ABACO VIAGGI: TERME PTUJ e LASKO (SLO) Educational 29-30 marzo 2014 e CARNEVALE a Ptuj
29 marzo 2014: Visuale dal ponte della storica Ptuj, la città più antica della Slovenia
Super accoglienza in perfetto stile “romano di Ptuj”
Super gruppo di agenzie Abaco Point
Visita guidata di Ptuj
e del castello
panoramica dall’alto
Museo delle maschere (kurent)
con Gabriella Chersi di Trieste
interni castello
museo della musica
antico pianoforte ( diesis bianchi. Ora sono neri)
Hotel Primus, 4****
passeggiata dall’hotel a Ptuj sul lungo fiume
Fabi… pronta per lasciare Ptuj e il Primus
Fabi, Alessandra, Giulia
Terme di Lasko, stiamo entrando in hotel 4****
Evita in stage?
Ambra in stage?
Gruppo in educational
Particolare delle terme Lasko
città di Celje in visita guidata
Alma Carlin, la prima donna viaggiatrice della Slovenia
La sua storia mi interessa. Bruttina la Alma ma dev’essere stata tosta. Mi piace. Sì.
Nel 1919 la scrittrice, da sola e con poco denaro, ma con la conoscenza di ben otto lingue, parte per un viaggio intorno al mondo, che durerà ben nove anni.
CARNEVALE DI PTUJ 2 marzo 2014
Incandescente e colorato, dinamico e coinvolgente, il carnevale merita di essere assaporato dalla prima fila, a diretto contatto con i partecipanti e i “Kurent”, i personaggi tipici di Ptuj che sfilano a centinaia.
La cittadina romana vista dal ponte
i Kurent, tipici personaggi maschili.Ricordano i Krampus austriaci, ma anche i Rollate friulani: i kurenti di Ptuj sono, senza dubbio, il volto più inquietante del Carnevale sloveno. Maschere orripilanti, ricoperte di pelli di capra, sembrano incarnare, alla perfezione, il più puro spirito dionisiaco, a metà strada tra i mammuthones sardi e gli uomini-capra del Carnevale greco. Caricature ben riuscite del grande spirito maligno, annidato nell’inconscio della civiltà contadina occidentale. Residui di una religione della natura che, in questo caso, si rifà a Mitra, il grande dio solare che proprio a Ptuj vanta il più antico tempio dell’area danubiana. Un culto che sembra rivivere, metaforicamente, nel grande falò dell’ultima sera di Carnevale, intorno al quale i kurenti intrecciano danze sfrenate, dal sapore arcaico, ancestrale. Bevendo ‘slivovitz’, la tipica grappa di prugne, e cibandosi di ‘krofi’, sorta di frittelle ripiene di marmellata, che ricordano dei piccoli soli dorati, queste maschere mostruose cercano di esorcizzare il freddo, di scacciare ‘nonno gelo’, aprendo le porte al sole, alla primavera.
Il Carnevale sloveno è, in pratica, una festa della natura, un rituale agrario nel quale i kurenti hanno il ruolo di purificatori, mentre gli oraci, altro importante gruppo di maschere, addobbate con costumi coloratissimi e riccamente fioriti, interpretano il ruolo degli aratori. Dopo il chiassoso corteo dei kurenti, per le strade del centro storico di Ptuj sfilano gli oraci, a simboleggiare la primavera e la natura che si risveglia. A guidare il corteo degli aratori sono un uomo e una donna che incarnano l’unione ancestrale tra cielo e terra, seguiti dal giovane Jurij che sconfigge Rabolj, il demone invernale. Nel corteo spicca la figura dell’orso, che, presso tutte le società arcaiche, incarnava lo spirito della selvaggia Natura, della Natura
Una sfilata lunga ore con tantissimi partecipanti, che riportano agli usi e costumi della zona termale di Ptuj. Ogni anno all’inizio di marzo. da non perdere.