IL PONTE LUGLIO 2012
Questo numero de “Il Ponte” si presenta con un’ampia panoramica
di articoli vari e di spessore. Il Consorzio di Bonifica Bassa Friulana
ci mette in guardia, soprattutto per la nostra zona, sull’emergenza
“nutrie”. Accanto alle sempre puntuali rubriche curate da Franco Gover e
Don Luigi Del Giudice, come attualità troviamo l’attuazione del codice
della strada per i giovani sotto i 18 anni legata all’entrata in vigore
della guida accompagnata.
In tema di sicurezza dell’auto l’azienda codroipese di Angelo
Fabbro mobilita gli operatori del settore per far conoscere il sistema
frenante della Brembo, un’eccellenza a livello mondiale.
Nel settore agricolo Graziano Ganzit si rivolge al sindaco Marchetti chiedendogli un pronunciamento sull’area Coseat.
La scuola primaria Candotti di Codroipo ricorda come anno
speciale quello appena trascorso. Tra i libri trova spazio la
pubblicazione di Umberto Alberini “Qui, dove l’accelerato si ferma.”
Silvia Jacuzzi, nella rubrica Itaca, ci prospetta una seria
riflessione sulla prescrizione, un’anomalia quasi esclusivamente
all’italiana. Marco Calligaris, nel suo Blog Notes, ci riporta le
impressioni sul suo recentissimo viaggio in Australia, l’affascinante
terra dei canguri. Michela Valoppi, tra i personaggi firmati Friuli, ci
riserva un’intervista eseguita alla codroipese Ilaria Vianello, che ama
definirsi cittadina del mondo.
La nostra validissima collaboratrice Pierina Gallina illustra le
imprese sportive della nuotatrice beanese Alice Mizzau, che fa
impazzire la frazione.
Nutrita appare la pagina degli appuntamenti nelle diverse
località del territorio del Mediofriuli, anche grazie al Pic e alle
Pro-loco. Consolante è constatare che dai paesi operino tante
associazioni, specie di donatori di sangue dove protagonisti sono i
giovani.
In chiusura ci affidiamo a quanto Mosè Costaperaria, presidente
del Cna territoriale di Codroipo, afferma e suggerisce che “la parola
d’ordine per superare la crisi è la qualità”.
Renzo Calligaris
AL “VOLT DI SEDE” MAURO DALTIN PARLA DEL
SUO FRIULI
La storica osteria nota come “Là di Massoul” e oggi
“ Al volt di sede” ha ospitato uno dei giovani
autori emergenti di matrice friulana, Mauro Daltin, anche presidente di
Bottega Errante. Egli ha presentato il
suo ultimo libro “I
piedi sul Friuli”. in
sinergia con Simone Ciprian e Claudio
Moretti , sotto l’egida di Incoming Friuli e Corrado Liani. Immediata la magia quando il libro ha trovato voce nelle letture
e chiacchiere attorno al Friuli fantasma, ai briganti che lo hanno popolato e a
una terra fatta anche di piccole e grandi rivolte. Le
piacevoli incursioni di Claudio Moretti e Simone Ciprian, in concerto con Daltin,
hanno movimentato l’atmosfera facendo
emergere il Friuli autentico, la terra che i friulani riconoscono e amano, al
di là degli stereotipi. Il Grande
personaggio diventa il paesaggio, terra e luna. Ovunque si posi lo sguardo
s’incanta e disincanta e scopre di aver bisogno di lentezza per assaporarne
tutti i caratteri che a volte s’incrociano e altre si dividono per cercare
oltre l’orizzonte. Sul filone di storie radicate nella tradizione ma anche nell’estro creativo dell’autore.
FERRIN
familiare gestita da Paolo e dalla moglie Fabiola, fondata dal padre di Paolo
nel 1968, anche se la famiglia Ferrin coltiva la vite e produce vino nei
vigneti di Camino al Tagliamento dal 1937 come mezzadro dei conti
Rota-Badoglio.
Regionale Claudio Violino, a Verona, nel corso della cerimonia di apertura del
Vinitaly 2012, all’Azienda Ferrin è stata assegnata la Gran Medaglia di
Cangrande, come “Benemerita della vitivinicoltura italiana” per aver recato un
determinante contributo allo sviluppo della viticoltura e alla valorizzazione
dell’enologia italiana”.
cura dell’ambiente e, per questo, ha
avviato un sistema di gestione tale da ridurre i propri impatti
ambientali a beneficio del territorio coltivato e della salute del consumatore.
Molti e diversificati gli appuntamenti
culturali. Presentazioni di libri, mostre e concorsi, serate a tema sul vino e
su argomenti di interesse generale terminano con momenti conviviali in cui i
vini FERRIN sono protagonisti. Sono
queste le occasioni ideali per trasmettere la passione, l’impegno, la
competenza che c’è dietro un buon bicchiere di vino.
piattaforma polifunzionale o tendone verde dei “campetti” codroipesi ha
aperto le porte ai fan dei
pattini, la sera del 16 giugno, per il saggio di fine anno. Fin dalle prime note a tutto volume ha annunciato
la carica di adrenalina e la voglia di stupire delle allieve della
scuola di pattinaggio artistico, diretta da Monica Giaiotto. Un enorme veliero, con tutti i
crismi dell’arrembaggio in mare, troneggiava sullo sfondo mentre le piccole e
grandi atlete interpretavano pirati e
corsari ingaggiati nelle cruente battaglie. L’entusiasmo a mille che hanno saputo trasmettere con sapienti
evoluzioni e piroette ha tenuto alto il timone della loro passione per lo sport
del pattinaggio. Complici attivi i
genitori, che avevano predisposto la scenografia, impianti luci e audio, riprese
e foto, bancarella dei dolci. Ma, tra il luccicare di rotelle e costumi, nell’animo di tutti imperava il senso di precarietà per il futuro di questo
sport che, da vari anni, va avanti con
il timore di rimanere orfano della piattaforma polifunzionale, creata appositamente
per il pattinaggio. Più volte, infatti, è stata loro ventilata l’intenzione di cederlo ad altri sport. In
questo caso le allieve non troverebbero più a Codroipo lo spazio ideale per dar
linfa al loro talento. Qualche tempo
fa avevano scritto un appello al Sindaco di Codroipo Marchetti, e poi pubblicato su testata locale, per scongiurare tale eventualità ma ancora oggi hanno la
sensazione di elemosinare uno spazio che
spetta loro di diritto. Tra i vari obiettivi
della scuola spicca la volontà di continuare la collaborazione con altre
società sportive per il pattinaggio, già attuata a maggio e prevista per il prossimo ottobre. Confidando
di poter mettere ancora le rotelle sotto ai piedi!
ALICE, FARFALLA IN PISCINA FASCIATA D’ORO
sui più blasonati giornali d’Europa. Il suo viso è pari a quello delle star
sulle maggiori testate televisive. E’
campionessa indiscussa di nuoto a livello europeo, in odore di
mondialità. Arruolata nel Corpo delle Fiamme Gialle come allieva finanziere del
gruppo sportivo, abita e studia a San
Marino, nei cui impianti sportivi si allena con la caparbia passione di
sempre. E’ orgoglio del nuoto italiano, in possesso del
pass olimpico individuale che la vedrà impegnata nelle gare della 30° edizione
dei giochi londinesi estivi, dal 28 luglio al 4 agosto. Dove darà ancora il
meglio di sé, perché il nuoto la rende una persona contenta di ciò che fa. Ma,
al di là del prestigio dei risultati, Alice rimane sempre la ragazza nata e
cresciuta a Beano, dove la tifoseria
impazza e stravede per la sua beniamina. L’orgoglio della piccola frazione
nasce sì dall’entusiasmo per i risultati che Alice colleziona ad ogni gara ma fonda le radici nell’amore per
la persona semplice, umanissima e gentile che lei è. E va di
pari passo con la sportiva di spicco che
è riuscita a diventare. Perché Alice è la Alice di sempre. E’ la bambina che girava
in bicicletta e salutava tutti, ma proprio tutti, con il braccio alzato e lo
sguardo pieno di sogni. E’ colei che ha vissuto in piscina la maggior parte
della sua vita, fin dalle prime ore del mattino, gareggiando con la volontà di
ottenere il massimo dalle proprie possibilità. Mai per essere la “migliore”, nonostante gli esiti
delle gare parlino per lei, collocandola ai vertici dei podi più prestigiosi. Beano
si veste in festa ogni volta che Alice riesce a tornare, anche se per poche ore.
Il primo giorno di giugno la tifoseria si è accesa in occasione del suo fugace ritorno in
famiglia. Striscioni di elogio e sostegno, abbracci e auguri si sono
moltiplicati nello spazio di una calorosa serata di festa, tutta dedicata a
lei. Che mai prescinde dai valori che
mamma Ida, papà Manlio, la sorella Angela, i nonni e la comunità beanese le hanno cucito addosso. Che vanno ben oltre
gli stupefacenti risultati sportivi.
Le insegnanti: da sx Costanza Brancolini, Astrid Tomada, Tiziana Cividini, Valentina cengarle, Katia Bertolini
CODROIPO
Codroipo” sia un punto di riferimento per le varie discipline della danza è
avvalorato da dieci anni di presenza attiva e continua sul territorio. Due lustri di grandi soddisfazioni,
riconoscimenti in prestigiosi concorsi e lusinghieri traguardi coronano
l’ impegno e la professionalità delle Direttrici Alessandra De Marchi e
Astrid Tomada e dei numerosi insegnanti che
operano nella struttura di Via Moraulis.
distingue anche per la solidarietà che favorisce con la raccolta fondi a favore
dell’Associazione il “Mosaico”,
presieduta da Pierangelo Defend, che sostiene missioni umanitarie in Perù. I saggi
del 9 e 10 giugno, al teatro “Benois”, hanno messo in luce il grado di
preparazione sempre più elevato dei tantissimi allievi frequentanti i corsi di danza
classica, moderna, hip hop, danza ventre. In più sono stati chiave di lettura
di un bilancio in attivo che qualifica la Danceart come una scuola capace di distinguersi
grazie ad iniziative che valicano le discipline sulle punte ma spaziano verso
orizzonti artistici più ampi.
Gruppo Stabile di Danza Moderna
“Dettagli”, seguito dall’insegnante
Valentina Cengarle, al quale si accede tramite audizione o grazie a particolari
doti tecniche ed artistiche. L’impegno richiesto
è costante e va ben oltre il normale
orario di studio. Ciò ha consentito al Gruppo Stabile di partecipare da protagonista a oltre dieci spettacoli di danza, canto
lirico e prosa in collaborazione con l’associazione Giovanidee di Udine. Altra
novità è la nascita della 1ª
edizione della “Danceart Summer School” svoltasi nelle
prime due settimane di luglio. Gli iscritti, da 5 a 16 anni, hanno
potuto apprendere i fondamentali dei vari stili di danza, trucco parrucco per la scena, sartoria,
storia della danza con visione di filmati e molto altro. Anche chi non ha studiato danza ha avuto la
possibilità di avvicinarsi a questo
fantastico mondo. Per info sulle attività della scuola: www.danceartstudio.eu o presso la sede di Codroipo.
giorno) che ha documentato frammenti di vita
del pianeta il 24 luglio 2010, ora è l’unico co-regista italiano inserito nel
secondo social movie della storia, Britain in a day, ancora firmato Ridley
Scott per la regia del premio Oscar scozzese Kevin MacDonald. Cosa fa la gente del pianeta
in un preciso giorno? Life in a Day lo ha ampiamente documentato. Cosa avrebbero
fatto gli inglesi il 12 novembre 2011? Scoprirlo
era l’obiettivo di Scott e MacDonald.
director codroipese Dalla Costa che,
notoriamente attratto da click fatali, è salito sul primo aereo ed è approdato
a Londra, telecamera in mano, pronto ad
immortalare ciò che la rarefatta atmosfera londinese proponeva alle sue attente
pupille. “Con mia moglie – racconta
– sono andato alla chiesa di San Paolo.
Abbiamo incontrato italiani che lì abitano da tempo. Ho ripreso i loro discorsi
e i commenti sulla caduta del governo Berlusconi”. Tre di queste scene sono
state selezionate da MacDonald e inserite in Britain in a day, film cui hanno partecipato quasi ottomila
videoamatori e che sarà trasmesso in anteprima dalla BBC alla cerimonia di
apertura dei 30° giochi olimpici a Londra, il prossimo 28 luglio. 314 i registi selezionati a ritrarre in un lungometraggio
l’Inghilterra e la sua gente. Unico portabandiera tricolore lui, il trentasettenne Andrea Dalla Costa. Dopo la
tripletta vincente (Life in a day, Buonconmpleanno Italia, Britain in a day)
ora accarezza il sogno del Japan in a day, Usa in a day e Italy in a day. C’è da incrociar le dita sulla
sua presenza in quei luoghi con l’occhio friulano sollecitato a carpire le
immagini vincenti.
thriller psicologico, interamente girato
in Friuli, tra Tarvisio, Trieste, Austria e Slovenia, con il quale intende
partecipare al premio Solinas. “Con queste soddisfazioni – afferma Dalla Costa
– non si diventa ricchi ma ci si arricchisce di esperienze e opportunità”.
dell’Officina dei desideri, laboratorio teatrale riservato a bambini e ragazzi,
con la regia di Loredana Fabbro. Ricerca e sperimentazione sono i cardini del
progetto che quest’anno ha giocato ai contrasti, al pro e al contro, agli
opposti che si attraggono e diventano storie da inventare e raccontare. Che
hanno come protagonisti il lupo buono e il cacciatore cattivo, gli zombi che
scacciano le persone antipatiche, i bambini mascalzoni che imbrogliano ignari
vecchietti. Situazioni inventate dai bambini
confluite in un’unica e variegata storia, ambientata a Belpaese, dove
tutti sono attenti al risparmio energetico e allo sfruttamento di energie
rinnovabili. Questa è la storia che gli allievi del laboratorio hanno messo in
scena in Auditorium, il 28 aprile, davanti a trecento persone. Raccontando loro
che gli abitanti di Belpaese, riuniti per organizzare una festa, litigano per
la discordanza di pareri. Ma la natura risolve il litigio con pioggia e vento
che provocano un disastro e il buio completo. Ed è proprio in quel momento che
la piazza buia diventa luogo d’incontro, quando ognuno porta qualcosa e la
condivide, dando origine alla solidarietà. E’ così che Belpaese supera i
contrasti, le divisioni e le critiche. Cantando l’Inno alla Gioia i bambini
hanno offerto una splendida lezione di educazione e umanità, sottolineata dal Sindaco Mario
Battistutta e dall’Assessore Provinciale Mario Virgili nonché dalla
presidente di “Clâr di Lune” Vittorina
Cressatti che ha ringraziato i tecnici luci- audio e gli animatori del laboratorio Angelica Grosso, Donatella
Grossutti, Manuela Vignando e Mario
Grosso.