FORTE E CHIARO: Mensile del Medio FRIULI – 1° numero – febbraio 2016
CODROIPO AI RAGGI X
Di quale Codroipo sei?
oggi fluttua su tre colonne sonore: amore, indifferenza, critica.
comanda, bensì con palazzi tipo “amuchina”,
negozi di passate notorietà dalle serrande chiuse, qualche cantiere rimasto a
mezz’aria, vendesi o affittasi come bandierine attirasguardi.
la comodità del tutto vicino, alla caccia di un appartamento piccolo ma
rigorosamente in centro. Per chi viene da lontano e indossa vestiti sgargianti
su pelle di cioccolata. Codroipo rimane il crocevia più ambìto, perché ha anche
il treno, l’autobus, il cinema, i ritrovi, il teatro, le chiese, la posta, le
farmacie, i medici, la casa di riposo e la Rsa. E, particolare da non
trascurare, ampia scelta di supermercati
e ogni ordine di scuola. La piscina e impianti sportivi per tutti i gusti. In
più le Risorgive, dove poter passeggiare beandosi della natura in festa. Vuoi
mettere la comodità? Puoi lasciare a casa la macchina, perché è tutto lì, in un
fazzoletto di cemento alberato.
16.046 abitanti e lo stemma color rosso, con la Croce di Sant’Andrea d’
argento accostata da quattro cipressi. A metà strada dalle città di Udine e
Pordenone, a sei chilometri dal fiume Tagliamento.
orecchie perché non fa rumore né pubblicità, ma lavora con
passione e tira avanti nonostante le angherie della burocrazia o le bizze delle
leggi. Commercianti, artigiani, impiegati, commessi, uomini e
donne che credono nel proprio lavoro
facendone scudo e bandiera. Da cogliere nel buongiorno di coloro che credono nel valore della serietà, che
passano le notti a far vetrine, a scegliere la merce da vendere, sia essa
frutta, fiori, abbigliamento, caffè o oggetti di buon gusto. Che ci mettono il valore aggiunto anche in un
cappuccino e nel darti un giornale accompagnandolo con un sorriso e un “Come
sta?”. Perché ci tengono a dare il meglio ai propri clienti e godono nel vederli soddisfatti. Ben al di là del tornaconto.
proprio tempo e rende un insostituibile servizio alle persone. I volontari sono ovunque, come api operaie che
si svelano solo quando si viene a contatto. Si eclissano dietro sigle come
A.f.d.s, Alpini, Andos, Associazioni
culturali e assistenziali, Auser, Croce Rossa, Parrocchie, Pro Loco, Ute e
molte altre. Basta andare in casa di riposo e vedere quanti sono. O fuori dalle
scuole, a garantire la sicurezza dei nostri bambini. O a ristorare manifestazioni con fumanti
pastasciutte. Poi ci sono i cori, le
compagnie teatrali, i circoli e i vari gruppi capaci di fare miracoli. Il bello
è che ne fanno parte anche tanti giovani. Con quella voglia di fare, essere, donare
che dà uno schiaffo alle malelingue che parlano di loro solo come indifferenti
e scansafatiche.
quella dei “nonni vigili” perchè Claudio
Pezone, da 27 anni anima dell’Auser, fa un accorato appello.
“ Come mai la gente non regala una briciola
del suo tempo e va a trovare chi è solo o abita nelle frazioni dove non c’è
niente? O accompagna gli anziani a fare visite, la spesa, o si ferma a far loro
compagnia? Quanto bisogno hanno gli anziani di una parola, di un servizio, di
una piccola attenzione! O garantisce la sicurezza fuori dalle scuole o nei luoghi
pubblici? Cose che si danno per scontate quando ci sono ma potrebbero non
esserci perché, purtroppo, i volontari cominciano a scarseggiare”. Un appello
quindi a chi è in pensione o a chi ha un’ora di tempo libero a far parte di
questo generoso esercito che spara cannonate di bene. Basta una telefonata: 3474107224.
scoprirci più orgogliosi di appartenere
ad una città che quando vuole sa alzare la testa. Senza clamore,
naturalmente.