IL PONTE, periodico del Medio Friuli – ottobre 2024
Il Ponte è un periodico del Medio Friuli, da 50 anni. Ecco i miei articoli scritti per il mese di ottobre 2024.Bertiolo, Camino, Codroipo (Ud)
CAMINO T
SAMUELE, CICLISTA NON VEDENTE, COLLEZIONA RISULTATI E SOGNI
Il trentunenne Samuele Liani vive a Glaunicco di Camino al T. È ciclista non vedente, appassionato di sport, natura e montagna, alla costante ricerca di sfide personali. “Faccio parte della Bandiziol Cycling team e pratico paraciclismo. Per me lo sport è sinonimo di vita e mi insegna ad affrontare le difficoltà con il coraggio di andare oltre agli ostacoli” afferma.
Per lui la disabilità non esiste. Non ci vede, eppure il suo motto è “vedere oltre i limiti e volare oltre ai propri confini”. “Io sono una persona come tutti gli altri – continua – se non ci vedi non serve fermarsi. Non vedendo, si sviluppano l’udito, il tatto, l’olfatto. Se uno vuole, può fare tutto ciò che gli piace”. E Samuele fa ciò che gli piace. Corre in bicicletta, o meglio, in tandem, con le sue due biciclette, una da strada rossa fiammante e una mountain bike, più la bici per gli allenamenti al chiuso. Alla domanda “Qual è il tuo sogno?” risponde che ne ha tre: Essere tra i primi cinque nei campionati italiani su strada e cronometro, partecipare a una coppa del mondo, parlare nelle scuole ai ragazzi, affinchè sappiano apprezzare la vita e facciano sport.
Naturalmente, Samuele, per poter partecipare alle gare, deve avvalersi di una guida che conduca il tandem, e ce l’ha. È l’ingegnere di San Vito al Tagliamento, Paolo Praturlon, ex dilettante, guida paralimpica ed escursionista di grande esperienza, sia a piedi che in bicicletta. “Girando con Samuele imparo a pensare le uscite in modo diverso. Cerco strade che offrano rumori, con percorsi tortuosi dove lo stimolo visivo passi in secondo piano. Essere guida di un non vedente è esperienza unica e allenante. Spingo 150 kg. e creo un connubio straordinario con l’atleta. La bicicletta mi dà il senso di libertà. E, allora, perché non consentire anche a chi non vede di provare sensazioni uniche? Andare in bicicletta non è solo pedalare, ma molto, molto di più”. Insieme, Paolo e Samuele stanno collezionando ottimi risultati, tra cui la vittoria in volata a Bannia, alla “3 giorni fiumane, gara di Handbike”, il 2° posto al Gran Premio Paraclismo di Ronchis di Latisana, conquistando la maglia di campioni regionali, 3° posto al Trofeo Omnia Imola, nell’autodromo Ferrari.
Hanno anche compiuto un viaggio in bici da Treviso alla Puglia, insieme alla squadra di non vedenti Dopla di Treviso, per pubblicizzare lo sport paraolimpico. Il loro prossimo obiettivo è partecipare ai campionati mountain bike in Puglia, il prossimo ottobre, e classificarsi tra i primi cinque.
CAMINO T
SERATA – OMAGGIO AL POETA LUIGI BRESSAN. Gli amici leggono i suoi racconti inediti
Da Ferrin, la sala è gremita in ogni dove per omaggiare il professor Bressan, poeta di fama nazionale, che, ora, si diletta a scrivere racconti, almeno una quarantina.
E li manda agli amici su WhatsApp. Tra loro, Luca De Clara ha un’idea: farne leggere alcuni proprio a chi li riceve. Detto, fatto.
Tra i tanti, praticamente tutti, che si rendono disponibili, sei sono da Ferrin, con i fogli fotocopiati in mano, pronti per il leggìo.
Inizia il fratello Massimo, cui seguono Silvia Polo, assessore di Codroipo, Antonello Mangiacapra, già allievo di Bressan, lo stesso Luca De Clara, poi Giovanni Moretti e Monica Aguzzi. Sei racconti, sei ironici spaccati di vita, interpretati e snocciolati con bravura, rivelano l’alta caratura creativa di Bressan, poeta e narratore. I titoli dei racconti danno subito l’idea del contenuto e della sapiente leggerezza della scrittura: La lepre del vicino, il cavallo Ippolita, Afa, la parabola degli operai alla messa vespertina, la marmellata, Insonnia.
I suoi scritti hanno il pregio di rendere straordinario l’ordinario, grazie ai sapienti tratti descrittivi, alle caratterizzazioni dei personaggi, alla ricercatezza dei termini, all’ironia gentile.
La gratitudine di Bressan si concretizza in “Ho la fortuna di avere amici che mi vogliono bene” e in un abbraccio virtuale a ognuno dei presenti, alcuni venuti da lontano.
La musica sperimentale del chitarrista Marco Bianchi veste di raffinatezza una serata singolare e curiosa. Priva di libri, ma ricca di racconti e di amicizia.
BERTIOLO
Presentato il libro “Nell’orto sinergico” con illustrazioni in diretta e magliette a tema
Da sx sindaco, Annetta Bertolini, Ylenia Galassi, Valentina Bott
Annetta Bertolini, autrice, Valentina Bott, illustratrice, Ylenia Galassi, presentatrice, Giuly Cisilino e Diego Malisan lettori in lingua friulana e italiana, hanno dato sostanza e voce al libro “Nell’orto sinergico”, i cui protagonisti sono il giapponese Masanobi e la spagnola Emilia.
Alla domanda “Cos’è l’orto sinergico?” ha risposto l’autrice, forte della pluriennale esperienza maturata nelle scuole e in vari ambiti del sociale.
“È un bancale che ospita tante piante, diverse e complementari, che vanno d’accordo tra loro”, chiarisce.
“Non possono mancare le leguminose, perché catturano l’azoto e lo fissano nel terreno, le liliacee, in quanto battericidi naturali e allontanano le malattie, i fiori come le tagete, la calendula, il nasturzio, le zinnie, perché attirano le api, i bombi e altri insetti.
Importanti sono le consociazioni tra piante, cosi come dovrebbe essere per gli esseri umani. Anche le piante hanno simpatie e antipatie fra loro e vanno d’accordo con alcune e meno con altre”.
L’illustratrice ha avvalorato il concetto di cooperazione dell’orto applicandolo ai colori e alle tecniche dei disegni del libro, realizzati in diretta, con matita e biro.
Armonia, semplicità, equilibrio, sono gli elementi fondanti delle immagini, stampate anche sulle magliette.
Il libro è anche un orto umano, perché aiuta concretamente i Padri di Betania della missione di Goro, in Etiopia. Come testimoniato da Celso Tubaro, che vi ha svolto un periodo di volontariato, ospitano 500 bambini in situazioni di difficoltà materiale e familiare. Grazie ai missionari, frequentano le scuole, con pasti e situazioni di agio, altrimenti impossibili.
Il prossimo progetto delle autrici prevede la traduzione in inglese del libro, oltre ad altre presentazioni.
L’evento è stato patrocinato dal Comune, con il plauso del sindaco Eleonora Viscardis, dalla Filologica Friulana, da Docu Scuele e da Associazione Promozione Sociale.
CODROIPO
PEDALA CON IL CUORE HA FATTO CENTRO CON LA SOLIDARIETA’
L’Amministrazione comunale ha tessuto i fili di un’idea del codroipese Federico Lenarduzzi e di Andrea Le Fosse di Savogna D’Isonzo ovvero dei ciclisti, che, in una settimana di giugno, hanno percorso l’Italia per aiutare le vittime di violenza di genere e la Terza Luna, comunità terapeutica di Codroipo.
Da tempo accarezzavano il sogno di attraversare lo stivale in bici, fino a raggiungere uno dei punti più a sud della penisola, Santa Maria di Leuca, a Finisterre.
Una volta decisa la data, hanno voluto abbinare la solidarietà alla loro avventura, con una raccolta fondi da elargire a persone di Codroipo.
In seguito a una consultazione con il Comune, il vicesindaco Giacomo Trevisan, gli assessori Paola Bortolotti e Rosario Legname, sono state scelte due realtà: la “Terza Luna”, comunità alloggio per disabili di viale Duodo, con l’intento di offrire agli ospiti un percorso musicale curato dalla Scuola di Musica, e una borsa di studio per due minori, vittime di violenza di genere, in sinergia con l’Associazione sportiva “Rolling Riders”.
Il laboratorio artigiano di cucito Da.Ni.Elle Creativa di Codroipo, di Elena Cipriani, ha ideato, e confezionato, sacche zaino blu con il logo dell’evento ricamato.
Per averne una basta donare un importo minimo di 15,00€. Altra modalità di donazione è il bonifico, con causale “Rolling Riders asd Pedala con il Cuore”: 𝗜𝗕𝗔𝗡 : 𝗜𝗧𝟱𝟬𝗩𝟬𝟴𝟲𝟯𝟭𝟲𝟯𝟳𝟱𝟭𝟬𝟬𝟬𝟬𝟬𝟭𝟬𝟯𝟳𝟯𝟯𝟯 𝗕𝗔𝗡𝗖𝗔 𝟯𝟲𝟬 𝗙𝗩𝗚 𝗙𝗜𝗟𝗜𝗔𝗟𝗘 𝗗𝗜 𝗖𝗢𝗗𝗥𝗢𝗜𝗣𝗢.
Gli assessori hanno promosso anche una serata di presentazione, in Sala Abaco, con i ciclisti, i parenti dei destinatari, e un numeroso pubblico. Tra ironia e riflessioni, generosità e progetti per aiutare ancora di più, luccichio di occhi e dolcezza, Andrea Le Fosse e Federico Lenarduzzi hanno raccontato il loro percorso di 1373 km e 211mila pedalate, da Codroipo a Santa Maria di Leuca, con proverbiale simpatia e sincera gioia.
Insieme a Elena Cipriani hanno ricevuto in dono, dalle mani degli assessori e del vice-sindaco di Basiliano, Roberto Botter, la medaglia realizzata dai ragazzi del C.S.R.E. di Codroipo. Più che un trofeo per loro, dal grande significato, oltre alla gratitudine.
L’evento gode il patrocinio dei comuni di Basiliano, Codroipo, Dignano, Gorizia, San Daniele del F, Spilimbergo, della Comunità Collinare, e la partecipazione di Voce Donna, Centro Antiviolenza, Polisportiva Codroipo, Lame Friulane Scherma, Overbugline Rugby, Ass. Pallacanestro Codroipese.
CODROIPO
ANDOS in Minicrociera sul fiume Stella
A.N.D.O.S., comitato di Codroipo, presieduto da Donatella Colomba, ha riunito una cinquantina di soci e simpatizzanti in una minicrociera nella laguna di Marano e sul fiume Stella. Complice la perfetta giornata di sole, la soddisfazione di partecipanti e organizzatrici è stata totale e gioiosamente condivisa
CODROIPO
ULTIMO SALUTO A ELIA VENDRAME, FONDATORE DELL’AZIENDA “ VENDRAME, VIGNIS DEL DOGE”
Con Elia, a sx i figli Simone e Gino (dx)
Un’improvvisa malattia se l’è portato via, in pochi giorni. A 79 anni, Elia Vendrame ha dovuto lasciare la sua famiglia e la sua azienda, fondata nel 1997, insieme alla moglie Lidia Dam, da oltre 60 anni al suo fianco, e ai figli Simone e Gino.
Nativo di Orsago (Tv), ultimo di sette fratelli, apparteneva a una storica famiglia di mugnai, dedita, fin dal 1797, alla produzione di farina. Elia veniva in Friuli a venderla e, trovandosi a Passariano, si era innamorato delle zone ricche d’acqua come il Ghebo e le Risorgive. Da pioniere, nel 1968, acquistò, insieme ai suoi fratelli, alcuni terreni per coltivare cereali.
Poi l’idea di un progetto ambizioso, creare l’azienda vitivinicola “Vendrame Vignis del Doge”, dedita alla produzione e commercializzazione di vini, che, ancora oggi continua la sua attività, e con successo, grazie ai figli Gino, enologo e attuale presidente del Consorzio Agrario Fvg, e di Simone, dedito alla parte agronomica dei vigneti, e alla moglie Lidia.
Sono proprio loro a descriverlo come un uomo dedito al lavoro e alla famiglia, senza vizi, molto umile, non interessato ad apparire, ma molto genuino e comunicativo, dal grande cuore. E ringraziano le tantissime persone e clienti, che si commuovono sapendo che non ci sarà più ad accoglierli nel punto vendita, con la battuta simpatica e il sorriso schietto e amichevole che gli apparteneva.
CAMINO – SAN VIDOTTO (Ud)
Le 4 generazioni Leonarduzzi
Da destra: Il capostipite Guido, classe 1928, il figlio Giuseppe, classe 1961, il nipote Diego, classe 1986 e il pronipote Thomas Leschiutta, classe 2016.
Con legittimo orgoglio rappresentano le quattro generazioni – al maschile – dei Leonarduzzi di San Vidotto di Camino al Tagliamento.