IL PONTE LUGLIO 14
E BACH, GNOVIS STORIIS” di LUCA DE CLARA
e Bach vivono a Tarvisio, nella capanna di legno nel cortile della signora
Bosoni. Sono due orsetti bianchi, un
maschio e una femminuccia, e finiscono in un libro. Anzi, in due libri. Il primo,
del 2011, con dodici storie originali, e
ora in quello freschissimo di stampa dal titolo “Gnovis storiis”. Altre dodici. L’autore è il prolifico Luca De
Clara, codroipese doc, insegnante di storia e filosofia nelle scuole superiori
e ricercatore storico. De Clara racconta
con una capacità narrativa scorrevole ed
elegante. Sembra di ascoltarne la voce e visualizzarne le scene mentre descrive i personaggi nati dall’esperienza personale
di vita a Tarvisio abbinata ad una fervida fantasia, spesso ispirata dalle
parole della figlia Carolina. Rigorosamente in marilenghe, i due orsetti vivono
diverse avventure nei territori che ci appartengono, da Travisio a Lignano alla festa di Santa Caterina a Udine. Inge e Bach, stanno
crescendo e scoprono piano piano che il mondo non finisce a Tarvisio e che
fuori casa c’è tanta gente da conoscer e tante cose ancora da imparare. La prima storia li vede svegliarsi troppo presto, un giorno freddo di
gennaio, quando lunghe strisce di
ghiaccio scendono dalle grondaie. “Masse adore” dice loro la signora
Bosoni “ tornait a polsâ inmo un tic”.
Sul finire di febbraio eccoli belli vispi festeggiare la fine del letargo con la battaglia
coi cuscini per poi lanciarsi per l’ultima sciata sul Monte del Lussari, su una
pista senza turisti. E poi la fame…
tantissima fame. Ed allora subito pronti
a sperimentare ricette e ad invitare amici per le cene in compagnia. Soprattutto della tartaruga
Linore o Eleonora. Finché arriva il
momento di andare – addirittura – ad un matrimonio, invitati da Margherita, la
nuova commessa del negozio della signora Bosoni. Pantaloni, camicia bianca,
giacca e cravatta rosso fuoco per Bach. Abito di gala rosa a righe dorate per
Inge. Poi, l’imprevisto. Bach si
inciampa sulla coda del vestito della sposa e la lascia in mutande! Risolto tutto con una risata, i due
protagonisti partecipano alla seconda
edizione del Festival della canzone degli orsi. Alla grande serata presenzia
persino il sindaco Paolantoni con la moglie ma a vincere sono i soliti
forestieri. Con l’arrivo dell’estate
anche a Tarvisio si boccheggia. Così i Bosoni vanno a Lignano, insieme a Inge e Bach che rischiano la multa della
vigilessa Paola perché la buca scavata in spiaggia è troppo profonda. Segnato l’indirizzo per l’anno prossimo
tornano a Tarvisio dove si dilettano a
camminare sui boschi con i loro amici. Meta preferita il monte For, sul confine
tra Italia, Austria e Slovenia. Ma ecco
arrivare l’autunno. Inge e Bach sentono
la signora Bosoni dire “I ors a àn di lâ a scuele”. In convitto. A Udine. Nonostante i loro fiumi di lacrime.
Nonostante la nostalgia dei boschi, degli amici, della casa di legno. Ma, anche a Udine, accade qualcosa di
incredibile, grazie alla maestra Rina che ama portare i suoi allievi alla
scoperta della città o in gita. La più bella si rivela quella di fine
novembre, a Santa Caterina, dove giostre
e baracconi riempiono l’aria di musica a tutto volume. E dove Inge e Bach si perdono nella casa
degli specchi, sbattendo il naso dappertutto.
Per fortuna arriva Natale ed il tempo delle vacanze. Inge e Bach tornano
a Tarvisio già innevato e compiono un vero miracolo della generosità. Alla
messa di mezzanotte, per rimediare alla
sparizione delle statuine , diventano la Madonna e San Giuseppe nel presepio e
colorano la tartaruga Eleonora con lo spray rosa per farle fare Gesù Bambino.
dalle illustrazioni di Francesca Gregoricchio e curato dalle edizioni Kappa Vu,
il libro di De Clara invita grandi e piccini a divertirsi tra le sue pagine,
fresche ed accattivanti. Dove gli orsetti Inge, con il fiocco rosa e Bach, con quello azzurro, danno lezioni di
tenera leggerezza.
PER I 35° ANNI DELL’A.F.D.S.
sezione caminese A.F.D.S. presieduta da Illario Danussi, ha
festeggiato i suoi 35 anni di generosa
attività e presenza costante sul territorio, registrando grande partecipazione,
sia di folla che di sezioni con i loro labari rossi. La Banda Musicale di Bertiolo ed il “Coro S.
Francesco”, diretto da Eliana Gallai, unito per l’occasione alla Corale di
Glaunicco-Bugnins, diretta da Cristina Pilutti, hanno conferito ulteriore
lustro alla S. Messa, celebrata da Don Roland Kulik, e ai vari momenti della
festa. Presenti rappresentanze dell’arma
dei carabinieri, vigili del fuoco, polizia e alpini, oltre all’amministrazione
comunale con il sindaco Nicola Locatelli, il presidente regionale Afds, Enrico Fuser. L’inaugurazione
del Monumento al Donatore , accanto al municipio, realizzato dall’artista
caminese Eddi Panigutti e dalla moglie Lucia, ha consentito al presidente
Danussi di esprimere la propria soddisfazione ma anche un accorato appello ai
giovani a donare, rinnovando la
personale disponibilità a fornire ogni informazione e supporto. Il presidente Fuser ha informato che vi è
urgenza di sangue 0-, A-, B-, invitando chi può donare a farlo e chi non può a
impegnarsi perché altri lo facciano.
sindaco di Camino e Vice-Presidente
della provincia di Udine, ha trovato vita la decima edizione del premio a lui
intitolato. Nel parco dell’Agriturismo
“Da Morson”, numerosi amici ed autorità,
sindaco di Camino Locatelli, consigliere regionale Riccardi, Vice di
Codroipo Bozzini, presidente Bcc Basiliano Occhialini, sono accorsi per
ricordare l’insigne figura di Marinig,
ritratta con grande garbo dall’amico e collega Prof. Danilo Toneatto. Dieci
anni del premio Marinig declinano l’immutato affetto ed il grato ricordo per il
professore, commercialista, poeta, sindaco ma, soprattutto, per l’uomo, grande
estimatore della sua amata Camino. Altro prioritario intento di Marinig è
sempre stato valorizzare i giovani. Per questo sono stati premiati proprio due
giovani, con targa e opera pittorica realizzata dall’artista caminese Ennio
Malisan. Il musicista Luca D’Angela di
Camino ed il regista Marco D’Agostini di Codroipo. Luca D’Angela, oltre ad
essere cantante in marilenghe e fondatore del gruppo “Jo no Kognos”, è anche il
protagonista di un film documentario, realizzato da Marco D’Agostinin che parla
della vita reale dei giovani friulani di 30-40 anni. La vittoria a un
concorso di musica in lingua minoritaria nel 2012 ha portato il gruppo “Jo no
Kognos” fino alle Asturie, in Spagna, per la finale europea. Qui si inserisce
il lavoro del regista indipendente Marco
D’Agostini che, seguendo il gruppo, ha realizzato “Jnk, oltri la ultime
frontiere” già presentato al pubblico del Visionario di Udine, a Camino e fuori
regione. Un meritato riconoscimento
tutto friulano, rigorosamente in “Marilenghe”.
fieste dal toro e dal vin” è stata apprezzata, nelle vetrine della locale Farmacia, l’innovativa
mostra “Con la nostra pietra” , curata
da Paolo Coretti e Stefano Zuliani. Protagonista la pietra di Torreano. Compatta nel suo corpo.
Capace di contrastare gli urti e le abrasioni. Scavata, scolpita, levigata, lucidata,
bocciardata, lavorata a punta o fiammata, la pietra si fa vaso, ma anche mortaio e portabottiglie,
quest’ultimo a volte statico o, per una sorta di gioco espressivo, dondolante
e, pur sempre in perfetto equilibrio, singolarmente dinamico. Per certi versi
si piega all’arte della tavola e alle
sue regole decorative. In altro modo, invece, porta nelle case la sua forza
espressiva e trascina con sé anche un significativo ritaglio del paesaggio
friulano.
cava nella nostra terra, resistente al gelo e al sole battente, di un grigio profondo, venato di bianco color del sale o velato
di un rosso ferrigno, erano già state esposte a Firenze, a Ferrara,
a Udine e a Milano in occasione di importanti mostre di design. Ispirate alla cultura dell’oggetto d’uso
domestico e integrate con una nuova collezione di oggetti
hanno dato vita ad una mostra che ha voluto richiamare i visitatori nel dolce
paesaggio di Camino ma che intende essere il primo di una serie di eventi
denominati “Arte in Farmacia”. A rappresentare il gesto artistico abbinato allo
stare bene e alla salute.