Il PAESE ottobre 2013
EDITORIALE “IO LA PENSO COSI'”
Silenzio per favore… che l’ultima canzone di un
“vecchio” cantautore sta mettendo a nudo l’Italia, girandola per dritto e rovescio come un
calzino. A dire le cose come stanno davvero
nel Bel Paese ci ha dovuto pensare uno della classe 1940, Gian Pieretti, con una ballata country che snocciola
verità taglienti e cruda quotidianità. Solo apparentemente mascherata di allegria, Poronponpo, la sua ultima canzone-filastrocca,
fa venire i brividi perché fotografa la nostra società con un rullino che
di colori non ne ha proprio nessuno. I
verbi eleganti sottintendono molto altro
quando Gian elenca i privilegi
dei politici che non si accorgono di come il lavoro sia un miraggio e la gente si arrabbi e, perfino, si ammazzi. Tre minuti
di parodia di “questa Italia che
va in rovina. Italia schiava di Roma,
quando ci sono le cose serie, se ne parla ma dopo le ferie”. E bravo Gian, che
a 73 anni torna sulla cresta dell’onda, rischiando di superare il successo di “Pietre”. Ricordate “Se sei bello ti tirano le
pietre…se sei brutto ti tirano le pietre. Qualunque cosa fai, ovunque te ne
vai, tu sempre pietre in faccia prenderai”?
Dalla celebre tarantella del festival di Sanremo nel 1967
all’estate 2013 poco o nulla sembra
essere cambiato. Anzi, vien da chiedersi… “Ma dove andremo a finire”?
accendere la tivù per essere catapultati in catastrofi umane e ambientali degne
del cinema horror più acclamato. Basta leggere qualsiasi giornale per
rabbrividire ad ogni riga.
a tradimento mentre fa jogging nel Parco del Cormor … beh!la realtà supera
perfino la fantasia degli scrittori
noir. Ci si sente derubati della libertà
più legittima come correre in santa tranquillità all’una del pomeriggio. Perché, per quanto
incredibile, quello è il momento in cui
una brava ragazza come tante è stata uccisa.
Senza motivo, senza colpa alcuna, accoltellata
fino alla morte. Il peggio sta nel fatto
che ormai ci si fa quasi l’abitudine nel sentire fatti del genere e, ad ogni femminicidio, si dice, semplicemente, “Un’altra?” Una donna viene uccisa ogni due giorni e i titoli che ne parlano sono sempre più risicati. Quasi un fatto “normale” che, fin che succede
lontano da QUI, si tende a minimizzare.
Ma quando accade QUI, a casa nostra, ecco
che il brivido si fa terrore. E si ha paura a mandare una ragazzina da sola da
scuola a casa o da un’amichetta. Se non la si vede tornare all’ora stabilità
scatta il dubbio “E se me l’hanno portata via?” Ci viene tolta la libertà di essere al sicuro perfino
in casa propria. Ci viene instillata quella sottile mancanza di fiducia in
chiunque si incontri o ci si avvicini al punto da guardare con diffidenza anche
le persone conosciute. E’ il corpo
stesso che sta in guardia, come un cane da caccia quando sente la preda. Non se
ne può più. Uccisioni, stragi, incendi dolosi, guerre, politica sul filo del
paradossale, sono gli argomenti principi
delle cronache. Cui dà man forte un libro appena uscito “Benvenuti in Italia,
il Paese dei veleni” che attraversa la
nostra penisola tra inquinamento, rifiuti tossici, fumi neri e altre
delizie. Ciliegina sulla torta? A Medugorje
la veggente Vicka assicura che la
Madonna è molto preoccupata per i giovani e le famiglie che sono in situazioni
molto, molto difficili. “Cari giovani, tutto ciò che il mondo di oggi vi offre,
tutto ciò che passa attraverso di esso, è il mezzo che satana usa per tentarvi
in ogni momento libero che avete. Oggi in particolare modo satana desidera
distruggere le famiglie e i giovani.” Ma
su niente di tutto questo e di molto altro che ci preoccupa, Gian Pieretti ha ancora investito sillabe e fiato. Possiamo
suggerirglielo noi il titolo della
prossima canzone “ Ma dove andremo a finire?”
Gian Pieretti Ti ringrazio di cuore hai scritto esattamente quello che io ho voluto dire ! Ti abbraccio Gian
CODROIPO
NEF E LINDA “ROMANZIERE” IN MARILENGHE
Nêf e Linda Stelitano, due sorelle di 10 e 12 anni, hanno sbaragliato con i loro “romanzi in tre righe” in lingua friulana, al concorso, organizzato dai “Colonos” di Villacaccia nell’ambito di “AVOSTANIS”. Due le categorie in gara, per giovani fino a 16 anni e da 17 a 35 anni. Nella categoria “giovani” la giuria ha segnalato il romanzo “Lis dôs surs” di Linda Irish, premiandolo con tre libri in Friulano e un Dvd. Inoltre, una frase del “romanzo” diventerà lo slogan della maglietta per l’edizione 2014. Il romanzo “Il gjieneral neri” di Nêf ha vinto la categoria “giovani” aggiudicandosi uno Smartphone “Samsung” in premio. Nêf e Linda Irish hanno ricevuto applausi a scena aperta e l’incoraggiamento a continuare a scrivere e parlare in marilenghe.
CAMINO AL TAGLIAMENTO (UD)
PALAZZO MINCIOTTI: FUCINA DI RARITA’ CULTURALI e MUSICALI