3 avrîl 2016: Patrie dal Friûl – CONVEGNO A VARMO (UD) sul poeta AMEDEO GIACOMINI, nato a Varmo e vissuto a Codroipo (UD)
Domenica 3 aprile 2016 alle ore 20.30, nella Sala Consiliare del Municipio di Varmo, si
ricorda il 1077, data di nascita del Friuli e molto importante per le nostre radici. Si tratta della 13° edizione inserita nei festeggiamenti della Provincia di Udine, promotrice di eventi in tutto il Friuli storico. Quest’anno la Festa della Patria è dedicata ad un famoso poeta e scrittore, nato a Varmo, Amedeo Giacomini, nel decennale della morte. Onorata di parlare della produzione letteraria di Giacomini, sia in forma di poesia che di prosa. A cura dello storico e critico d’arte, Franco Gover , la villa veneta, Villa Giacomini, casa natale del poeta. Segue la farsa “Il Trovatore” di Pietro Zorutti, a cura dei lettori interpretativi della Pro Loco e il Coro “Aghe frescje”, diretto dal maestro Dott.ssa Guerrina Virgili. Serata voluta dal Comune e dalla Pro Loco “Lis aghis” di Romans con il coordinamento di Paolo Bortolussi,
AMEDEO GIACOMINI: 1939-2006
Su Wikipedia si legge che Giacomini è considerato come
“il più grande che il Friuli abbia avuto dopo Pasolini, ha scritto sia in
italiano che in friulano. La scelta di utilizzare la lingua friulana risale al
1976, anno del terremoto del Friuli. Giacomini è stato anche docente
universitario presso l’università di Udine e si è dedicato alla filologia,
curando diverse opere dialettali. «Le mie parole vengono dalla vita, dalle
osterie, dalle strade. A me la tradizione serve poco. Solo Pasolini è un
modello, ma negativo. Un idolo polemico. Senza di lui io non esisterei come
poeta.» Le parole di Amedeo Giacomini, il cantore di Varmo scomparso nel 2006,
restano forse la migliore guida all’interpretazione della sua poesia, e
all’urgenza ‘dialettica’ dei suoi versi in lingua friulana.
Opere in lingua italiana: Manovre (1968) L’arte d’andar per
uccelli con vischio (1969) Andrea in tre giorni (1981) Andar per uccelli; Il
giardiniere di Villa Manin (2004) Il ragazzo del Tagliamento (2007, postumo)
Poesia : La vita artificiale (1968) Incostanza di Narciso
(1973) Es-fragmenta (1985) Il disequilibrio (1985) Antologia privata (1988)
Opere in lingua friulana Tal ospedal (1987) Tiare pesante
(1977) Vâr (1978) Sfueis (1981) Lune e sclesis (1986) Presumût unviâr (1987)
Tal grin di Saturni (1990) In âgris rimis (1994) Tango (1997)
Premi: premio Rapallo (1967) premio Cervia (1969) premio
Lanciano (1971) premio Nonino – Risit d’aur (1988)
Varmo nel 1939, mancato a Codroipo nel 2006. 67 anni vissuti qui, nella nostra
terra. Un uomo, un professore d’Università. Sposato, padre di due figli, insegnava a Udine. Negli anni 90 era per tutti il poeta ma
non si sapeva molto della sua attività. Ha scritto 10 opere in italiano e 9 in friulano. La scelta di
utilizzare la lingua friulana risale al 1976, anno del terremoto del Friuli. E
proprio nel 1976 l’editore Gianfranco Angelico Benvenuto mi ha regalato un suo
libro, TIARE PESANTE. Poesie in friulano, con prefazione di un altro grande: Padre David Maria Turoldo. Accoppiata di
pregio. Due amici. Scomodi entrambi. Sinceri entrambi.
Amedeo parlando di David
Maria Turoldo diceva:
“Siamo, in parole povere, degli inquieti, dei vagabondi che girano dentro quei
cerchi concentrici che sono l’Io e il Mondo, cerchi che mai si
disgiungono”. Ho sempre conservato con cura il libro e
ritengo sia la chiave per entrare nel mondo di Giacomini.
Su Wikipedia si legge che Giacomini è “il più
grande che il Friuli abbia avuto dopo Pasolini, ma Giacomini non so se sarebbe
molto d’accordo e infatti diceva «Le mie parole vengono dalla vita, dalle osterie, dalle strade. A
me la tradizione serve poco. Solo Pasolini è un modello, ma negativo. Un idolo
polemico. Senza di lui io non esisterei come poeta.»
convinta che le sue parole siano la
migliore guida all’interpretazione della sua poesia, e all’urgenza ‘dialettica’
dei suoi versi in lingua friulana. Scritti nella variante dialettale di Varmo,
un friulano rivierasco che ha infiltrazioni venete bene assorbite e variamente
diffuse.
Le parole ricorrenti nelle poesie di Tiare Pesante sono: BASTART – PECJAT – PAGAN – PAJS – BLESTEME – PREJERE – VIN – CIOC
– SIGNOR e il verbo JESSI e SCUGNI JESSI.
gli attori della Pro Loco “Lis aghis” interpretano “Il trovatore” di Zorutti
Da sx: pierina Gallina, Michela De Candido, Alessandra Furlanis Giacomini, Alexis Giacomini, Pauli Bortolussi.
Dai giornali
Ricordo di Amedeo Giacomini
Varmo celebra la ‘Festa della Patria del Friuli’ con un omaggio al suo poeta, nel decennale della scomparsa
Festa della Patria del Friuli a Varmo dedicata a uno dei grandi della letteratura di questa terra, scomparso dieci anni fa: Amedeo Giacomini. Il poeta e scrittore sarà commemorato domenica 3 alle 21, nella Sala Consiliare del Municipio edl suo paese natale, per volere del Comune e della Pro Loco ‘Lis aghis’ di Romans e il coordinamento di Paolo Bortolussi.
Nell’ambito dei festeggiamenti della Provincia di Udine, promotrice di eventi in tutto il Friuli storico per ricordare il 1077, Pierina Gallina interverrà a illustrare la produzione letteraria di Giacomini, sia quella in prosa che poetica.
Considerato da molti il più grande poeta friulano dopo Pasolini, ha scritto sia in italiano che in lenghe sin dal 1976, l’anno del terremoto. Nel 1987, è stato inserito da Franco Brevini nella sua antologia della poesia dialettale, ma si è occupato anche di studi filologici.
Lo storico e critico d’arte Franco Gover, tratterà di Villa Giacomini, villa veneta la casa in cui nacque il poeta nel 1939. A seguire, la farsa ‘Il Trovatore’ di Pietro Zorutti, a cura dei lettori interpretativi della Pro Loco e il Coro ‘Aghe frescje’ diretto da Guerrina Virgili.