Pozzo-Codroipo (Ud) Maestra Maria
Era la mia maestra. Se l’è portata via il Corona Virus, a fine marzo 2020. Era ricoverata al policlinico di Monza per una protesi al ginocchio, dove operava il chirurgo che l’aveva già seguita dieci anni fa. Poi il trasferimento a Novara perché a Monza c’era il Coronavirus. Che, però, non ha voluto darle scampo, nemmeno dopo il suo ritorno a Monza, per essere seguita meglio.
La maestra Maria Isola, nativa di Montenars (Ud)e moglie del maestro Angelo Molaro di Coderno, se n’è andata da sola, a 86 anni, senza il conforto dei figli e dei nipoti. Vittima, come tante altre del virus malefico. Da 15 anni viveva a Udine, dopo aver vissuto a Codroipo per molto tempo e aver insegnato a Zompicchia per una quarantina d’anni.
Signora dal grande cuore e sensibilità, di grande cultura, amava l’arte, la poesia, la pittura. Nell’anno scolastico 1961-62, aveva insegnato alla scuola elementare di Goricizza-Pozzo, in classe quarta. Tra i suoi allievi c’ero anche io e la ricordo con affetto e tanta stima. Credo di essermi ispirata a lei nella scelta di diventare maestra a mia volta. La ricordo bellissima, scrivere alla lavagnanera il suo nome con il gesso bianco “Maria Isola Molaro” e quel cognome, Isola, mi faceva fluttuare la fantasia verso luoghi che nemmeno immaginavo esistessero. Aveva 29 anni, un entusiasmo speciale, ed era incinta del secondo figlio.
In lei c’era la dedizione per i suoi allievi, la cura per ognuno, la passione per la lingua italiana che insegnava con dolce fermezza, a suon di ore e ore di verbi, ripetuti a cantilena alzandoci in piedi, grammatica, riassunti e temi. Anche per questo le sono molto grata.
Alcuni dei suoi allievi di quell’anno, nati nel 1952 a Pozzo, l’avevano ricordata, con affettuosa gratitudine, il 5 dicembre 1997, in occasione del ritrovo per i loro 45 anni. Avevano messo nero su bianco i loro ricordi in una lettera che poi le era stata inviata e alla quale lei aveva prontamente risposto. “Così ci ricordiamo della nostra Maestra Maria: “Ero innamorato di lei, era bellissima” (G. Piccini), “Mi ricordo la sua gentilezza, era buona d’animo, ci aiutava sempre, (G. Zen) “Era bella, mi ricordo la collana di perle bianche”(R. Brazzoni) , “Ci ha fatto fare il teatrino, ci si cambiava dietro la lavagna”(S. Turoldo) , “Mi ricordo che suo marito ci portava nei campi a imparare i nomi delle piante”(M. Facchinutti) , “Mi piaceva il sorriso da buona” (R. Comisso) , “ Ai miei occhi era bellissima, mi faceva tenerezza perché era incinta” (A. Casarin), “Pensavo, quando sarò grande vorrei diventare come lei”(L. Barazzutti), “Sei e sarai sempre la mia maestra.(P. G) ”.
Davvero un peccato non averla potuta salutare ma sicuramente sarà impossibile dimenticarla.
Preziosa lettera ricevuta dal figlio Carlo:
Gentile Pierina,
ho avuto modo solo oggi di leggere il suo ricordo della mamma: come sempre riesce a commuovermi con la dolcezza e il garbo con cui ricorda i miei genitori. Le sono grato per questo e le auguro salute e serenità dal profondo del mio cuore.
Carlo Molaro