PANTELLERIA … LA VERDE PERLA NERA DEL MEDITERRANEO
allora è fatta.
Pantelleria”, quello che ti fa tornare prepotentemente da lei, la Figlia del Vento,
la Sentinella del mare tra Europa e Africa, dove Madre Natura comanda e nutre
da più di cinquemila anni.
miracoli che hanno dell’incredibile, come far nascere senz’acqua fiori, alberi,
piante e tonnellate di funghi dalla terra vulcanica e dalle pietre nere di
lava. Già, pietre e ancora pietre in
questo fazzoletto di terra adagiato sul mare di Sicilia, con muretti a secco
molto più lunghi della muraglia cinese, i terrazzamenti e i dammusi che ne
scrivono l’orgogliosa identità e la sintesi d’autosufficienza degli isolani,
contadini-pescatori, contadini- muratori felici del nuovo e amanti del vecchio.
terra cresce bene e diventa grande anche se non piove quasi mai. Come
coraggioso soldatino, spicca il tenace cappero, capace di vivere anche
trent’anni. Ma non è da meno il minuscolo vitigno dello zibibbo, portato qui
dai Fenici o, forse, dagli Arabi, chissà. Ebbene sì, a Pantelleria, c’è davvero di che
stupirsi. Forse per questo la Maga Circe ha scelto di rapire e portare qui Ulisse,
per conservarne la bellezza nelle calde sorgenti e conquistarne l’amore
con gli inebrianti profumi di lavanda, capperi e bouganville. Su tutti, però, aleggia il più singolare e
intenso, quello emanato dai trentasei crateri vulcanici che da ottomila anni
lavorano sotto i piedi dei panteschi, gli abitanti di Pantelleria, il cui
amico-nemico è da sempre il mare, magnifico scenario che fa da sfondo a ogni loro
orizzonte. Ma chi ama immergersi trova
il paradiso nei fondali, in un’esplosione di colori e di vita. E lo trova anche
chi è disposto a conquistare col sudore
ogni baia e ogni anfratto delle sue coste aspre e spettacolari, lasciandosi stupire
da un entroterra ancor più stupefacente, con gli infiniti muretti a secco, gli ulivi
coi rami all’ingiù, in un pezzettino d’Italia che proprio Italia non sembra, piuttosto nord Africa. Ecco perché Pantelleria è isola per molti ma non per
tutti. Niente spiagge qui, solo sculture rocciose scolpite dal tempo, dalle
eruzioni e dai venti. In compenso, chi ama il buon cibo trova qui il piacere dei sapori semplici al gusto di erbe selvatiche, di
origano pantesco, di olio spremuto con amorevole genuinità per rendere uniche
le bruschette, le paste, le caponate, a dir poco commoventi.
s’incanta, lasciandosi scompigliare i capelli dal vento, apprezzando il
privilegio di essere vivo. E’ lento il
tempo da queste parti. Lento e sazio. Di respiri, di persone che si conoscono,
di aria di mare che da millenni ha la stessa fragranza, di assenza di affanni,
di paesaggi sempre nuovi, di silenzio nel profondo stellato della sera, della sincera
ospitalità di un’isola dove anche i
cimiteri hanno la vista mare.
sponde e il retrogusto che lascia è dolce come il passito e il moscato. E la sensazione
di appagamento fa capire che il saluto finale non può essere un addio, ma un emozionato
arrivederci.
Unknown
Fantastica Pierina una grande emozione e passione.