FRANCO MARCHETTA E LA “STORIA BREVISSIMA DI CODROIPO (Ud)”
FRANCO MARCHETTA, codroipese – 1952-2014 – aveva scritto il libro “Storia brevissima di Codroipo” nel 2006.
Esaurito, è stato ristampato da Gaspari Editore (Udine). Il 23 ottobre 23, ore 18.00, il pubblico delle grandi occasioni è accorso alla presentazione dello stesso libro.
La sala della biblioteca ha ospitato l’evento, promosso dal Caffè Letterario codroipese, presieduto da Luisa Venuti, e coordinato da Elvio Scruzzi e Umberto Alberini.
Il libro “Piccolissima storia di Codroipo”, fa luce su un raro spaccato storico di Codroipo. Per questo, hanno contrinuito alla sua ristampa il Comune, il Lions Club, presieduto da Giovanni Moretti e il Rotary, presieduto da Susanna Salvador.
I settanta minuti di lettura narrata – arricchita dalle immagini d’epoca dell’archivio Ugo Michelotto e dalle note di Giorgio Cozzutti al pianoforte – hanno, profondamente, emozionato.
Prima le parole di Silvia Polo, assessore alla cultura, Gottardo Mitri, insegnante di lingua friulana, poi quelle di Gianmaria Marchetti, figlio di Franco, hanno aperto le porte di un libro-documento.
Minuziosa, infatti, la ricerca di Marchetta per poter scrivere i 22 capitoli dell’ evoluzione storica di Codroipo, dai romani agli anni 80. Ogni capitolo è aperto da una frase di grandi autori friulani.
Si tratta della prima, vera, coerente traccia di duemila anni di storia storia, che riporta dignità a Codroipo, luogo dell’anima dell’autore.
Codroipo: da incrocio, quadruvium, con Aquileia a un solo giorno di cammino.
Dal 452, quando Aquileia bruciava, all’invasione degli Ungari, al 1400, secolo anomalo, dove “si consuma la distanza dal mondo.”
Dal 1420 , che chiude l’epoca del patriarcato, al potere di Venezia, che impone un diverso orizzonte alla nobiltà.
Dalle scorribande dei turchi di fine 1400 al 1500 dei Cossio, dei Colloredo Mels, dei Manin con la villa, “simbolo di sfruttamento del popolo”.
Dall’invasione dei bosniaci e la devastazione di Pozzo, Goricizza, Lonca, Rivolto, Zompicchia, al Doge Grimani, che chiude anche il mercato ai Cossio, che costruiscono cinque mulini per la trasformazione del mais, ponendo rimedio alla miseria.
Dal 1797, dopo il trattato di Campoformio a Villa Manin tra Napoleone e l’Austria, agli austriaci, che rimangono a Codroipo fino al 1866. Poi, l’emigrazione in America e in Germania. Chi non parte, lavora nei campi e nelle quattro filande, a 1una lira per 14 ore.
Dal 1917, dopo la ritirata di Caporetto, con sbandati e civili sfollati, al 1918, quando tornano i proprietari terrieri, cui seguono i movimenti degli operai, la paura dei latifondisti, il fascismo.
Chi non lavora la terra, opera negli stabilimenti della pasta Quadruvium, del maglificio Zoratto, da Mangiarotti, in filanda. O emigra.
Durante la 2° guerra mondiale, Codroipo è il centro friulano più danneggiato. 101 le incursioni aeree sul ponte del Tagliamento. Bombardato un treno carico di esplosivi. L’ 8 settembre 1943 l’ armistizio,il comitato locale, il fronte della gioventù, la Brigata Calligaris.
A fine guerra parte la riforma agraria. Nel 1951, il 37% lavora nell’ agricoltura. Scompare la mezzadria.
Gli anni 60 portano sogni.
E, qui, Marchetta si ferma. “Non sono uno storico. Sono un lettore di poesie, di Amedeo Giacomini, per esempio”.
“Al vâ a la fin il secul boe. No stin a finî malâts di muart a cjalâ il murî”.
Uno spaccato storico narrato, con garbata competenza, da Gianmaria Marchetta, Silvia Polo, Paolo Patui, Luisa Venuti, Mattia Lanteri, Giacomo Trevisan, Flavia Valoppi.
Parte del ricavato della vendita del libro – 14 euro – sarà devoluto all’ Associazione “Il Mosaico” di Codroipo.
Franco Marchetta: chi era?
http://www.francomarchetta.com/biografia/
https://messaggeroveneto.gelocal.it/cultura-e-spettacoli/2023/10/23/news/storia_brevissima_di_codroipo_il_friuli_di_franco_marchetta-13803566/