Il PONTE di Ottobre 2013
AL SANTUARIO DI SCRENCIS
mariano 1954, dall’8 settembre, Natività
di Maria, al 15 settembre, giorno dedicato alla Madonna Addolorata, trova vita
l’Ottavario di Screncis, con importanti appuntamenti religiosi che
richiamano nel santuario bertiolese
numerosi fedeli che si alternano da ogni paese del Medio Friuli. Anche
l’edizione 2013 ha mantenuto fede alla tradizione. Domenica 15, oltre ai pellegrinaggi classici,
si è svolta la prima “camminata-pellegrinaggio” promossa dalla Parrocchia di
Bertiolo e dall’Associazione dal
carattere internazionale “Iter Aquileiense” di
Mariano del Friuli (Gorizia), curatrice, tra l’altro, della “Via
Celeste” da Aquileia al Monte Lussari.
24 i Km percorsi a piedi,
partendo dall’Oratorio Archè di Codroipo, per raggiungere il Santuario
Mariano di Screncis in serata. Non solo
cammino però, ma sorprendente visuale ravvicinata dell’ambiente che si incontra da Codroipo a Varmo. Inoltre, come gradita
sorpresa, visita guidata della chiesa di
Muscletto, cui è seguita quella della parrocchiale di Varmo e della
chiesetta di S.M. Assunta a Santa
Marizza, grazie alle precise e
professionali spiegazioni dello storico Franco Gover. Molto apprezzato il saluto ai pellegrini da
parte dell’Assessora di Varmo, Michela De Candido. Dopo la visita del Museo delle Carrozze a San
Martino e la sosta a Passariano, i
pellegrini, giunti anche da Gorizia e Pordenone, si sono ricongiunti al Gruppo Parrocchiale
di Codroipo fino al Santuario di Screncis
per la S. Messa.
TONDO… ARTISTA PER HOBBY
del “Sartor” Edoardo, Danilo
Tondo nasce nel 1948 a Camino T (UD) dove vive con Loretta. Da sempre
affascinato dal legno, dopo la pensione frequenta corsi di intaglio. Il primo
nel 2007 al Somsi di San Vito T (Pn) con il maestro Mario Zoncolan di
Savorgnano al T (Pn). Poi all’Ute di
Codroipo frequenta i corsi di storia
dell’arte, intaglio del legno con il maestro Dario Felice e del rame con il
maestro Luigi De Clara. Poi all’Ute di
Bertiolo il corso di mosaico con il maestro Alverio Savoia. In agosto Danilo decide di mostrare ai
paesani e agli amici corsisti le sue opere dove appare subito evidente l’evoluzione del
suo hobby che spazia dall’ intaglio del legno, al mosaico, fino al seminato. Danilo accoglie con grande cordialità chiunque visiti la sua collezione e ripete
di non sentirsi un Artista bensì un “hobbista per passione che si diverte
e sta bene”. Passione, per lui, significa poter dire “L’ho fatto
io” . Egli non vende le sue opere.
Con dovizia di particolari e pazienza egli chiarisce i passaggi della sua
personale tecnica del “seminato”. Il primo elemento è lo smalto per mosaicisti
che viene frantumato col martello, a grana grossa e fine. Sul disegno
fotocopiato e ingrandito su compensato, inizia dai piccoli particolari, con
smalto a grana grossa e poi fine, cui segue manualità e precisione nell’uso
della spatola per découpage. “Su 40
ore di lavoro, 10 servono a creare il materiale. E il 30% è polvere”
spiega Danilo. ” Dopo i particolari bisogna fare i riempimenti ma a pezzi,
altrimenti la colla si asciuga. Il pregio è non far vedere le aggiunte. Ci
vuole molta manualità per stirare la grana di pietre colorate”. Idea di
Danilo per rifinire il bordo dell’opera: ” Attacco la carta plastificata
un millimetro più in alto rispetto al compensato per contenere il vinavil. La
verniciatura con lo smalto ne nasconde poi le imperfezioni e rifinisce
l’opera”. Il legno più usato per l’intaglio è il tiglio perché è tenero, a
fibra compatta e senza nodi. L’intaglio
può essere a bassorilievo, 8/10mm, o ad altorilievo, 20/30 mm. “E’ tutta
questione di millimetri, per dare prospettiva, e di abilità nel curare i particolari. Bisogna
avere molta cura degli attrezzi che vanno bene affilati con la mola ad acqua
per non scaldare l’acciaio e poi lucidati su cuoio (come facevano i barbieri
col rasoio). Bisogna togliere il legno
quel tanto che serve a non far sparire il disegno. E’ una sfida con me stesso.
Quando inizio un’opera mi chiedo se sarò in grado di completarla. Ci metto
tutta la concentrazione possibile,
impegno e passione” conclude Danilo, con quel pizzico di legittima
soddisfazione che lo fa rientrare di diritto nella categoria degli “Artisti per
Hobby”.
– SAN VIDOTTO
della sera, come per magia, abiti da sposa appaiono come visioni. Abiti già indossati
dalle donne del luogo nelle varie epoche
fino ai più attuali, tolti per un’ora dal silenzio degli armadi e del
tempo. Idea vincente, giunta alla seconda edizione, di Eliana Gallai, che ha dato
il meglio di sé anche in veste di presentatrice, snocciolando aneddoti e usanze
collegate al rito nuziale. Degne di nota
tutte le interpreti della sfilata. Le “modelle”
Elisa Gasparini, Elisa Padovani, Elena Romanelli, Dolores Rebbelato,
Azzurra e Viviana Locatelli, Diana Lenarduzzi, Sara Liani e le “damigelle”
Ambra ed Evita Gaudino, Agnese Frappa, Marta Giacomuzzi, Alice Pascutti,
Emma ed Arianna Molinari. A sera inoltrata si è conclusa la
romantica passerella di abiti che hanno siglato la tappa più importante di
molte donne in un tempo più o meno recente: il giorno del loro matrimonio.
Straccis nel 1929. E’ mancato dopo accidentale caduta il 18 settembre, appena
tornato da Medugorje. Per sua
volontà è stato sepolto nella tomba di
famiglia nel cimitero di Bugnins, dopo i
solenni funerali nella sua chiesa nativa. 25 i parroci che hanno ufficiato la
funzione, presieduta dal già Vescovo Brollo, insieme al Vicario generale
Genero, al foraneo di Codroipo Don Bettuzzi e al parroco di Camino, Don Kulik
. Missionario in Cile e per 30 anni in Uruguay, Don Gianni era tornato in Italia nel 91. Parroco prima a Castel di Godego (Tv), poi a Tolmezzo, a
Varmo fino al 2009 ed infine ospite alla
Fraternità Sacerdotale di Udine. Già nel 1998, egli aveva stilato il proprio testamento che
ora i suoi familiari porgono come dono a tutti coloro che lo hanno stimato e
amato. Per ricordare un sacerdote di rara sensibilità, con lo spirito
missionario nell’animo, generoso con tutti senza aspettarsi mai un “grazie”. Un
testimone gioioso ed autentico del VANGELO.
benedico la vita, il tempo che mi è stato dato in dono.
sconfitte, il peccato dell’inerzia, le paure che mi hanno fermato;
fede è la fiducia nel perdono di Dio e la sua Grazia.
stati vicini con le loro critiche, con gli stimoli sommessi.
fratelli che hanno rispettato la mia libertà di scelta.
di povertà.
parole de Maestro:
”
per il vuoto, ma per un investimento, che è la libertà
tutto, non lasci niente. E’ stata la prova più grande:
denaro non mi ha posseduto.
difficile.
lo lascio a quelle persone che sapranno usarlo per gli ultimi,
senza ritorno ma senza rimpianto.
SPIRITUM MEUM
MEA”. Gianni Pilutti
DALLA SCUOLA DI MUSICA
stati azzerati i contributi comunali all’Associazione musicale e culturale che
gestisce la Scuola di Musica “Città di
Codroipo”, nonostante siano quasi 500 i soci
corsisti che avvallano la serietà e la professionalità espressa da tutti
gli insegnanti, capitanati dal Direttore M.o Giorgio Cozzutti e dal Presidente
Luca Turco. Preoccupazione per la sopravvivenza della Scuola? Nessuno la nega. Ma tutti coloro che la frequentano o la
conoscono si stanno rimboccando le maniche per scongiurare tale evenienza. E’ troppo importante questo
sodalizio, esempio autentico di etica e
pulizia gestionale, creatura che sta
crescendo ma fragile ed in pericolo, fabbrica
di esperienze, cultura e amicizia da non poterne fare a meno.
una Codroipo orfana di musicisti e di
talenti inespressi.
l’appello del Direttore Cozzutti deve arrivare al cuore e alla sensibilità di
tutti.
sempre siamo abituati a viaggiare contro vento ma la burrasca degli ultimi anni
minaccia ora la nostra stessa esistenza“ dichiara il Direttore Cozzutti. “Da
tempo proponiamo sul mercato gli spettacoli prodotti dai nostri dipartimenti.
Abbiamo avviato altre iniziative creando una rete di collaborazione tra
associazioni, molte delle quali minacciate dalle stesse difficoltà economiche,
ma non basta. Abbiamo organizzato, assieme
all’Associazione Musicale Sante Sabide, una grande Festa della Musica a ottobre
sfruttando gli spazi offerti della Corte Bazan di Goricizza. Una tre giorni di
musica, amicizia e gastronomia con lo scopo di raccogliere i fondi a noi tanto
necessari.
specialissima Festa della Musica, dell’Amicizia e della Condivisione di un
grande Progetto… sulle note libere della MUSICA”. Ferrea la volontà della Scuola di Musica e dell’Associazione di continuare la propria
attività che dal 1984 si occupa di
formazione musicale, a partire dai sei mesi d’età fino alla preparazione
superiore, in sinergia con il Conservatorio “Tomadini” di Udine. Non si piegherà sotto la scure delle
difficoltà economiche. Parola di
migliaia di sostenitori e amici della Scuola e della Musica!
POZZO e per la chiesetta di SAN ROCCO
Martinis abita a Pozzo da una quarantina d’anni. Da quando è in pensione, egli
dona al suo paese adottivo tempo e passione per l’arte in cui è professionista,
la pittura. Titolare del noto Studio grafico pubblicitario Martinis di Udine,
scenografo, disegnatore grafico, ideatore dei più famosi marchi pubblicitari
tra cui la clessidra dell’Ado, è figlio di Aurelio, apprezzato caricaturista e
conosciuto come il “Pittore delle Dolomiti o delle montagne”. Ennio, dopo una
vita trascorsa a capofitto nel lavoro, si dedica a “Poç da l’agnul” cui mette a disposizione a
piene mani la stimata professionalità.
Degni di nota il paziente restauro della scultura lignea e in ferro
battuto della Madonna del Rosario e dei santi Domenico e Teresa, numerosi
quadri, affreschi, cartellonistica e gigantografie per la festa di fine agosto,
al cui interno spiccano la rappresentazione astratta dell’angelo, del pozzo con
l’acqua nell’ “agâr” e l’allegoria dei costumi friulani nella Stajare. Ma l’impegno più rappresentativo di Martinis
riguarda interventi di riqualificazione e ripristino di opere trafugate in un
recente passato nella chiesetta di San Rocco,
accanto al locale cimitero. Datata 1400, era stata privata anche
dell’acquasantiera e della statua lignea
del Redentore, oggi conservata al Museo diocesano di Udine. Martinis ha donato
alla comunità il quadro di San Rocco, rappresentato nel rispetto
dell’iconografia tradizionale, dell’architettura storica e della bellezza e
quello della Chiesetta con i fedeli delle comunità di Pozzo, Beano, Gradisca
che ogni 16 agosto vi si riuniscono. Ma, come
a Martinis, agli abitanti di
Pozzo la chiesetta sta molto a cuore, tant’è che è nato un gruppo spontaneo
“Borc San Roc”, capitanato da Angela Pevato, per far rincontrare i residenti e i nativi e raccogliere fondi per il restauro del
pavimento e per l’acquisto dell’acquasantiera. La chiesetta non ha pretese
artistiche, ma è splendida nella sua armonia ed essenzialità. In segno di
riconoscenza per le offerte, Martinis ha stampato una pergamena artistica che
riporta le immagini della chiesetta e di San Rocco viandante. “Mi sono affezionato al paese adottivo –
dichiara il grafico-pittore Martinis – e volentieri metto a disposizione le mie
competenze grafiche e pittoriche. Lo stile a me più congeniale è l’astratto
moderno ad olio, per opere di grandi dimensioni. Ma dipingo con gli acquerelli,
con l’aerografo, realizzo caricature,
ritratti e quadri fino a rasentare la fotografia, molti affreschi con la
tecnica ad olio su tela poi incollata sul muro, per evitare i danni dei raggi
ultravioletti del sole. Non ho frequentato scuole di disegno per il semplice
fatto che ai miei tempi non esistevano ma ho imparato le tecniche di pittura ed
affresco dal prof. Caucich, nei corsi serali.
Inoltre, dal 2003, realizzo un presepio monumentale in stile
Vinciguerra, il primo illustratore che ha inventato il processo dell’incisione,
e che ogni anno si arricchisce di tre elementi. Per il Natale 2013 ne faranno
parte la parrocchiale, la chiesetta di San Rocco e una “donna con arconcello.
L’invito di venirlo a vedere in Via San Rocco è esteso a tutti, non solo ai
miei paesani”. Martinis ha realizzato
anche il calendario 2014 “Balcon sul paîs di Poç”, i cui proventi saranno
interamente devoluti alla Chiesetta di San Rocco. Una sorta di radiografia di
Pozzo, immortalato in un racconto visivo di 50 foto firmate Martinis, quale
omaggio al suo paese.
DAL COSMO ALLA PAROLA, UN LUSTRO DI POESIA AL CAST
ritornello di una canzone a lei dedicata ha trovato vita ed essenza “Dal
Cosmo alla Parola”, manifestazione ideata e coordinata dalla poetessa
Marta Roldan e giunta alla quinta edizione. Davanti ad un pubblico attento e
partecipe, tra cui molti bambini, poeti
friulani e veneti, vestiti di bianco, hanno dato voce alle loro opere ispirate al
Cosmo: Antonella Barina di Venezia,
Piergiorgio Beraldo di Mestre, Pierina Gallina di Codroipo, Luigina Lorenzini
di Vito D’Asio, Rosanna Perozzo di Padova, Alessandra Pekman
di Muggia, Giorgia Pollastri di Mestre, Marta Roldan di Codroipo, Patrizia
Pizzolongo di Codroipo, Irene Urli di Rivolto,
Fiorenzo Zerbetto di Mestre.
Accanto a loro le “Voci d’inchiostro” dell’
Università di Udine: Jessica Franco, Elisabetta Rossi, Angelica Pipino, Michela Felline e Matteo
Bianco alla chitarra: A tutti i
protagonisti della serata la mosaicista Marina Mariuzza ha donato un originale segnalibro
stellare. Il Presidente del Cast, Lucio Furlanetto, ha fatto gli onori di casa
e aperto le porte della cupola di osservazione da cui vedere la Luna e i
pianeti. Fabio Mariuzza, con l’ausilio di immagini rappresentative del
Cosmo, ha spiegato ciò che quella sera
succedeva nel cielo, indicando le varie
stelle e costellazioni. Versi e osservazioni stellari hanno alzato i calici
alle stelle con i vini offerti dall’Azienda
Ferrin di Bugnins di Camino al T.