Concerto x Don Floreani – “CLAR DI LUNE” vince il concorso teatrale “Agnul di Spere”
CAMINO-BUGNINS (UD)
1 dicembre 2012:
GRANDE CONCERTO per Don Riccardo Floreani
Ha 90 anni e ben portati. Al suo attivo ne conta 65 di sacerdozio, a
partire dal lontano dicembre 1947, quando celebrò la prima Messa a Majano, dove
nacque il 1° ottobre 1922. Da 56 è parroco di
Bugnins e Straccis, dove continua a solcare tracce indelebili di impegno
e generosità. Per conferire ulteriore
lustro all’anniversario e sottolineare la gratitudine delle due comunità, la
parrocchia ed il coro “Notis tra lis calis” hanno promosso il concerto con
l’organista Daniele Parussini, i cori “Calliope” diretto da Letizia
Castellani e “Notis tal timp” diretto da
Milena Della Mora, ripresi su schermo gigante.
Il prestigioso evento, solennizzato dalla S. Messa nella parrocchiale, è
stata ancor più impreziosita dall’inaugurazione dell’organo, appena restaurato
a cura di Francesco Zanin di Codroipo e per volontà di Don Riccardo, artefice
appassionato di innumerevoli iniziative
culturali, religiose, storiche che vestono
di pregio le comunità di Bugnins e Straccis. Già nel 1972 egli aveva pubblicato
la sua prima ricerca sulla storia di Belgrado e Varmo, dal titolo “La Pieve di
Rosa e il comune di Camino al Tagliamento”. Da allora ha collezionato nove
libri che documentano con precisione certosina gli avvenimenti e gli sviluppi
storico-religiosi ed artistico-architettonici della zona del Medio Friuli
solcata dal fiume Tagliamento. Promotore instancabile del centro di
aggregazione giovanile di Bugnins, del gruppo di preghiera di Straccis e di
Bugnins, egli ha dedicato molte energie alla divulgazione delle apparizioni
della Madonna anche tramite la Radio “Voce nel deserto”. Tra i vari
riconoscimenti conferiti a Don Riccardo spicca l’onorificenza di Cavaliere per
meriti sociali del 2 giugno 1989, a cura dell’allora Presidente della
Repubblica, Francesco Cossiga.
Vittoria assoluta per la Compagnia teatrale “Clâr di lune” di Bertiolo, presieduta da Vittorina Cressatti, con “ Uno stinco di santo” su regia di Loredana
Fabbro. Al quarto concorso “Agnul di
Spere” ha fatto scorpacciata di tutti i premi messi in palio: miglior
scenografia, a cura di Ennio Malisan, Tizzi da Gorizzo e Giulia Giavedoni, miglior attore, in Gustinon Alberto Fabello,
miglior attrice, nella Balie, Loredana
Bortolin, miglior regia, Loredana Fabbro, spettacolo più votato dal pubblico e
miglior spettacolo in assoluto.
La lunga lista di riconoscimenti
riconferma il grande valore della compagnia e di ogni suo componente,
sia attore che sostenitore.
Riconoscimenti meritati per l’impeccabile recitazione, derivata da una
altrettanto impeccabile regia. Quasi due ore con il fiato sospeso e la tensione
sempre alta scandita da cambi di situazioni repentini e mai prevedibili. Fin
dall’entrata in scena. Non sul palco ma tra il pubblico e a voce spiegata, in
coro.
lingue, anche nella stessa frase, di personaggi di provenienza veneziana,
friulana, austriaca, fino al “Mamaluc friulanmusulmano”, con tanto di
zingara innamorata. In scena pure i vizi ma anche i pregi dell’umanità:
arrivismo, codardia, falsità, autorità, avarizia a braccetto con fiducia,
sincerità fino all’Amore che, alla fine, trionfa. E lo stinco o
“Parsut” che contiene la reliquia di San Marco, garante del futuro
della Patria del Friuli, affidato al servo sciocco che, ignaro del contenuto,
sogna soltanto di mangiarlo.
condivisibili, frammentati da spazi per la risata e per la riflessione. Un mix
vincente che anche a Codroipo ha fatto centro.