IL PONTE Periodico del Medio Friuli dicembre 2019
IL PIRATA TAC NEL PIANETA FIFABLU…
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PANE E FERRO
di MASSIMILIANO SANTAROSSA
Ilromanzo storico è scritto da Massimiliano
Santarossa, di Villanova di Pordenone, dove è nato nel 1974. Dopo otto libri che gli hanno conferito
notorietà, ha voluto imboccare la svolta e narrare ciò che nessuno aveva mai
detto sull’epopea contadina, familiare e sociale del Novecento veneto e
friulano, dove la terra è stata solcata dalla grande storia che si studia sui
libri di scuola o di chi si occupa di ricerca.
Nessuno aveva mai ripreso la narrazione orale, purtroppo scomparsa oggi
nelle famiglie e altrove, trasformandola in epica letteraria, quella che sa
trasmettere emozione e affetto.
Santarossa ci è riuscito, mettendoci tutto l’amore per le storie minime
degli ultimi, che hanno vissuto in silenzio e con i calli nelle mani il
cambiamento epocale che li ha visti passare dalla terra alle fabbriche, con
l’etichetta di “metalmezzadri”.
Donne,
uomini, famiglie, sfiorate dagli eventi importanti ma con il peso sulle spalle
dell’emigrazione, delle guerre, delle fatiche e delle conquiste di cui la
storia si è dimenticata. Donne, uomini e famiglie senza diritti, con la schiena
piegata sulla terra da coltivare e i corpi nel ferro da costruire.
Pane e
Ferro, dunque, elementi di contrasto tra dolcezza e crudità tagliente capaci di
dare voce a chi non l’ha mai avuta. Persone normali, famiglie normali, di cui
ognuno ha fatto e fa ancora parte con ricordi vissuti o ascoltati, quando la
narrazione era un rituale benefico.
dell’opera storica e letteraria è il Novecento, il secolo “breve” vissuto e
accettato qui, da noi, in Friuli e Veneto, tramite l’epopea di una famiglia
dall’alba del 1895 al tramonto del 1999, a Paesenovo. Dal nonno fascista, vecchio patriarca, che
nei due conflitti familiari vive la tragedia di quel tempo, fino al figlio
Enea, nato nel 1955, e al nipote, chiamati a ripercorrere la loro storia nei
ricordi e sulla pelle, in modo da lasciarne traccia, quasi fosse un testamento.
Che non esisteva fino a questo libro.
sfida di Santarossa. Raccontare in forma
letteraria verità che fanno riflettere chi ne ha ricordo e che si svelano a chi
non ne ha la più pallida idea. Un libro importante per tutti ma, in
particolare, per i giovani che non conoscono la magia della narrazione orale né
gli effetti che la grande storia ha avuto sulle famiglie come quella dei
protagonisti. Un libro dalla coinvolgente musica linguistica di fondo, dalle
pagine vive e toccanti che dipingono un mondo ormai lontano, che ha visto
morire di fatica o vivere come fil di ferro attorno alla vita uomini e donne
cui restituisce la dignità da loro mai nemmeno immaginata. Un libro che supera
il concetto di romanzo perché è un corpo, una struttura in movimento, dove gli
arti sono visioni, esperienze, studi, immagini, ma anche memorie dirette, di
persone davvero incontrate dall’autore, come partigiani, operai, preti,
padroni, donne e uomini. Tutti legati alla Storia con filo grezzo ma robusto,
che accomuna la Grande alla Minima, dove il Pane è figlio del lavoro dei
contadini e il Ferro è figlio del lavoro degli operai. Dove si muovono i veri
protagonisti del secolo passato, gli infaticabili servitori del mais di cui
cibarsi e del metallo con cui mantenersi. Di giorno nelle fabbriche e di notte
nei campi. A loro insaputa, essi hanno contribuito, nel bene e nel male, e
questo lo dirà il tempo, ma sicuramente nel sacrificio, allo sviluppo industriale
italiano, il più impetuoso dell’intero continente europeo, dagli anni Cinquanta
e Sessanta.
Il romanzo sarà presentato in Abaco a Codroipo, Corte
Italia, 24, con ingresso su prenotazione 3357736968 0432 900119
di straordinario se non che in tre comuni del Medio Friuli, Bertiolo, Camino e Codroipo,
iniziava a prendere forma qualcosa di nuovo. Si chiamava collaborazione. I
protagonisti erano tre giovani assessori alla cultura, Mario Battistutta di
Bertiolo, Pierina Gallina di Camino e Vittorino Boem di Codroipo. Si erano conosciuti da poco ma in loro era
nata la stessa idea e l’avevano condivisa.
“Perché non organizzare qualcosa insieme, anziché ognuno nel proprio
comune?” “Perché no?” si sono detti e subito hanno voluto dar ali alla loro
comune idea. Dopo alcune riunioni informali, sempre con il benestare dei
rispettivi sindaci Luigi Lant, Primo
Marinig e Giancarlo Tonutti, nell’autunno del 1993 ecco il primo teatro
organizzato insieme, con il supporto di Claudio Moretti. Non avevano soldi
nemmeno per la locandina, realizzata in proprio in un colore giallo tenue,
testimone dell’economicità in atto. Le tre serate con il Teatro Incerto, a
Camino, a Codroipo e poi a Bertiolo,
furono premiate dal consenso del pubblico e dei colleghi amministratori. I tre assessori continuarono la strada intrapresa
incontrandosi più spesso, coinvolgendo anche gli assessori alla cultura dei
comuni vicini. A rinforzare il trio arrivarono Rosanna Darù di Sedegliano,
Loredana Calligaro di Varmo e Loreto Mestroni di Mereto di Tomba, avvalorati
dal sì dei rispettivi sindaci Corrado Olivo, Graziano Vatri e Gilberto De
Marco. L’entusiasmo andava a braccetto
con la loro voglia di fare e, soprattutto, di seminare cultura insieme,
coinvolgendo anche i presidenti delle rispettive biblioteche. Alla fine del 1993, il sindaco di Camino,
Primo Marinig, lasciò la carica di sindaco a Emilio Gregoris per approdare in
Provincia di Udine con il ruolo di Assessore alla Cultura. L’uomo giusto al
posto giusto che, con la lungimiranza che gli era congeniale, sposò l’operato
dei sei assessori, distribuendo in modo oculato e mirato i contributi
culturali. Anche il suo motto era
“Bessoi no si va di nissune bande”.
Avanti tutta, dunque.
associazioni dei sei comuni. Le prime ad aderire furono il Circolo Fotografico
Codroipese, il Circolo Plinio Clabassi e il Circul Pre Checo Placerean. La prima idea fu quella di pubblicare un
calendario unico delle manifestazioni culturali dei sei comuni. La finalità
era” il miglioramento della comunicazione intercomunale tesa a far
conoscere le opportunità culturali e le
entità pubbliche o private che le promuovono” (dal Ponte giugno 1994, pag. 22).
delega totale per gestire il nuovo progetto in autonomia. Le riunioni non erano
più esplorative ma programmatiche e ben presto convolarono alla stesura della
convenzione, firmata nel giugno 1994.
Spetta all’allora assessore Vittorino Boem la paternità del nome P.I.C., abbreviazione
di Progetto Integrato Cultura, coniato
nel momento della firma, presenti
Arduino Bacchin, dirigente di settore, il funzionario per la cultura
Sandro Bressanutti e Giancarlo Venuto, autore del logo, dal font grafico
originale.
comuni Bertiolo, Camino, Codroipo, Mereto Di Tomba, Sedegliano e Varmo, nasceva
ufficialmente il P.I.C. Tra le varie
iniziative realizzate in quel periodo,
spiccano Musicamino 94, nel parco di Turrida, “Un viaggio lungo un anno”, il progetto di
rilettura delle opere di Pier Paolo Pasolini, realizzato l’anno successivo a
Camino in aprile e maggio 1995, “Teatriator”, una rassegna di musica friulana
dalle origini a oggi, la pubblicazione di un libro sulla Prima Guerra Mondiale,
“Nature e storie de nestre lenghe”, conferenze sulla lingua friulana tenute da
Angelo Maria Pittana, approfondimenti sulla vita di Padre David M. Turoldo, il
comune patrocinio al concerto in memoria di Plinio Clabassi a Villa Manin. Su Vita Cattolica 30 aprile 94 si legge “
Dobbiamo stimolare le forze culturali presenti sul territorio che, nel passato,
hanno dato unità alla nostra gente. Le Associazioni, i giovani, sono i luoghi
del futuro, le entità che non debbono essere
trascurate” (Vittorino Boem).
comuni, via via se ne sono uniti altri fino ad arrivare a 15, dando senso all’aggregazione concepita da giovani
assessori con il benestare dei rispettivi sindaci, di Primo Marinig, Assessore provinciale dal 1994
al 1995 e dai suoi successori. Da 25 anni
il P.I.C. continua la sua attività
avvallata dagli amministratori, seminando entusiasmo e coltivando
cultura in un paesaggio unico e meritevole di valorizzazione come il Medio
Friuli. Perché la cultura, a braccetto,
sta meglio.
*************
Dalla vigna al calice, uno sguardo obiettivo attraverso le
stagioni”, curata dal Circolo Fotografico Codroipese, presieduta da Paola
Toniutti, saràvisitabile fino al 7 gennaio 2020.
Dal lunedì al sabato, dalle
ore 10.00 alle 19.30, sarà possibile ammirare le fotografie espose nella Sala
degustazione dell’Azienda Ferrin, a Bugnins di Camino al T.
FESTA
DELL’AFDS CON IL GRAZIE A ILLARIO DANUSSI,
PRESIDENTE PER 20 ANNI
la sezione AFDS di Camino, presieduta da Monica Della Siega, con il Consiglio
Direttivo al completo, ha donato a
Illario Danussi un’opera di Mauro Corona
in legno come ringraziamento per l’impegno profuso in 20 anni alla guida del
sodalizio. Danussi non ha però esaurito
il suo compito perché, con dedizione ed entusiasmo, continuerà la ricerca di
nuovi donatori, credendo nel valore del dono, della sezione AFDS e del nuovo
gruppo dirigente, motivato nel continuare la benefica attività sociale.
SUCCESSO ANNUNCIATO PER “SALVO COMPLICAZIONI MORIRO'”
liberamente tratta dal “Malato immaginario” di Moliére.
Per l’11° volta Gruppo Senior di Teatrando, il dipartimento di Teatro della
Scuola Di Musica di Codroipo, con la collaborazione della Compagnia Agnul di
Spere ha portato in scena la pièce per la regia di Monica Aguzzi e per l’ennesima
volta tanti applausi da un pubblico coinvolto in momenti di ilarità con sonore
risate ed altri di riflessione e, perfino, di una sorta di accennata
malinconia.
La commedia, adattata e certamente personalizzata, è stata presa molto sul
serio ed interpretata con piglio autorevole dai quasi professionisti di 16-17
anni che hanno dato prova di grande competenza scenica, dialettica e
interpretativa.
assomigliare al protagonista, Argante, che fa girare la sua vita intorno alle malattie, come si conviene al perfetto
ipocondriaco ovvero colui che vuole a tutti i costi essere ammalato. In
pratica, l’ipocondriaco non affronta mai il vero problema che sta nel senso di
fragilità personale, ma ha bisogno di trovare malattie anche dove non ci sono.
domestica, Tonia, che lo asseconda in ogni richiesta, a volte crudele ed
egoista. O la figlia maggiore Angelica, che si trova costretta a convolare a
nozze con la persona scelta dal padre perché figlio del Dottor Purgon.
nonostante ella sia innamorata di Cleante.
ritrovamento di un referto medico sbadatamente o volutamente dimenticato dalla
domestica. Finirà così il sottile gioco di potere del Dottor Purgon e di
Belina, la seconda moglie di Argante, lui realizzerà che l’importante è vivere
circondati dalle persone che ci amano e arriverà il lieto fine di uno
spettacolo coinvolgente e davvero ben strutturato.
Dopo tanti successi e tante fatiche, Monica Aguzzi è stata omaggiata sul palco
di un grande pacco dono che conteneva una sedia da regista con megafono.
non si è fatta pregare… “e adesso vedrete!”
creativa “dal cuore buono” come l’ha descritta l’Assessore di Camino Cristina
Pilutti che ha aperto la serata insieme a Sandra Zanini, Presidente della
Compagnia Sot la Nape che ha organizzato la Rassegna teatrale d’autunno in
collaborazione con il Comune.
CODROIPO
CORTE DELLE SPEZIE
Per SanSimone2019 “Corte Italia” a Codroipo è diventata “Corte delle Spezie”
voluta dai commercianti che qui abitano,
Abaco Viaggi Tour Operator, La Vite e il Legno e Caffetteria Gelateria
Moroso, in sinergia con L’Orto delle
Api, Scuola Di Musica “Città Di
Codroipo”, Associazione Culturale Ottagono, Circolo Fotografico Codroipese e il barman Michele Piagno.
A braccetto con la Fiera, per due fine settimana di ottobre, ha registrato
notevole afflusso di persone iniziando dallo Spettacolo di Presentazione con
brindisi inaugurale e dipanandosi poi tra i tanti eventi legati al tema delle
spezie. Dai “viaggi virtuali” alle “palestre olfattive”, dalla “cerimonia del tè giapponese” alle
degustazioni di caffè pregiati, tè cinesi e giapponesi, la “Corte delle spezie”
ha rivelato il suo volto della Festa, dimostrando come le sinergie possano dar
vita a coraggiosi progetti.
CODROIPESE
Ben tre
premi sono stati conferiti al Circolo fotografico Codroipese nell’ambito del
Contest della Fiera San Simone. Gennj
Ridolfo ha vinto per
il tema Poesie, Francesca
Tonasso si è
classificata al secondo posto per il tema paesaggio e la presidente, Paola
Toniutti, si è meritata il terzo posto per
il tema Incontri & Incroci. Promosso dal Comune di Codroipo, il
Photo Contest ha voluto valorizzare e
diffondere, nell’interesse della collettività, il patrimonio artistico,
naturale e paesaggistico del Friuli Venezia Giulia.
CODROIPO
Che “Amo Codroipo “riesca davvero ad abbellire la città con
l’arte dei murales è sotto gli occhi di tutti.
Ben quattro in Piazza Giardini sono realizzati dal pittore Simone Fantini,
classe 1974.
Dopo il grande murale realizzato lo scorso anno, in un centinaio di ore di
lavoro ha ridato dignità alla fatiscente ex pesa, sempre in Piazza Giardini,
inaugurata nella sua nuova veste.
“Ogni murales è un’occasione per portare l’arte nelle strade in modo da colpire
tutti indistintamente. Anche chi di solito non è interessato all’arte. Ma
questi schiaffi in faccia a chi passa hanno lo scopo nobile di togliervi le
preoccupazioni per alcuni istanti e portarvi nel mondo del silenzio, di cui
tanto abbiamo bisogno. Urla per farsi sentire, ma raramente ascoltiamo quel
silenzio che ci fa stare bene” sostiene Antony Santelia, portavoce di Amo
Codroipo.
Con l’arte e tante altre iniziative sociali potrebbero, dunque, diventare
tradizione solo con una minima partecipazione economica dei cittadini.
L’ex pesa, infatti, ha ritrovato dignità grazie agli sponsor TecnoCell Riparazioni Cellulari e
Tablet di Massimo Burba Ceramiche
Artistiche L. Della Mora concessionario Fiat Scodellaro
Auto, Ideacolor Modesto
Colori. Per l’Assessore Graziano Ganzit
l’arte dà fiducia e il fatto che nessun murales sia stato finora imbrattato
è ottimo segnale di una nuova civiltà e
rispetto.”
ha aggiunto la Dea Giustizia con la bilancia in mano e la frase “Non è mai
troppo tardi per far la cosa giusta”, affinchè sia oggetto di riflessione
da parte di chi la leggerà.
A CANTARE INSIEME CON GIOIA
Goricizza, il Coro 5 è nato come Coro all’interno di un corso corale della
Scuola di Musica “Città di Codroipo” dove continua a fare le prove, il giovedì, dalle 19.00 alle
20.30, da settembre a giugno, con la direzione della Maestra Elena Blessano, anche
Direttrice della scuola. Il nome gli
deriva dal fatto che i promotori erano cinque ed era il mese di maggio, quindi
il quinto dell’anno. Le coriste e i coristi lanciano un invito a entrare nel
Coro, il cui repertorio è molto godibile, con canzoni quali “La vita è bella”,
“Guantanamera”, “Laila” e molte altre,
incluse quelle legate al Natale, in questo periodo dell’anno. Farne parte è
molto semplice. Non è richiesta una preparazione musicale né la classica “bella
voce” di cui tutti credono di essere sprovvisti. L’esibizione
pubblica avviene nell’ambito dei saggi corali della scuola di Musica e
dell’Associazione Sante Sabide o di eventi programmati in comune accordo.
alla Scuola di Musica, in Via 4 novembre, un qualsiasi giovedì alle ore 19.00
per provare o ascoltare senza impegno oppure telefonare allo 0432 901062 per
ogni informazione.
SEDEGLIANO
ricordare Plinio Clabassi e Suor Amelia Cimolino
P. Clabassi si è fatta molto apprezzare l’orchestra Fil(m)armonica di Mossa
(Go), diretta da Fabio Persoglia.
dei grandi film, dalle colonne sonore del famosissimo Titanic a Music from Evita, dal Re Leone ai Pirati
dei Caraibi, fino al notissimo “Un poco di zucchero”.
all’Orchestra si è esibito il Soprano Daniela Donaggio che svolge intensa
attività artistica in Italia e all’estero, tra cui Giappone, Cina, Stati Uniti,
Ungheria, ricevendo ovunque attestati di stima e apprezzamento da pubblico e
critica. In vetta alle classifiche di vari concorsi nazionali e
internazionali, ha vinto il premio quale
migliore voce in onore del soprano Mafalda Favero.
patrocinato dal Comune di Sedegliano, dall’Ass. Polse Olavina Halli, Club
Unesco di Udine, è stato promosso dall’associazione “Amici del Teatro P.
Clabassi”, presieduto dalla signora Gianna Clabassi, per ricordare la figura di
Plinio, famoso Basso, nato nel 1920 a Gradisca di Sedegliano.
repertorio, in un trentennio di carriera, il cantante lirico ha solcato i teatri più importanti in Italia e nel mondo,
esibendosi con le più grandi star del momento e con i maggiori direttori
d’orchestra.
Come da
tradizione, il concerto ha inteso dar risalto anche a Suor Amelia Cimolino,
nata a Carpacco nel 1912, e ai suoi 85 anni di inizio della missione che la
condusse in India, dove diede vita al
Villaggio dell’Amore, a Ollavina Halli, che ancora continua l’attività. Qui lei accolse e accudì i lebbrosi e gli abbandonati, in particolare
le bambine destinate alla morte o ai matrimoni infantili. L’appuntamento è per
il prossimo anno per festeggiare il secolo dalla nascita di Plinio Clabassi.
SPORT – RIVOLTO
ricordare Matteo Boldarino, ventenne promessa del calcio, a 13 anni dalla
prematura scomparsa avvenuta l’8 febbraio 2006 per incidente stradale, da nove anni viene organizzato il Memorial, con
un torneo calcistico a 15 squadre “pulcini”,
per il trofeo Abaco Viaggi, negli impianti sportivi di Rivolto.
settembre, la giornata di sport, divertimento e amicizia, riservata alla categoria “Pulcini”, viene promossa
dall’Associazione Sportiva dilettantistica di Rivolto, presieduta da Alessandro
Grillo, con il patrocinio del Comune di Codroipo, Coni, F.I.G.C. Quest’anno ha visto scendere in
campo quindici squadre: Donatello A e B, Varmese, San Luigi, Cometa Azzurra, Amici Visco,
Tarcentina A e B, Union Martignacco A e B, Cjarlins M, Ovarese, Flaibano e
Rivolto.
al terzo posto la squadra di Varmo, al
secondo Donatello A e al primo Rivolto, premiata da Manuela, mamma di Matteo, e
da Abaco Viaggi.
alla premiazione l’Assessore Antonio Zoratti che, oltre al grazie alle squadre,
ai loro allenatori, ai dirigenti e genitori, ha sottolineato l’importanza del
volontariato nella promozione dello sport e delle manifestazioni collegate. L’ASD
Rivolto sta progettando di dare carattere internazionale al Memorial,
estendendo l’invito a squadre della Slovenia e Austria, a partire dalla decima
edizione 2020.“Ormai è
una tradizione impegnarci nel Memorial perché Matteo era ed è uno di noi. La
manifestazione vuol far capire che l’ASD Rivolto lavora molto anche nel settore
dei più giovani – dichiara il dirigente dell’ASD Daniele Pandolfo – ed è giunto
il momento di aprire le porte a piccoli calciatori d’oltre confine”.