16 ott 2010: Incontro con Folco Quilici
Ho avuto la fortuna di conoscere Folco Quilici, giornalista, scrittore, scenografo. Un elegante uomo di 80 anni nei cui occhi c’è il mondo!
Lo stesso che ha portato nelle case fin dalle prime televisioni, dagli anni 50. Ha lasciato le sue orme nei posti più disparati vivendo avventure estreme in terre sconosciute e ne ha conservato immagini, di cui molte sparite oggi, nei suoi film. “Ringrazio il cielo che il mondo sia cambiato” ha detto con fare garbato. Eloquente. “Ho ammirato la fantasia dei riti più antichi, ho fatto fotografie e filmato scene irripetibili. 40 anni di lavoro hanno valore perchè ho incontrato il mondo, la sua musica, i suoi profumi. Io filmavo, fotografavo ma non potevo verificare la qualità del mio lavoro. Le pellicole venivano sviluppate soltanto al ritorno. Non c’era la tecnologia odierna a darmi una mano ma mi sono sempre fatto aiutare da equipe di scienziati che avevano l’handicap di non sapersi rivolgere al grande pubblico.” In dialogo con Piero Villotta, giornalista di Rai Tre, alla domanda “Qual è il viaggio che Quilici consiglia?” ha risposto: “L’India è il viaggio! Lo consiglio perchè esistono tradizioni radicate e non si muore per un morbillo”.
Ho comprato i suoi libri “Terre d’avventura” Amazzonia, Sahara, Kalahari, lapponia, Congo, Melanesia e “I miei mari”, una vita di avventure, incontri, scoperte.
Ho molto gradito il suo augurio di “Buon Viaggio”.