CONCERTO SINFONICO “GLORIA” musica sacra – Duomo di Codroipo (UD) – 20 dicembre 14
“GLORIA” CONCERTO
SINFONICO DI MUSICA SACRA
Beethoven, Van Dijk, Jenkins con i Cori lirico
“Città di Codroipo”, Sante Sabide
giovanile, Sante Sabide.
Corale di Cristian Cozzutti, direzione Orchestrale Giorgio Cozzutti.
Presidente Manuela Sartore, applausi beneauguranti accompagnano gli orchestrali
e i coristi vestiti di bianco nel loro ingresso in platea, diventando ovazione
all’ingresso del Direttore, Giorgio Cozzutti. La sue mani danno il “La” a qualcosa di
inaspettato. Un unisono perfetto tra voci e strumenti squarcia l’atmosfera a suon di “Gloria in
exelsis Deo”. Melodie note di Vivaldi (
1678-1741) nel Gloria RV589 in Re maggiore per orchestra, soli (soprano e
contralto) e coro si dipanano in dodici brani dagli attacchi perfetti e dai
toni allegri in chiusura.
della messa opera 86 in Do maggiore, eseguita per la prima volta nel 1807. Orchestra, organo, soli e coro volteggiano su
toni solenni eppure andanti e allegri ma non troppo.
nella grande Musica continua sui temi del Gloria secondo l’autore contemporaneo Peter Louis van Dijk ,
che mescola i temi originali dei boscimani al Gloria in excelsis Deo del rito
latino. Coro e orchestra intensificano ogni suono, avvolgendolo e unificandolo.
Alla pausa, il silenzio attende ancora voci e suoni perché ne ha bisogno. E capisce che otto mesi di preparazione al
concerto per cento persone coinvolte, è impresa che trova genesi solo in una
fortissima passione. Il fruscio gentile
del girar dei fogli degli spartiti saetta la concentrazione. Che riprende, dopo brevissima pausa, nel “The
Psalm” dal Gloria di Karl Jenkins, per cori uniti e orchestra. Una miscela
prodigiosa cullata dalla voce narrante di Monica Aguzzi. “ Non è la terra che regge il cielo. E’ il
cielo che regge la terra”, di San Francesco d’Assisi. Pugni poderosi nel punto
dove l’emozione si fa brivido caldo, cadenzato dal ticchettio degli archetti
sugli strumenti. Accorato crescendo fino all’Amen, in sequenze sussurrate,
accorate, incalzanti fino all’overdose di tensione. “Dio ha tenuto un
pezzettino del nostro cuore in Paradiso, nello scaffale di lassù. Nessuno è
perduto per sempre perché in ogni uomo c’è un pezzetto di quel Dio. E’ sceso
dai cieli perché tu raggiungessi le stelle”. La miscela si fa portentosa. I
fiati sanno corroborare emozioni già troppo forti. Il loro connubio con
l’organo rasenta l’incredibile. “Crr-glo-glo-ria-ria”. Percussioni, oboe,
flauti, arpa proiettando in dimensioni insperate. Si arriva ad immaginare che
coloro che cantano e suonano siano di un’altra terra, dove non esiste il male
ma solo armonia. Non siano persone ma una sorta di angeli produttori di
bellezza. Che sembrano ad un tratto
svanire, inghiottiti dalla loro stessa musica. Che li rapisce, a passi di arpa
gentile. Dialoghi per vocalizzi a bocche chiuse sorprendono un Sanctus
cadenzato dal jazz e blues. “Buon Natale
amico mio… puoi vedere che anche nel cuore di tuo fratello è spuntato un
ramoscello carico di gemme, una foresta di speranze che resiste sotto le bufere
portatrici di morte. Una primavera senza tramonto regnerà nel tuo giardino e Dio
passeggerà con te. Il Signore ama il suo popolo”.
improvvise coesioni, catapulte di energie a pieni polmoni e ugole sapientemente
impazzite fanno intuire la fine del concerto.
Nello spirito del Gloria, la gioia assoluta. Quasi da non poterla più
reggere. Finalmente, una bufera di mani
lascia libero sfogo al batticuore, alle straordinarie emozioni sulle ali di una
passione condivisa. “Ho sentito l’anima di Codroipo” ha detto Mons. Bettuzzi “
una carica spiritualmente forte che dice che Codroipo è città importante dove
accadono cose importanti. Stasera è una data storica, per la chiesa e per la
comunità. Non dobbiamo abituarci mai a questi eventi, cui attingere per
sperare. Codroipo ha un’anima da respirare e trasmettere anche fuori da questa
chiesa”. “Miracolosa, geniale
incoscienza del direttore – ha dichiarato Gustavo Zanin – un linguaggio
d’insieme che forma la coscienza civica e l’ordinata armonia in perfetta,
armoniosa tensione”.
memoria di Barbara Scaini, è ben lungi dall’essere finito. Il suo riverbero
cerca linfa nel tempo di ognuno,
portando un autentico messaggio di pace e armonia.