x IL PONTE marzo 2013
2013, PREMIATA COME BAND EMERGENTE
dal sole. Invece no.
tutta targata Codroipo, con adrenalina da vendere ed entusiasmo alle stelle. E’
un gruppo di ragazzi che nel 2010, quasi per caso, iniziano a suonare insieme, in una festa privata. Un
gioco da ragazzi ma con la musica sempre lì, galeotta e confidente.
Poi, si sa, un’idea ne attira altre cento
fino a diventare canzoni pronte a
spiccare quel balzo, tanto desiderato quanto temuto, verso la fortuna, la notorietà, e
chissà cos’altro.
Primo passo: diventa band, specializzata in soul/funky.
Secondo passo: avvia il sodalizio con il
codroipese David Marchetti dell’etichetta friulana “Ghiro Records” . “I Pablo
Café hanno il tiro giusto” afferma David. E punta dritto su Simon Picco, chitarra e voce,
Andrea Faggiani, batteria, Luca Longo, basso,
Matteo Da Ros, chitarra.
Terzo passo:
realizza un videoclip con una canzone
che li convince al punto da scommetterci la faccia. Fino a crederci veramente.
Vien da sé
il quarto passo che li porta dentro l’acqua del Tagliamento, una sera
d’estate, con un temporale minaccioso all’orizzonte.
A mollo anche il regista,
anche lui di Codroipo, Andrea Dalla
Costa di Unidea che, da dietro la cinepresa, riprende tutto. Strumenti, sassi e
gambe sguazzanti.
Risultato? Un video che si merita il prestigioso Mediastars,
premio tecnico per la Pubblicità, per “i migliori effetti speciali, grazie alle
riprese subacquee”.
Alla band spuntano
le ali che sbirciano nientemeno che il festival di Sanremo. Proprio all’Ariston i Pablo Café si esibiscono
il 15 febbraio. “Davvero una grande emozione – racconta Simon – cantare in una
realtà che non è di tutti i giorni. Vedere dal vivo gli artisti e
conoscerne molti, sentendo crescere la
voglia di continuare ad andare avanti. Vedere vincere Antonio Maggio, sapendo
che l’anno scorso ha vinto lo stesso nostro premio”.
Infatti, la band ha ritirato
il mitico premio A.F.I. per la Miglior
Pronto a lanciare
un dado vincente sul futuro di Pablo
Café.
LE SUE 5 “MARIE”
Maria. In un’età compresa fra le
70 e le 96 primavere, al di là di qualche acciacco, dimostrano un
forte spirito, sempre perseverante nella
fede e nel tener salda la famiglia.
ha fatto mille lavori tra cui la bidella per la scuola di Straccis
quando c’erano tanti bambini e il “muni” tenendo pulita e
splendente la chiesa; Maria Pilutti di Marco,
classe 1924, la sarta sempre disponibile a cucire i paramenti della
chiesa e del parroco; Maria Argenton di Rasmo, classe 1928,
mille lavori col marito sempre in giro per il mondo, mai ha alzato la
voce; Maria Visentin di Quinto, classe
1923, dalle mille risate in compagnia, forte
e gran lavoratrice; Maria Doimo
di Calisto, classe 1937, in giro per il mondo si è fatta le ossa e le
scarpe, ma di sicuro con lei non si sono fatti ricchi i calzolai. Tutti i
ragazzi la ricordano con affetto per le idee innovative che ha portato con il
catechismo.
parroco Don Floreani che ha sottolineato come Maria sia il nome cristiano per eccellenza
e come a loro spetti il compito di annunciare la promessa di un avvenire
migliore e di aiutare a traghettare l’umanità al di là di questo ponte che
unisce la realtà e il mondo ultraterreno.