25 e 26 giugno 2011: Isola di Ponza, Latina, Museo Piana delle Orme
25 giugno:
Nevio, io ed il bel gruppo di Stefano, siamo di buon mattino al porto di Terracina per imbarcarci sulla nave veloce per l’isola di Ponza. Colorate case a specchio sul mare rendono davvero bella l’isola fatta a mezzaluna, brulla e selvaggia, ma vestita di palme nane, agavi, ginestre e bouganville in fiore. Vecchi seduti sui terrazzini a passar l’ora mentre il sole fa brillare gli scogli della Tartaruga, di Punta Incenso, della Baia di Chiaia di Luna, i feraglioni di Lucia Rosa. Luoghi capaci di far perdere il senso della realtà! Ulisse consenziente!
Punta Incenso
Centro di Ponza
Nevio e Marco
26 giugno: Latina e Museo della Piana delle Orme
Littoria secondo Mussolini, o “Città perfetta”, possiede una bellezza architettonica che affonda l’essenza nella sua stessa storia. E da lei risorge come ha fatto questa terra sul filo della genialità umana. Qui si legge la storia dell’Agropontino, dalla bonifica delle paludi fino alla sua martire, Santa Maria Goretti. E sui mattoncini della stele si leggono i cognomi veneti e friulani delle famiglie che qui emigrarono
e diedero tutto, anche la vita, nell’opera di bonifica.
Latina: Stele con i cognomi della gente veneta e friulana emigrata per la bonifica
MUSEO DELLA PIANA DELLE ORME… “C’era una volta”…
” Un territorio vergine bagnato dal sudore dei nostri avi”
” Una full immersion nella storia stando in prima linea”
“E’ la storia semplice di uomini semplici, un monito a chi oggi gode della luce e della libertà”
In 14 padiglioni, racconta gli eventi dell’Agropontino, dalla palude alla pace dopo le guerre. Ma…non è un Museo come ci si può immaginare. E’ piuttosto un libro tridimensionale dove si entra, si vive la storia con tutti i sensi. Vedendo, ascoltando, annusando, tremando e…piangendo. Da protagonisti palpitanti del film reale della bonifica fino alla battaglia di El Alamein, Tripoli, e di Montecassino, allo sbarco in Sicilia, in Normandia e ad Anzio, alle guerre mondiali vissute dalla gente con tanto di simulazione dei bombardamenti sulla voce di Mussolini che dichiara guerra. Quel 21 giugno 1940! E ti senti figlio di gente sfollata, Sofia Loren nel film “La Ciociara” e genitore del Milite Ignoto. Quando vedi il carroarmato “Oscar”, lì, stellato davanti a te, ti senti Benigni in “La vita è bella” o Ralph Fiennes nel “Paziente Inglese”. E hai il palmo della mano spalancato ad accogliere tasselli di emozioni e di ferri su ruote che han schizzato troppo sangue, dai deserti alle trincee. Ma ti restano ancora occhi per ammirare giocattoli scomparsi che hanno accompagnato i primi passi di tanti nonni, forse anche i tuoi, che hanno dato loro stessi per questa terra. Affinchè tu venga a conoscerla, a solcarne la pelle con senso di riverenza e di gratitudine. E ti sorprenda… ad amarla!
Oscar, il carroarmato del film “La vita è bella” e del “Paziente Inglese”