ARTE, MUSICA, POESIA, TEATRO a CODROIPO (UD) al teatro Benois – 7 dicembre 2017
Occasione culturale voluta da Piero De Martin, noto Maestro orafo, insieme al comune di Codroipo, alle associaizoni e agli imprenditori, con l’obiettivo di ristrutturare la “VITTORIA ALATA” , statua situata sopra il monumento ai caduti in via 4 Novembre a Codroipo e caduta il 10 agosto 17 a seguito della tromba d’aria.
paura? Spiritual ” padre, vieni su questa terra, vieni ad
aiutarci”. Poi il quintetto musicale “Black Madrack” con Romano Bernardi alla voce, che ha fatto fare un tuffo negli anni 60 con “Give me some loving”, le mie poesie e quelle di Enzo Santese, la Soul Orchestra, di diverse
formazioni culturali pop jazz blues con brani di Frank sinatra, Billy Joel, procol Harum, espressi con mani e voci che non temono l’anagrafe, performances teatrali “Sfumature di donna in blues”con Bettina Carniato e Barbara Errico cantante e Serenella Pegoraro, voce del coro FVG di Udine. Potenti in “Adagio” e nel gran finale “Fortuna”
con strepitoso assolo alla batteria di Ivano Castellani. Energia prorompente della musica su capelli imbiancati ma, forse, per caso. Le autorità presenti, Tiziana Cividini, Fabiola Frizza, il Sindaco di Bertiolo, Eleonora Viscardis, il vice presidente del Consiglio regionale
Paride Carnelutti hanno reso il meritato plauso a Piero De Martin ideatore dello spettacolo. “L’ Arte al servizio dell’arte per i valori come quelli rappresentati dalla Vittoria Alata”.
Autore: Gilberti Ettore
Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale
Cosa
Tipologia:
Opera e oggetto d’Arte
Soggetto:
allegoria della Vittoria come donna vestita all’antica
Descrizione: Il portico monumentale, a tempietto, posto sull’angolo destro,
costituisce l’ingresso principale all’edificio, alla palladiana. Il
basamento, superato da monumentale scalinata, eleva la struttura in
muratura con quattro colonne scanalate ioniche che sostengono un arco
centrale. Il tetto soprastante, a capanna reca sulla sommità un
basamento con la Vittoria alata bronzea. All’interno sulla parete
frontale è posta la grande lapide con i nomi dei caduti; sulla sinistra
attorno al portone d’ingresso sono presenti altre iscrizioni minori.
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le mie poesie
LA FIABA
DELLA TERRA
scarpe di seta, rosa.
buongiorno alla Luna
sveglie.
canzone lieve,
fiaba della terra,
uomini si abbracciano
finta per davvero.
appisolano
nei film di mondi scomparsi.
maggiore.
più piccola e timida.
dell’eternità.
senza orologio.
nasce
Paradiso.
carcerati, i disperati,
poeti,
fantasia i pittori.
corteggiano l’anima,
dell’Universo.
sull’Umanità.
lo capisco, il tempo.
tempo del restare.
tempo dell’andare.
tempo che si sbriciola
non avere tempo
dire le parole mai dette,
amare
che mi sfuma tra le dita,
farina dal setaccio,
lasciare tutto in ordine,
con scritto “non buttare”.
tempo di un’idea
già scappato,
l’ombra della penna.
si lascia toccare.
tempo è veloce.
si può rallentare.
gennaio e presto sarà Natale.
tempo dei saluti
dalla serratura
a tombolo
mani sorprese dal nulla.
al mare
l’onda
il mio destino
lui risponde
non tradirà,
me,
segreto universale.
braccio il suo bambino… morto)
ti conosco più
sole,
forestiero anche tu
la luce del giorno,
cielo senza fumo,
notte senza lampi,
silenzio senza bombe.
profuga
campo straniero,
spazzata dal vento guerriero,
venduta
una tazza di brodo.
scappata
mio letto da sposa,
brandelli come le mie ossa,
come la mia pelle.
caso ancora vivo.
cattiveria umana
tradito
mia giovinezza,
guerra
macchiato la mia purezza.
mio latte non è più bianco,
acquitrino
il cadavere
mio bambino.