Angelo Floramo e il libro “Breve storia sentimentale dei Balcani”
Angelo Floramo, con il suo ultimo libro, “Breve storia sentimentale dei Balcani” ha registrato il tutto esaurito al Teatro Benois di Codroipo (Ud).
Complici benefici il Caffè Letterario Codroipese, lo scrittore Paolo Patui e il musicista Geremy Serravalle. 13 giugno 2024
I Balcani, di là, e noi, di qua, nell’occidente comodo e indifferente.
I Balcani e le storie vere. Di immani sofferenze, di violenze subite, di donne sopravvissute a ogni tipo di dolore. A testa alta.
“I Balcani sono la camera oscura d’Europa. Noi occidentali siamo i fotografi dell’orrore. La nostra Costituzione grida ad alta voce, ma nessuno la ascolta.
Mi aspetto che, tra 70 anni, i nostri nipoti ci dicano perché nessuno abbia fatto niente.
Noi siamo comodi e lasciamo che gli altri si affidino al loro Dio” sono alcuni spezzoni del tanto che Floramo ha detto e scritto.
Lui, legato ai Balcani per radici familiari, li descrive e vive e racconta con rispetto e amore.
Tra riflessioni, qualche sana risata e un fondo di emozionata amarezza. E timore, sì, che perdano l’anima!
Oggi non ci sono sogni né ideali né fratellanza, ma solo società corrotta. Basti pensare che, in Bosnia, ci sono tre presidenti, che pesano su chi guadagna 200 euro al mese.
Floramo, professore, scrittore, e molto altro, è basso di statura, ma di alta caratura.
Umana, professionale, culturale.
Per lo scrittore Paolo Patui, possiede una dote rara: la capacità di demolire la semplificazione. Dice, e scrive, con semplicità. Il libro, infatti, è una breve storia sentimentale e un percorso storico e cronologico nel complicato mondo dei Balcani.
È la storia di suo padre, apolide, arrivato dall’altrove, che tornava in Slovenia, per pura nostalgia, con il figlio – Angelo – e trovava, ad attenderlo, le donne con il pane e il sale, in segno di benvenuto.
È la differenza tra confine e frontiera, che non sono la stessa cosa.
I confini li inventano gli umani, che violentano genti e terre. La frontiera è femmina, osmotica, marca le identità con i dialetti e lo stesso odore della terra e dei suoi vini.
Un onore ospitarlo, come ha detto Luisa Venuti, presidente del Caffè. Letterario Codroipese, in sinergia con il Comune, rappresentato dall’assessore Alberto Soramel.
Una serata intensa, ricca di emozioni e informazioni, intervallata da brani ungheresi e bulgari, interpretati dal poliedrico musicista Geremy Serravalle.
Da una serata così intensa, ci si congeda con un “senza parole”. Letteralmente. Con rispetto e tanto, ma mai troppo, su cui riflettere.
ANGELO FLORAMO a Codroipo (Ud) per la giornata della memoria.