ARTISTI CAMINESI IN MOSTRA a Camino al Tagliamento (UD) 1 giugno 13
In occasione della Festa del toro e del vino, gli artisti caminesi, ben 18, di tutte le età hanno dato vita e vigore ad una interessante mostra dei loro capolavori.
Bressanutti Daniela, Bravin antonella, Cassin Nella, Chiminello Luigi, Corà Bruno, Del Negro Manuela, Del Negro Pierino, Frappa Giovanni Maria, Marcatto Adelchi, Pagotto Claudio, Panigutti Edi, Peresan Eda, Sabatini Emilio Scaini Maddalena, Tomada Giorgio, Tondo Danilo, Venier Nello, Zanet Luciana e Ferro Giuseppe.
Sabatini Emilio, classe 1952, artista del rame. Oltre al suo autoritratto, ha esposto sue opere tratte dal quotidiano, oppure ritratti di personaggi più o meno noti. Lastre di rame le sue. Luccicanti, incise come preghiere. Sembrano dotate di un personale respiro mentre catturano lo sguardo. Impossibile passar oltre senza focalizzare immagini e momenti di vita che se ne stavano sbrindellati, come ragnatele, nella soffitta delle emozioni più remote. Sculture documento, fotografie dell’anima, racconti intagliati, battuti, lisciati…si offrono umili, giocando con l’ispirazione di un artista istintivo che sa percorrere con straordinaria energia il suo cammino creativo.
Sue opere sono approdate in vari luoghi del mondo, fino in America e Argentina.
Del Negro Pierino, classe 1953, nato e tuttora residente a fianco della millenaria Pieve di Rosa, si ispira alla sacralità con i crocefissi in ferro e alla natura con la materia primitiva dei “coppi” o “cops”, che proteggono le case affidandosi a giri di lancette di un tempo che passa e scappa. Pierino ne ha, forse, scoperto il senso.
Venier Nello, appassionato cultore della sua terra, Camino al T, e al suo Tagliamento, il fiume amato e temuto nei tempi andati. Nello raccoglie rami abbandonati dalle correnti, li sceglie e, con amorevole cura, li incide facendone risaltare le venature più nascoste e ridando loro vita dignitosa e vestita d’arte.
I bastoni, uno diverso dall’altro, che Nello dona agli amici affinché possano camminare lontano. Anch’io ce l’ho e ne sono orgogliosa.
Bressanutti Daniela, classe 1953, da sempre affonda le sue mani nelle stoffe, pizzi, tulle, studiandone le pieghe e gli orli e le fogge. Trasformandoli poi in capolavori sartoriali, degni delle più blasonate griffe.
Gardenio Loretta, appassionata di decoupage, unisce buon gusto all’istintivo desiderio di farlo vibrare di forza propria in oggetti di uso quotidiano ma risaltati dalla tecnica particolare.
Edi Panigutti, classe 1974, dà forme nuove ed originali alla pietra che, sotto le sue sapienti mani, acquista prestigio e originalità, diventando motivo di arredamento e complemento d’arredo.
Del Negro Manuela ha le “mani in pasta” per poi trasformarla in oggetti che assumono la forma della sua creatività, previa cottura in forno. Cui aggiunge il talento della decorazione per opere leggibili.
Corà Bruno, autore di capolavori d’arte che richiedono una pazienza certosina per la relativa realizzazione. Piccoli legni, fil di ferro, colla, danno spazio alla fantasia di Bruno che riesce a stupire a lavoro ultimato. Ecco alcuni esempi di piccoli e più grandi capolavori.
Peresan Eda, classe 1974, pittrice delicatamente elegante e raffinata. Acquarelli posati sulla tela con tratto gentile e fresco, di mamma talentuosa.
Marcatto Adelchi e l’inusuale ricamo a mezzo punto. Solitamente riservato all’universo femminile. Un’arte che sta scomparendo ma, grazie ad Adelchi, ha il suo perché di esistere anche per essere apprezzato come merita.
Scaini Maddalena, alle prese con la trasformazione della stoffa naturale, quella che riporta alle emozioni e sensazioni delle cose primordiali, semplici.
Ferro Giuseppe, classe 1923, instancabile provetto artista del vimini e del rame. “Non riesco a stare con le mani in mano” afferma Giuseppe, elegantissimo e felice di mostrare le sue creature.
Nello Venier e Luciana Zanet, madrina delle sue PIGOTTE Unicef
Tomada Giorgio e il ferro, avvolto, piegato, curvato fino a far nascere volti, figure, riconoscibili
.
Chiminello Luigi, di Glaunicco di Camino T, da sempre amico dei “vencs” o vimini raccolti nel fiume Tagliamento. Per fare cesti, strumento utilissimo nella vita contadina. Con il cesto si vendemmiava, si raccoglievano le verdure dell’orto, si portava al lavatoio la biancheria ( con i vimini bianchi). E Luigi ha sempre fatto cesti, scope, e arnesi d’uso quotidiano. Ora sono meno indispensabili ma lui ci riporta in un tempo buono, semplice. Fatto di cose naturali e preziose come il vimini, appunto.
Articolo per il PAESE, periodico di Codroipo, Udine
talentuosi artisti caminesi, di tante età,
hanno dato vita e vigore ad una originale mostra dei loro capolavori,
durante la Festa del toro e del vino.
Bravin Antonella, Cassin Nella, Chiminello Luigi, Corà Bruno, Del Negro
Manuela, Del Negro Pierino, Ferro Giuseppe, Frappa Giovanni Maria, Marcatto
Adelchi, Pagotto Claudio, Panigutti Edi, Peresan Eda, Sabatini Emilio, Scaini Maddalena, Tomada Giorgio, Tondo
Danilo, Venier Nello, Zanet Luciana.
trovato il giusto modo per esprimersi dando forma a vari materiali. Sabatini
Emilio, classe 1952, è artista del vetro e del rame. Luccicante, inciso
come preghiere. Dotato di un personale respiro mentre cattura lo sguardo.
Sculture documento, fotografie dell’anima, racconti intagliati, battuti,
lisciati…si offrono umili, giocando con l’ispirazione di un artista istintivo
che sa percorrere con straordinaria energia il suo cammino creativo. Sue opere
sono approdate in vari luoghi del mondo, fino in America e Argentina. Del
Negro Pierino, si ispira alla
sacralità con i crocefissi in ferro e alla natura con la materia primitiva dei
“cops”, che proteggono le case affidandosi a giri di lancette di un
tempo che passa e scappa. Pierino ne ha, forse, scoperto il senso. Venier
Nello, appassionato cultore della sua terra e del Tagliamento dove
raccoglie rami abbandonati dalle correnti. Poi, con amorevole cura, li incide
facendone risaltare le venature più nascoste e ridando loro vita dignitosa e
vestita d’arte. Bressanutti
Daniela, da sempre
affonda le mani nelle stoffe, pizzi, tulle, studiandone le pieghe e gli orli e
le fogge. Trasformandoli poi in capolavori sartoriali, degni delle più
blasonate griffe. Gardenio Loretta, appassionata di
decoupage, unisce buon gusto all’istintivo desiderio di far vibrare di forza
propria oggetti di uso quotidiano, risaltati dalla particolare tecnica. Tondo Danilo, abile intagliatore del
legno e appassionato di mosaico, arricchito da una personale tecnica, per
originali opere capaci di sorprendere. Panigutti
Edi, conferisce forme nuove ed originali alla pietra che acquista
prestigio e originalità, divenendo motivo e complemento d’arredo. Del Negro Manuela ha le “mani in
pasta” per poi trasformarla in oggetti che assumono la forma della sua
creatività. Cui aggiunge il talento della decorazione per opere
leggibili. Corà Bruno, autore di capolavori d’arte che
richiedono una pazienza certosina. Piccoli legni, fil di ferro, colla, danno
spazio alla fantasia di Bruno che riesce a stupire a lavoro ultimato. Peresan
Eda, pittrice delicatamente elegante e raffinata, di acquerelli posati
sulla tela con tratto gentile e fresco, di mamma talentuosa. Marcatto Adelchi e l’inusuale ricamo a mezzo punto,
un’arte che sta scomparendo ma che non ha perso il suo perché di esistere. Scaini Maddalena,
alle prese con la trasformazione della stoffa naturale, quella che riporta
alle emozioni e sensazioni delle cose primordiali, semplici. Cassin Nella, talentuosa dell’uncinetto con cui sa
dare vita e forma ad autentici capolavori. Ferro Giuseppe,
classe 1923, instancabile provetto artista del vimini e del rame. “Non
riesco a stare con le mani in mano” afferma Giuseppe, elegantissimo e
felice di mostrare le sue “creature”. Tomada
Giorgio, artista del ferro, sapientemente avvolto,
piegato, curvato fino a far nascere volti e figure riconoscibili. Pagotto
Claudio, a braccetto con oggetti
di legno particolarmente importanti e significativi, che parlano della sua storia. Bravin Antonella, tra
ricami, realizzazioni all’uncinetto, ferri, ago e stoffa, dove mani,
fantasia, pazienza e passione sono protagoniste. Chiminello Luigi, da sempre amico dei
“vencs” raccolti nel fiume Tagliamento. Per fare cesti, scope, e
arnesi d’uso quotidiano. Ora meno indispensabili ma che riportano in un tempo buono, semplice. Fatto di
cose naturali e preziose come il vimini, appunto. Luciana Zanet, la madrina delle Pigotte Unicef, le bambole che lei
crea con ammirevole amore e generosità.
Abilità e passioni diverse accomunate dall’Arte che, in ogni forma si
presenti, riesce sempre a sorprendere. L’apprezzata mostra ne è stata la prova,
con l’augurio che possa essere riproposta in futuro.