Il Ponte marzo 2023 - Pierina Gallina news

Il Ponte  marzo 2023

Il Ponte marzo 2023

Il Ponte è un periodico del Medio Friuli: ecco gli articoli che ho scritto nel numero di marzo 2023.

FIABA

IL SOGNO DI MAMMA LEPROTTO           

Età suggerita: da 3 a 6 anni

Pittrice Daniela Bianchi – Udine

In una bella casetta scavata sotto una siepe, viveva una famiglia di leprotti. Mamma, papà e tre leprottini, Aril, Luli e Agus.

Aril era molto indipendente, lavoratore, ubbidiva sempre e portava a casa bacche e frutti. Luli, invece, era giocherellone e non ne voleva sapere di fare fatica. Agus era il più piccolo, molto grazioso, ma birichino, tanto da finire sempre in un mare di guai.

La mamma, al mattino, raccomandava a tutti e tre di tornare con qualcosa da mangiare.

Aril, il più affidabile, partiva per conto suo, carico di entusiasmo e sicuro di fare bene il proprio lavoro. Non voleva avere nessuno con sé, per non perdere tempo. Luli avrebbe voluto accompagnarlo, perché ne ammirava il carattere sicuro e coraggioso, ma sapeva che Aril preferiva stare solo. Così, appena arrivato nel bosco, giocava a rincorrere le api, parlava con il signor gufo, che sapeva tante storie e si univa ai concerti dei passerotti.

Agus era ancora piccolo per lavorare e stava a casa oppure faceva visita alle raganelle nello stagno e raccoglieva i fiori, che la brezza mattutina muoveva delicatamente.

Aril seguiva con attenzione le mosse degli uccellini che volavano sul ciliegio, di ramo in ramo, e con il becco staccavano i frutti più maturi, che cadevano a terra. Lui, pronto, li raccoglieva e ne faceva una gran scorpacciata. Tornava a casa al tramonto, sempre con le sue belle provviste e la mamma era molto contenta di lui. Se gli chiedeva dove fossero i fratelli, Aril rispondeva alzando le spalle: «Ah, non lo so! Io vado avanti per conto mio e faccio la mia provvista. Se aspetto loro, sto fresco».

Intanto, Luli tornava tutto sporco, dopo essere caduto nello stagno.

La mamma, allora, scrollava il capo in segno di disappunto e, “oplà”, lo immergeva nella grande tinozza piena d’acqua e sapone. Stessa cosa per Agus, che la sera tornava sempre infangato. Mamma leprotto si chiedeva spesso: “Ma perché devo avere tre leprottini così diversi? Fossero tutti come Aril, dopo una settimana avremmo la dispensa piena e non dovremmo più preoccuparci. Ma lui vuole fare tutto da solo!”

Così, un giorno, disse a tutti e tre: «Sarei contenta se, per una volta, andaste nel bosco insieme».

«No, mamma, mi danno fastidio. Loro si fermano a parlare con tutti. A me piace lavorare, altroché perdere tempo!» rispose Aril.

Luli ribatté: «Sì, io vorrei stare con Aril, potrei aiutarlo!»

«Cosa? Tu aiutarmi? Ma se ti fermi con le tartarughe o rincorri le farfalle, tu» replicò Aril.

Agus, a quelle parole, pensò bene di andare per i fatti suoi.

Mamma leprotto diventava triste, perché vedeva i suoi tre leprottini che non stavano insieme come avrebbe desiderato. Infatti, il suo sogno era vederli abbracciarsi, ridere, giocare e, perché no, aiutarsi nel fare le provviste.

Un giorno, nel bosco giunse una notizia strepitosa.

Secondo la tartaruga Molly, dall’altra parte dello stagno c’era una tana buia e profonda, dove un terribile orso teneva nascosto un’ottima provvista di dolcissimo miele.

«Miele? Ci vado subito!» esclamò Aril.

«Vengo con te, posso?» gli chiese Luli, ma lui gli rispose un bel no.

«Posso venire io?» gli chiese speranzoso Agus.

«Meglio di no, sei troppo piccolo e dovrei preoccuparmi per te».

Aril, pregustando una deliziosa merenda da portare a casa, corse da solo alla tana. Il signor gufo, appollaiato su un albero vicino, gli indicò la strada.

La tana era buia e odorosa di funghi. Facendosi coraggio, Aril entrò. In fondo vide un gigantesco vaso traboccante di dolcissimo miele e, mentre lo stava giusto assaggiando, sentì che qualcuno si stava avvicinando, con passi pesanti: “Plof… plof… plof”.

No, non poteva essere la tartaruga e nemmeno i suoi fratelli. Ah, se almeno avesse detto loro di sì, adesso lo avrebbero aiutato!

Fece appena in tempo a nascondersi in un sacco pieno di lenticchie, quando vide entrare un grande orso minaccioso. Che spavento!

«So che sei qui, leprotto. Ti ho visto entrare… vieni fuori, che ti concio per le feste!»

Ma, in quel momento, lo vide girare su se stesso come una trottola e, dietro di lui, Luli e Agus, fargli punture con le unghie affilate e dargli forti codate con le lunghe code.

«Non credere di far del male a nostro fratello! Lui è forte e coraggioso e noi lo difenderemo!»

A quelle parole, Aril uscì dal sacco pieno di lenticchie, appiccicate in gran quantità al suo pelo cosparso di miele. Si unì ai fratelli e, con tutta la loro forza, cercarono di spaventare l’orso. Ma si fermarono quando udirono le sue inaspettate parole: «Mi piacciono i fratelli che si aiutano e si vogliono bene. Vi regalerò, perciò, metà del mio miele. Magari facciamo una festa con tutti gli amici del bosco. Che ne dite?»

Dopo aver ringraziato l’orso, Aril abbracciò forte Luli e Agus: «Vi voglio bene, fratelli miei!» disse loro.

«Anche noi, tanto!»

Insieme, veloci, raccolsero il miele e tornarono a casa, tutti attaccaticci, ma felici.

La mamma e il papà, quando li videro, li presero tra le zampe e li riempirono di baci.

Mamma leprotto, poi, era fuori di sé dalla gioia e non propose loro nemmeno il bagnetto.

I suoi tre leprotti le piacevano così com’erano. Soprattutto ora, che avevano capito quanto si volessero bene.

“Il sogno di mamma leprotto” è una delle 52 fiabe di “Un Anno da Fiaba”. Su www.pierinagallina.it

LIBRO  SUPER ISAIA e i voli piripiripindarici

Da sx Andrea, Federica,  Lazar, Vanessa

Era nato il 30 dicembre 2021, Isaia. A Udine. I suoi genitori sono Federica Tulisso e Lazar Perovic. Aveva cinque mesi, Isaia, quando, improvvisamente ha preso il volo nel sonno. Il suo cuoricino, al Burlo Garofalo, di Trieste, dopo quattro giorni, non ce l’ha fatta!

Ancora inspiegabile il perché. Da allora, i genitori di Isaia hanno voluto trasformare in bene il loro dolore. “Abbiamo avviato una raccolta fondi da devolvere, interamente, all’ospedale triestino, affinchè possa salvare la vita di tanti bambini. L’obiettivo di 50mila euro è, già, quasi raggiunto, grazie, anche, al libro – illustrato da Vanessa Padovani e scritto da me e da Andrea Dalla Costa – che si intitola “Super Isaia e i voli piripiripindarici. Racconta di un bambino dai super poteri, ma che fa cose normali, con amore e serenità” racconta mamma Federica.

Vanessa e Andrea, codroipesi, coppia anche nella vita, non sono nuovi a iniziative solidali come questa. È il loro quarto libro illustrato – Principessa Tic e pirata Tac, a favore dell’Abio, volontari in corsia, dell’ospedale di Udine, Il volo perfetto di Massimo il Folletto e Fata Natura, a favore dell’A.L.P.I. di Udine, più due già pronti per la stampa: Il Pesce Quadrato e Bimbì,il viaggio della Vita. “Intendiamo continuare su questa strada, perché fare del bene porta bene”, dicono.  Il libro, presentato il 30 dicembre 2022, non ha editore, perché le spese di pubblicazione sono state sostenute da due aziende locali e, già, le mille copie stampate sono in esaurimento. Per ogni info: www.isaiaperovictulisso.org

 CODROIPO (Ud)

FRIULI IN NATURA, con il Circolo Fotografico Codroipese

Com’è la natura del Friuli Venezia Giulia? Con i loro scatti, tre fotografi ne hanno scritto e ritratto: Dario Quattrin, Fabrizio Marcuzzo, Lorenzo Castelletto. Ecco i loro luoghi del cuore: per Dario, il bosco di Martiniz con l’unicità dell’orchidea di Zoppola.

Per Lorenzo, il golfo di Trieste, con i castelli di Miramare e Duino. Per Fabrizio, le Dolomiti e le Prealpi Giulie e la fotografia subacquea, con la Pinna Nobilis. Parole e scatti fanno parte del libro “Italia in natura” edito da Sergio Negri.

È stato presentato in Sala Abaco, a cura del Circolo Fotografico Codroipese, presieduto da Claudio Odorico.

CODROIPO

Appello per salvaguardare  il Parco delle Risorgive, a confronto con il Parco dello Stella.

L’affollata conferenza sul tema delle “Risorgive del nostro territorio, come patrimonio da salvaguardare e valorizzare”, in Sala Abaco, ha messo a confronto due parchi: Risorgive di Codroipo e Stella di Rivignano-Teor. Due i portavoce: Angelo Petri, a metà anni 70 tra i giovani di “4 Fontane”, promotori del Parco Risorgive, coadiuvati da Don Vito Zoratto, e Mario Anzil, sindaco di Rivignano-Teor, per il parco dello Stella. Coordinatrice Luisa Venuti, presidente Caffè Letterario Codroipese.

Nel 1978, il parco Risorgive fu acquistato dalla regione Friuli Venezia Giulia e, nel 1984, inaugurato. 45 ettari, visitato da 25mila persone all’anno, per Petri, è “rimasto tale e quale. Sarebbe auspicabile che diventasse comunale”.  Oltre che asciutto, per alcuni è un giardino più che parco, orfano della fisionomia di meraviglia naturale di un tempo.  Il Parco comunale dello Stella di Rivignano –  ha chiarito Anzil –  ha visto la luce  nel 2004, per volontà dell’amministrazione civica.  “Con i suoi  600 ettari, unico in Europa a essere gestito da un comune solo, in accordo con i proprietari dei terreni e dei 12 comuni coinvolti nello Stella, senza argini, non abbiamo niente da invidiare alla Loira”, ha aggiunto. A confronto, dunque, le Risorgive, costellate di mulini – Mulino Zoratto, l’unico in Italia con la battitura del baccalà, Mulino Bosa, acquistato dal comune di Codroipo e in ristrutturazione, Mulino Della Siega e Cesselli, ex Sot Vile, il più antico – e lo Stella, ricco di castelli, di Ariis, Sterpo, Flambruzzo, senza scordare Villa Manin.

I filmati delle Risorgive – come erano pochi anni fa – curati dal Circolo Fotografico Codroipese e i quadri del pittore Antonio Fontanini, “Il pittore dei morârs”, hanno emozionato tutti, facendo ripercorrere i ricordi dell’infanzia contadina.

“Dobbiamo recuperare il recuperabile, piantare alberi autoctoni, rispettare l’ambiente. La siccità deriva dalla mancanza di acqua nel Tagliamento, con calo notevole delle falde acquifere e, Codroipo, è più penalizzato rispetto a Rivignano”  ha detto Pietro Pittaro, storico codroipese.

Presenti anche i vicesindaci di Rivignano-Teor, Vanessa Velo, e di Codroipo, Giacomo Trevisan, in veste privata, che ha auspicato riflessione e dialogo.

CODROIPO

L’Associazione 50&più dona 600 euro alla “La Pannocchia”.

L’Associazione nazionale 50&PIÙ, affiliata alla Confocommercio, offre consulenza agli associati ultra cinquantenni, organizza eventi culturali/turistici , quali viaggi, eventi enogastronomici, concerti, visite a mostre e incontri conviviali.

La 50&più di Udine, presieduta da Guido de Michielis, ha recentemente incontrato i suoi soci e simpatizzanti a un pranzo per festeggiare il carnevale. Nell’occasione è stata allestita una lotteria, il cui totale ricavato è stato devoluto all’Associazione “La Pannocchia”, fondazione Onlus, nata per creare le condizioni per una migliore qualità della vita nelle famiglie con disabili.

Franco Cristofoli, codroipese e membro del Consiglio Direttivo della 50&più udinese, ha consegnato la somma raccolta a Dino Pontisso, presidente del sodalizio.

“Per noi è somma importante, che ci aiuta a sostenere i nostri progetti comunitari, a favore degli ospiti che, qui, vivono e si impegnano in molteplici attività, tra cui le creative e l’oggettistica” ha detto Pontisso.

Infatti, tanti sono i progetti, sostenuti da Regione e Fondazione Friuli, che la Pannocchia ha portato a termine e che sta ancora sperimentando, per assicurare salute e benessere alle persone con disabilità e ai loro familiari. Tra questi, un percorso per diffondere tra i giovani il tema dell’inclusione sociale attraverso l’esperienza di un laboratorio di videomaker e recitazione per ragazzi disabili, un progetto per sviluppare attività mirate di attività motoria, uscite a scopo curativo o per l’integrazione sociale,  ristrutturazione degli spazi esterni della struttura residenziale per trovare soluzioni adatte alle nuove problematiche emerse con la pandemia.

 CODROIPO

EMIRA ZURAPI: LADY CHEF D’ITALIA

42 anni, veneziana, ma codroipese di adozione, Emira Zurapi, conosciuta come Emma, ha le mani in pasta o, meglio, nel cibo. Quello ricercato, raffinato, frutto di passione e di ricerca, di studio e di sperimentazione.

La cucina l’ha attratta fin da piccola, facendola divertire tra pentole, frullatori e mestoli.  Si è formata allo Ial di Aviano, poi a Trieste, per 5 anni, per il diploma di Chef Capopartita.  Dopo varie esperienze nelle cucine degli Hotel di Venezia –  Excelsior, Europa e Regina, oggi Sant Regins, Villa Mabapa – oggi lavora alla Trattoria Paradiso, di Pocenia.

Aggiornarsi, provare, riprovare, segmentare tempi e tecniche, sono il sale della sua professione.

E, i risultati, le danno ragione.
Al “Trofeo migliore professionista d’Italia” di Rimini –  unica friulana ammessa dopo aver superato la selezione in “Accademia del Gusto” di Udine –  si è meritata la medaglia di bronzo.

A ogni regione d’Italia la sua Lady Chef:  il Friuli ha lei!

Sua la ricetta vincente: il Risotto Sole o “Il viaggio da Timau a Napoli “. Sole,  perché i prodotti usati – pomodoro, limone, foglie di fico – hanno, tutti, bisogno di sole.

In sinergia con Elia Bulgarelli, della Federazione Italiana Cuochi  e con Stefano Basello, chef di “Là di Moret”, Emma lo ha presentato alla qualificata giuria.

Anche in questo, come dietro a ogni suo piatto, c’è un andare oltre, ma sempre con i piedi nella propria terra. In questo caso, con un elemento in comune: l’affumicatura.

Siccome l’affumicatura, nel tempo, è andata via via modificandosi sia a Napoli che in Friuli, fino ad assumere il ruolo di semplice aromatizzante, Emma ha affumicato personalmente il pomodoro Cirio a filetti, con una speciale miscela di legni e bacche.

Protagonisti del suo piatto i prodotti Slow Food FVG, come l’aglio orsino di Resia, con l’odore e sapore accentuato e il Varhackara di Timau, pesto o impasto di lardo bianco, speck ed erbe aromatiche.

Inoltre, il riso, la maionese con latte di soia, l’olio estratto dalle foglie di fico, il cioccolato e il limone.

«Ho preparato il risotto rispettando il tempo di 45’ stabilito dalla giuria, rispondendo alle domande dei giudici, interessati alla mia filosofia e osservatori dell’ordine e della pulizia durante la lavorazione. In quei momenti, è indispensabile tenere a bada l’emozione. Ho imparato a farlo» dichiara Emma.

Alla domanda: «Ti aspettavi il podio?» risponde con un accenno di sì.

La sua soddisfazione nasce dalla gioia di chi apprezza i suoi piatti e da quella passione che le sgorga dentro e si nutre di creatività, aggiornamenti, voglia di imparare per stare al passo con i tempi e le richieste della gastronomia più raffinata.

TALMASSONS

INAUGURATO IL NUOVO CENTRO CULTURALE

L’Inno d’Italia  – suonato dalla Banda “G. Rossini” di Castions di Strada – ha accompagnato il taglio del nastro del nuovo centro culturale e biblioteca nell’ex municipio. Almeno 200 le persone presenti, tra cui gli amministratori, il Consiglio Comunale dei ragazzi, rappresentato da Juna e Alessandra, molti sindaci del Medio Friuli, don Juan Carlos, che ha benedetto la struttura,  il dirigente scolatisco, Giuseppe  Sambataro,  la bibliotecaria, Veronica Lazzarini.

“Guardando il piazzale, vedo il futuro nei visi dei bambini, dalla scuola dell’infanzia all’Istituto comprensivo.  Questo edifico, che, dal 1871 al 1993, ha scritto la vita della comunità, è l’anello che unisce le generazioni.  A due passi dalle scuole. Un intervento di progettualità condivisa, per il miglioramento dei servizi e dell’offerta culturale alle nostre comunità” ha affermato il sindaco Fabrizio Pitton, visibilmente soddisfatto.  Ha elencato i nomi di tutti i sindaci, dal primo, il Marchese Mangilli, all’ultimo, Pietro Mauro Zanin, ora presidente della Giunta Regionale.

È seguita la presentazione del progetto “Ricordati di me”, coordinato dalla scrittrice Stella Nosella, confluito  in un libro curato dagli alunni delle scuole di Talmassons.

Oggi, la comunità di Talmassons dispone, quindi, di un centro civico con strumentazione di ultima generazione, di una sala convegni da 90 posti, di aree dedicate alle associazioni, della ludoteca con retrogiardino protetto e funzionale, della biblioteca, con un patrimonio di 15mila testi, trasferiti dalla sede di Flambro e rinforzato con nuovi acquisti.

Prende vita anche una nuova sinergia con la biblioteca d Lestizza – comune con cui Talmassons condivide l’istituto comprensivo –  per l’affidamento del servizio allo stesso personale bibliotecario.

Molte le iniziative della due giorni di inaugurazione: ora del racconto, mostra “Due” dell’artista udinese Paola Moretti, progetto itinerante in sinergia con i comuni del Medio Friuli,  laboratorio “LeoLAB”, che ha realizzato alcune catapulte in omaggio a Leonardo da Vinci, a cura di Teatro 73,  presentazione del libro “Una Anno da fiaba”,  spettacolo “Donne che cambiano il mondo” con Elsa Martin e Alida Talliente.

Info su biblioteca@comune.talmassons.ud.it

VARMO –  ROMANS

NUOVA SEDE  PER IL PRIORATO  DEI CAVALIERI DI MALTA OSJ FVG

Il Priore per il Friuli Venezia Giulia, Mario Virgili, assieme alle dame e ai cavalieri del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme OSJ della regione, martedì 28 febbraio, ha scoperto la targa della nuova sede, stabilita presso la Locanda Rossa in Romans di Varmo.

L’incontro è servito per porre le basi della programmazione delle attività, in conformità alle secolari tradizioni su cui è fondato l’ordine: ovvero la fede, la carità, l’ospitalità e il soccorso, con lo scopo di diffondere e riconquistare nel mondo gli ideali dell’alta dignità, di moralità e i vincoli di fratellanza tra i popoli.

Il Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme OSJ è istituzione cristiana unica riconosciuta dalla Bolla Papale del 1113 e attiva, senza soluzione di continuità, già dal 1048 circa, quando il Venerabile Gerardo partì da Amalfi con altri confratelli per recarsi in Terra Santa a portare soccorso ai pellegrini.

Anche oggi, essere un Cavaliere o Dama dell’O.S.J. significa essere a servizio dei valori della carità, dell’amore verso Dio e del servizio del prossimo, in particolare dei più bisognosi.

All’incontro istituzionale nella nuova sede – che sostituisce quella storica presso “Il Doge” in Villa Manin di Passariano – è seguito un momento conviviale all’insegna della fratellanza e dello spirito che anima l’Ordine cavalleresco.

Il Priore Virgili ha dedicato un momento, molto partecipato, al ricordo del compianto priore Ermes Meret, rendendo omaggio al suo prezioso operato e ha poi riassunto le numerose iniziative benefiche dell’ordine che, dallo scorso anno, è guidato dal Gran Priore d’Italia Giancarlo Drosi. Numerose le azioni realizzate sia locali, sia nazionali. Sotto la supervisione del Gran Maestro Principe Don Thornbjorn Paternò Castello e con la presenza diretta nei punti di destinazione del Luogotenente Gran Maestro Don Thomas Molendini, a partire dal febbraio dello scorso anno, sono state decine gli interventi in Ucraina, con invio di derrate alimentari e di medicinali di primo soccorso. Grande è stata l’accoglienza di profughi. Nelle ultime settimane, infine, sono state concretizzate diverse spedizioni di materiali a supporto delle attività degli ospedali da campo in Turchia nelle zone colpite dal drammatico sisma.

 

 

 

 

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pierina gallina

Ho un nome e un cognome che non si dimenticano. Sono appassionata di scrittura, poesia, viaggi, libri e persone, in particolare bambini e saggi. Ho pubblicato cinque libri e sono una felice nonna di 7 nipoti, da 6 a 18 anni, mamma di tre splendide ragazze, e moglie di un solo marito da quasi 50 anni. Una vita da maestra e giornalista, sono attratta dalla felicità e dalla medianità, dallo studio della musica e degli angeli. Vi racconto di libri, bambini, nonni, viaggi, e del mio Friuli di mezzo, dove sono nata e sto di casa, con i suoi eventi e i suoi personaggi. Io continuo a scrivere perchè mi piace troppo. Spero di incontrarti tra i fatti e le parole. A rileggerci allora...

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