere
e sulla faccia.
inventano una mongolfiera. Entrano nella pentola, accendono il fuoco sotto e viaaaa, su su su.
Volanoooooooooo
poi forte, sempre più fooooorte, poi a
manettaaaaaaa.
davanti al vecchio palazzo d’oro di Mister SNAB.
quello il posto giusto…
desidera andarci” è scritto sulla porta rotonda, enorme, del palazzo. Ma non è
proprio una porta. E’ proprio il SOLE che emana una luce gialla molto intensa e
calda. Caldissima!
che gli viene lanciata con la fionda. Subito, la luce si affievolisce e
il sole sembra addormentarsi con la ninna nanna inventata che i bambini cantano
per lui.
bambino con la torcia, entrano nel
vecchio palazzo d’oro. Davanti a loro si staglia l’arcobaleno che veste di un
colore diverso ciascuno di loro. Così colorati entrano in un grande salone e
chiamano Mister SNAB.
posso esaudire i vostri desideri. Ditemeli”
voi dovete rimanere qui, per sempre”.
anch’io… “
poter volare e tornare a casa.
pericoli che hanno affrontato e superato ma
papà, e tutti quelli che di sicuro li hanno cercati. Anzi, li chiamano
“Mammaaaaaaaaa, papàààààààààà…. Stiamo tornandoooooo”.
sentire il profumo del mare. Lasciano perciò volentieri la montagna alle spalle
e avanzano seguendo un ruscello. Che li porta al fiume. Ma la strada non è
semplice come avevano immaginato. Versi forestieri di animali mai visti li
impauriscono. “Artiglin… Ciute… Fulm…
aro… Vuco… Tomo… Megabecco… scim… Comonto” sono lì, a due passi da loro ma non
si fanno vedere. Per fortuna, i bambini arrivano sani e salvi al fiume ma a
piedi non potranno mai attraversarlo.
coltello. E’ una zattera con la vela.
Hanno le corde, una fionda, e un lungo
bastone per spingersi al largo, guidati dalla bussola. Intanto il sole è infuocato, scottante,
raggiante, scodelloso. Quando ci sono le ondate di caldo il sole suda e con i
raggi si fa un ventaglio per sventolarsi.
varicella e 572 di febbre. Se la misura con il termometro d’oro grande come il
mondo intero.
pescatori che stanno pescando con le reti. Si ricordano allora di avere anche
tanta fame. Le case dei pescatori sono i casoni, quelli di Lignano. Dentro si
sta freschi e il pranzo è davvero buono. Anzi, buonissimo.
il bagno nelle fresche acque del mare di Lignano? Sotto il sole, così strano ora. Poco a poco
perde il suo colore giallo per diventare rosso. Cosa gli sta succedendo?
prima.
mezzo, mezzo di mezzo… se ne va.
la notte?
anch’io…anch’io…anch’io…
che anche le regole, la scuola, i No, sono importanti per crescere nel modo
migliore. Ma qual è il modo migliore?
imparare, vivere nel luogo dove c’è l’AMORE.
Musica, parole, battito di mani del caloroso pubblico chiudono in bellezza lo spettacolo che per oltre un’ora ha incantato il pubblico e divertito i 36 provetti attori di “Officina”
Con i complimenti delle autorità: sindaco di Bertiolo, Eleonora Viscardis, Luigina Iacuzzi, assessore alla cultura, con Alberto Fabello, presidente del Clar di Lune, compagnia teatrale e la regista Loredana Fabbro.