LA GATTA CHE VEDEVA LE STREGHE di STEFANIA CONTE, MORGANTI EDITORE
romanzo, intitolato ‘La gatta che vedeva
le streghe’, interamente ambientato in terra friulana e nel quale, accanto
al ricco patrimonio folcklorico, si mescolano le storie di uomini e di gatti
straordinari.
gatta che vedeva le streghe’ è il titolo capofila della collana ‘Gatti che…’, ideata con il proposito di
portare in libreria romanzi in cui gatti speciali, ed esseri umani che sanno
stupirsi, raccontano ai lettori delle storie in cui la realtà è modellata con le
forme dei miti e dal folklore.
ambientato in Friuli Venezia Giulia.
storia a Varmo, muovendo in un palcoscenico narrativo assai verosimile una
gatta rossa di nome Zoe, delle donne speciali, delle streghe incartapecorite dedite
agli incantesimi e un golosissimo corredo di dolci, torte e biscotti.
lettori, in cui traspare la passione di Stefania Conte per le forme del
folklore di questa terra che la ospita e la sua indole visionaria, che la porta
a credere alle fate, alle streghe e ai folletti, oltre alla sua competenza in
psicologia clinica e alla capacità di raccontare storie divertenti, ironiche e
commoventi.
Savorgnan è una psicologa forense che vive e lavora a Santa Marizza di Varmo,
un piccolo paese del Friuli. Ha una spiccata predilezione per le cose razionali
e un’antipatia per la fantasia. Alla morte dell’amata nonna Giuseppina, riceve
in eredità un ricettario e una gatta rossa, di nome Zoe. Un giorno, il
Tribunale di Udine le affida il delicato incarico di compiere una perizia su
Alice Covacich, arrestata per aver appiccato un incendio a una pasticceria.
primo incontro con Alice, Ada si trova di fronte una donna profonda e
complicata, legata a un triste passato d’internamento nell’ospedale
psichiatrico San Giovanni di Trieste. Sfidando le ferree procedure che la
professione le impone, la psicologa decide di ospitare la donna in casa sua.
ospite, che si rivela una pasticciera eccezionale, viene accolta a suon di fusa
e moine dalla gatta Zoe, che sembra condividere con lei la speciale capacità di
vedere ciò che gli altri non possono.
notizia che un’ex internata in manicomio vive nell’ameno e minuto borgo di
Santa Marizza di Varmo, innesca una piccola rivoluzione, fomentata dalla
maligna Rosa Senzaspine e dalle sue perfide comari. Ada aiuterà Alice a rifarsi
una vita, e a riscattarsi dal dolore, aprendo una pasticceria. Le torte, i
cioccolatini e soprattutto i suoi biscotti di Natale otterranno uno strepitoso
successo.
congrega di streghe invidiose cospirerà però contro la pasticciera, accusandola
dell’avvelenamento di Amorfo Mediocrino, il marito di Senzaspine.
alla straordinaria e magica gatta Zoe fare in modo che la verità venga a galla,
tra bugie, maldicenze, cattiverie e oscure manovre.
sull’autrice
per crescere i gatti e osservarne il comportamento. Da Venezia si è spostata,
per vivere e lavorare a Varmo, nella pianura Friulana, portando con sé i suoi
quattordici gatti, nel frattempo adottati e instancabilmente spiati, per le
ragioni di cui sopra.
solo la scorsa estate ha deciso di saltare il fosso, provandosi nelle vesti di
autrice.
pubblicare. Lei, che fa le pulci agli scrittori, trovando nelle loro opere
virtù e vizi, e per questi ultimi suggerendo aggiustamenti, revisioni e tagli,
era restìa a scrivere e pubblicare, perché consapevole che avrà i loro ipercritici
occhi puntati sulle pagine del romanzo, nella speranza di trovarne qualche
pecca.
gatta che vedeva le streghe’, a marzo del 2014 uscirà il romanzo ‘La gatta che giocava con le farfalle’
Stradele, 6 – 33030 Varmo (Udine)
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