23 Giugno 2018
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pierina gallina
CAMINO AL T (UD) PRESENTATO IL LIBRO “GLI ZANIN, UNA DINASTIA DI ORGANARI FRIULANI” 23 giugno 2018
Un libro, una monografia, un viaggio nelle vite, nei sentimenti, nei momenti
difficili e in quelli grandi, nella storia di sette generazioni di organari: gli ZANIN.
Un solo cognome per due laboratori organari noti nel mondo.
Uno a Camino al Tagliamento, con Franz e uno a Codroipo con Gustavo.
Entrambi discendenti dalla stessa matrice che porta il nome del capostipite Valentino, nato a Camino di Codroipo nel 1797. Dal suo spirito imprenditoriale e dal suo ingegno, nel 1827, è partita la dinastia degli Zanin che continua con Andrea a Camino e Francesco con il figlio Carlo a Codroipo.
Roberta Delle Vedove è l’autrice della tesi di diploma in Paleografia e Filologia Musicale e del libro, cui ha dedicato lungo tempo per le interviste, per la ricerca negli archivi parrocchiali e personali delle famiglie Zanin e nelle biblioteche.
E’ uno studio, il suo, delle vicende storiche di due secoli, delle famiglie Zanin, e della trasformazione degli organi. Di tale, importante, presenza attiva sul territorio si sono fatti portavoce il coordinatore dell’evento, Lorenzo Marzona, ispettore onorario Soprintendenza FVG, Don Maurizio, pievano della Pieve di Rosa, il Sindaco Nicola Locatelli. Ma a parlare effettivamente della dinastia di
organari friulani è stato proprio l’organo Zanin dell’antica Pieve di Rosa, con la voce misteriosa e solenne e le mani portentose del maestro Stephan Kofler di Merano.
Per Camino al T, infatti, l’organo è ragione di vita oltre che di vanto. Tantissimi caminesi hanno lavorato e lavorano nella fabbrica Zanin.
Alcuni per tutta la vita lavorativa e di padre in figlio. Toccante la testimonianza di vita di Francesco Zanin, espressa con grande commozione, compresa e condivisa dal folto pubblico.
“Mi sento di Camino dove sono nato nel 1956. Ho frequentato l’asilo con Suor Pulcheria. La Fabbrica degli organi era il paradiso per i bambini che vi trovavano il materiale per le migliori fionde e per i velieri sul Varmo. L’ambiente e i luoghi hanno fatto ala agli Zanin.
Molti ragazzi venivano in fabbrica per lavorare.
Ciascuno aveva il proprio soprannome… Carèt, Gigi Stec, Maiuscul, Pisete, Barabba,Pesar, Micio, Trute, Geti, Nini, Ciano, Berto Guere, Miro, Lindo Peresan, Marcia in fa, Caretut e molti altri. Silvano Tondo ha lavorato fino a 84 anni e per oltre 60 anni nelle tastiere e consolle, con grande manualità ed estrema intelligenza. Chi…fasin di bessoi, era ed è il motto“.
Oltre alla costruzione di nuovi organi, gli Zanin hanno tante commesse per restauri, alcuni di organi costruiti dagli avi.
“Ogni canna, ogni soffio di organi da restaurare costruiti dai
nostri avi è un bacio per loro” ha concluso Francesco.
Ad Andrea Macinanti, organista e
studioso della parte storica e tecnica dell’organo, è stata affidata la conclusione del convegno.
” Un libro eccellente consegna alla storia la fotografia di
un’intera comunità coesa intorno ai suoi laboratori che costruiscono organi. E l’organo merita il primato su ogni altro
strumento perchè sa imitare la voce dell’uomo. per Sant’Agostino “i polmoni dell’uomo sono come i
mantici dell’organo. L’organo è simile al corpo dell’uomo. Entrambi sono alimentati dallo stesso elemento vitale, l’aria. Per Franz Zanin “L’organo parla con inflessione di chi li
costruisce” e qui è insito il senso profondo dell’arte degli Zanin, dalla “Signorile modestia”.
Il libro, edito dall’Associazione culturale Giuseppe Serossi, fa parte della Collana d’arte organara.