ANDY WAROL in mostra a Gorizia e Convegno 50&Più 8 aprile 25

ANDY WARHOL in mostra a Gorizia e Convegno 50&Più  8 aprile 25

ANDY WARHOL in mostra a Gorizia e Convegno 50&Più 8 aprile 25

ANDY WARHOL a Gorizia, tra Andy Warhol e convegno della 50& Più, l’8 aprile 25.

Prima al Kulturni Dom – teatro di pace – convegno a tema “Anziani” e presentazione del libro: “Partecipazione, fondamento per il benessere e la coesione sociale” a cura dell’Ass. 50& Più di Gorizia.
Poi, la visita guidata alla mostra di Andy Warhol, a Palazzo Attems.
Cosa ho imparato dal convegno?
Che anzianità non è malattia, che bisogna dire no all’ageismo (per cui l’anziano è marginale), che la vita attiva e di relazione è fondamentale per il benessere, che c’è troppa solitudine, che Gorizia ha il 35% di ultra 65enni e l’Italia il 24%, che la medicina geriatrica non interessa ai giovani medici, che 7 donne su 8 sono vedove dopo gli 80 anni.
Tra i tanti interventi, mi è rimasto impresso questo, del dott. Marco Trabucchi, milanese:
Butta fuori i veci dalle case. Non facciamoli stare da soli”. E ” dobbiamo passare dall’ io al noi“.
Notevole la mostra di Andy Warhol, 1928-1987: fotografo, regista, giornalista, disegnatore di scarpe e borse per giornali di moda, ideatore della pop-art, per cui ogni oggetto può diventare un’opera d’arte.
Con colori accesi e polvere di diamanti.
Poco apprezzato dalla critica, spesso considerato nullità, ha anticipato i temi attuali, come la sensibilità ambientale.

Andy Warhol: l’icona della Pop Art che ha rivoluzionato l’arte contemporanea

Nato il 6 agosto 1928 a Pittsburgh, è considerato uno degli artisti più influenti del XX secolo e una figura emblematica della Pop Art. Conosciuto per le sue opere che trasformano oggetti di consumo e personaggi celebri in icone artistiche, Warhol ha ridefinito il concetto di arte, rendendola accessibile e provocatoria.

La Pop Art secondo Andy Warhol

Il movimento della Pop Art nasce negli anni ’50 come risposta all’arte astratta e all’elitismo culturale. Warhol diventa il volto più riconoscibile di questa corrente, portando nelle gallerie immagini comuni come le lattine di zuppa Campbell’s, le bottiglie di Coca-Cola e i ritratti serigrafati di Marilyn Monroe. Con il suo stile ripetitivo e industriale, l’artista sfuma i confini tra arte e pubblicità, tra bellezza e consumo.

Negli anni ’60 Warhol fonda la Factory a New York, un vero e proprio hub creativo dove collaborano artisti, musicisti, scrittori e personaggi eccentrici. Qui nascono opere d’arte, film sperimentali e performance che anticipano la cultura pop e mediatica odierna. Warhol diventa anche regista e produttore, lavorando con la band The Velvet Underground, e pubblicando riviste d’avanguardia come Interview.

Warhol muore il 22 febbraio 1987, ma il suo impatto sull’arte e sulla cultura è ancora fortissimo. Le sue opere sono esposte nei più importanti musei del mondo, e il The Andy Warhol Museum di Pittsburgh custodisce la collezione più vasta a lui dedicata. La sua riflessione sull’identità, sulla celebrità e sul consumismo risuona anche nell’era digitale, rendendolo più attuale che mai.

È sepolto a Pittsburgh, accanto alla madre.

Grata a 50&più di Gorizia e al presidente regionale Guido De Michielis, per l’invito e il dono dell’ingresso alla mostra.
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pierina gallina

Ho un nome e un cognome che non si dimenticano. Sono appassionata di scrittura, poesia, viaggi, libri e persone, in particolare bambini e saggi. Ho pubblicato cinque libri e sono una felice nonna di 7 nipoti, da 6 a 18 anni, mamma di tre splendide ragazze, e moglie di un solo marito da quasi 50 anni. Una vita da maestra e giornalista, sono attratta dalla felicità e dalla medianità, dallo studio della musica e degli angeli. Vi racconto di libri, bambini, nonni, viaggi, e del mio Friuli di mezzo, dove sono nata e sto di casa, con i suoi eventi e i suoi personaggi. Io continuo a scrivere perchè mi piace troppo. Spero di incontrarti tra i fatti e le parole. A rileggerci allora...

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