CAMINO T (UD): FRANCESCA SCAINI IN “BARBARICO MIX VERDIANO”: RECITAL A COLPI DI TEATRO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
Francesca Scaini |
IIn un concerto dedicato
alla memoria di Dino Salemi, una Francesca Scaini inedita è stata la regina del
palcoscenico del Teatro caminese. Al ruolo già più volte assaporato di soprano,
incisivo ed acclamato, ha unito doti di
attrice teatrale, indossando le vesti
delle protagoniste di grandi opere liriche, verdiane, come Aida, Macbeth, Leonora, Odabella, Desdemona. Maltrattate come molte donne d’oggi. Quelle
che camminano su rosse strade di soprusi e sfruttamenti. Un messaggio stampato sulle
note dal pianista Francesco Zorzini, urlato da sapienti giochi femminili di voci, posture e disperati
silenzi.
Melodrammatiche, atrocissime
crudeltà, fatte spettacolo.
Ecco Francesca-Macbeth stile Shakespeare e le streghe di nero vestite, a caccia di sguardi tra il pubblico per poi svanire dietro le quinte, obbedienti agli ordini.
Ecco Francesca- Lady Macbeth di Verdi “Nel dì della vittoria io le incontrai…”
Ecco Francesca -Aida, a piedi scalzi, vestita di cupa sofferenza. Innamorata di Radames. “Radames, qui attendi chi t’ama…io tremo…mai più ti rivedrò”
E l’orrore, i flutti di sangue sulle città e il suo grido “Padre, non maledirmi, non imprecare. Della mia pazzia degna sono”, incalzata dal baritono Luigi Cirillo.
Giulia Pelizzo, soprano
Poi il cambio di scena con Odabella e il monologo di una nevrosi da terrore per cinque minuti di ritardo interpretato da Alessandra Marsala.
“ Sheldon, sei da qualche parte in questa casa. Mi lasci parlare da sola perché credi di sentire i miei pensieri che non ti dico mai? Io ti dico tutto anche se a volte non è sensato. Io sono quella che sono”. Pazzie normali affondate in una sedia con un corpo femminile.
Francesca entra in scena con la voce piccola, poi recitante, poi modulata sui silenzi improvvisi. Immobile, occhi annegati nel dolore. “Pietà, pietà” e il baritono Luigi Cirillo “Divampa il mio furore, divampa terribile”.
Luigi Cirillo, baritono
Mentre Francesco Zorzini galoppa sulla tastiera la soprano Giulia Pelizzo “M’avrai, ma fredda, esanime, spoglia”.
Beatrice Raccanello, di rosso vestita, elegante, si priva del cappotto, delle scarpe nere con tacco, per indossare la camicia bianca, simbolo dell’annientamento, della resa.
Recita ”Scioglierò i capelli” e Francesca-Desdemona in “Piangea cantando” dall’Otello “Cantate tutti al verde salice. E’ presagio di pianto”.
Tutte le attrici, Beatrice Raccanello, Elena Terziario, Alessandra Marsala, in scena a rappresentare gli effetti del degrado femminile: ubriaca, bambola, prostituta, violentata, uccisa.
Occhi vitrei prima e la rinascita poi. “Ci picchiano, ci riducono i soldi per dispetto ma sappiamo vendicarci. Abbiamo cinque sensi. Né più né meno di loro. Anche noi abbiamo desideri, passioni, debolezze. Che ci trattino bene allora”. Tutto esce da quelle voci di donne!
Rabbia, disperazione che, come frecce a velocità di follia, entrano nello spettatore. Marchiandolo a fuoco.
Con il Vice sindaco di Camino Nicola Locatelli (a dx)e il Direttore Riccardo Vaglini
Il recital “Barbarico mix verdiano”, dal calibro sorprendente, ha trovato tregua nel jingle patafisico finale, targato Francesco Zorzini
. Una risata per assimilarne i coraggiosi contenuti che confermano sempre più Francesca Scaini come la voce, dalle inesauribili risorse espressive
Maestro Francesco Zorzini
prossimo anno, dal 30 ottobre al 2 novembre, quando “Camino contro corrente” sarà intitolato “Strade
dell’est”.