NIDIA DORIO, la signora dei portafiammiferi
CODROIPO (Ud): ecco la storia di NIDIA DORIO, LA SIGNORA DEI PORTAFIAMMIFERIe ideatrice dell’A.N.D.O.S. di Udine e Codroipo.
Tra i suoi tantissimi capolavori – tutti realizzati a mano – spiccano trecento portafiammiferi, che aspettano di essere utili e fare bella figura nelle case di tante persone.
L’artista, che dà loro vita, è la codroipese Nidia Dorio, 90 anni ben portati.
Lei, di portafiammiferi, ne ha realizzati a migliaia durante la sua lunga vita e, ancora, continua, con l’intento di aiutare chi si trova nel bisogno.
Base di partenza di ogni portafiammiferi è il supporto di legno, che il falegname codroipese Paolo Comisso le prepara, tagliato a misura. Nidia lo ricopre di colla e di stoffa, ne inserisce i cassettini estraibili, in cui vengono collocate le scatole di fiammiferi, e lo adorna con ciò che la fantasia le suggerisce: piccoli soprammobili, bamboline, fiori.
I suoi portafiammiferi erano stati presentati, tra l’altro, alle mostre artigianali di Firenze e di Milano, dove anche le cantanti Nilla Pizzi, Orietta Berti e Iva Zanicchi li avevano acquistati. Già allora, il suo nome era molto conosciuto e apprezzato.
In realtà, nella sua vita, oltre al bricolage, Nidia, ha fatto molto altro. Per trent’anni, e fino alla pensione, è stata dirigente presso la DAS, assicurazione tedesca specializzata in ramo legale, per Friuli e Veneto.
Nel 1980 si è diplomata infermiera volontaria, con grado superiore, assumendo, poi, per un ventennio, il ruolo di vice-Ispettrice dell’Ispettorato provinciale di Udine della Croce Rossa. Incarichi straordinari e missioni umanitarie l’hanno vista in prima linea in Somalia, Algeria e Libano, nella Beirut martoriata dai bombardamenti, attentati e scontri tra opposte fazioni.
“Sorella Dorio” assisteva i militari feriti e ammalati, sotto il tiro delle bombe e con mille problemi di rifornimenti di viveri, acqua e medicinali, rifugiandosi nei bunker e aiutando anche la popolazione civile. Ha affrontato situazioni igieniche impensabili e ha curato, insieme ad altre eroiche crocerossine, ogni tipo di malattia e ferita. Ha anche svolto funzione di consolatrice per le donne arabe, aiutandole a risolvere i tanti problemi legati alla miseria e alla scarsa considerazione dei loro uomini, per lo più impegnanti in lotte fratricide.
Nel 1987, a Udine, ha aperto l’Associazione A.N.D.O.S, inizialmente in uno spazio concesso dal Dottor Rasciale, primario del Policlinico. Fino la 2002, ne ha ricoperto il ruolo di presidente.
Trasferitasi a Codroipo, sempre nel 2002, ha dato vita alla locale sezione A.N.D.O.S., associazione di volontariato di cui è stata presidente per 19 anni, tessendo proficue relazioni e dando vita a iniziative di grande rilevanza umana e sociale.
Lunga e degna di un romanzo è la vita di Nidia Dorio, vedova Lettieri, figlia del Vicepodestà Antonio, titolare della fabbrica di macchine da caffè, in via Cividale, a Udine, e madre di due figli.
Tanti sono i suoi ricordi e li conserva tutti, documentati da centinaia di diplomi e riconoscimenti, articoli di giornali e fotografie. Conserva, anche, preziose lettere ricevute da militari guariti, di bambini diventati adulti e sempre riconoscenti e di tante persone incontrate nel tempo.
Di sicuro ne mette in fila i visi e gli avvenimenti, di giorno e di notte, quando taglia, cuce, ricama, crea fiori di carta, ghirlande, sacchetti portaspesa e, naturalmente, ciò che le sta particolarmente a cuore: i portafiammiferi. Già li immagina, in bella mostra, in qualche iniziativa benefica, attrarre estimatori del bello, del fatto a mano con fantasia e generoso cuore. Lo stesso che Nidia ha sempre donato agli altri e che, ancora, batte nel nome della solidarietà.