CASTELLO di COLLOREDO di MONTE ALBANO: ISPIRAZIONI D’AUTUNNO, poesie e arte 16 nov 2014
11° edizione di un evento in castello molto apprezzato e premiato da artisti e folto pubblico. 19 poeti e 38 artisti in mostra. A braccetto nel nome dell’armonica condivisione.
Mostra di opere artistiche ad ognuna delle quali è abbinata una poesia. Anima accogliente dell’evento è lei, Alida Pevere poetessa, qui con la poetessa Giacomina De Michieli
Pierina Gallina e Viviana Mattiussi
La mia opera “Sot sere” abbinata all’opera artistica di Fausto Tosolini
la mia 2° poesia “Tramonto” abbinata all’opera di Stefano Viezzi
“Se vuoi vedere il tramonto, corri. Lui non ti aspetta. Potrebbe essere il tuo ultimo tramonto o la tua prima poesia”
Inizia l’evento “Ispirazioni d’Autunno” nel salone del castello. Alida Pevere presenta
e si sofferma in dialoghi intrisi di sorrisi con Giacomina
Sala gremita
Assessore alla cultura di Colloredo M.Albano Paola Molinaro. “Dovere di ogni amministrazione è valorizzare gli artisti locali”
Alida Pevere
Viviana Mattiussi introduce la serata con una poesia di Umberto Eco
Luigina Lorenzini legge una poesia di Lord Byron
Il coro Parrocchiale di Caporiacco, diretto dal m.o Alessandra Bertoldi
Bruno Pecchiari legge “Naufrago solitario”
Giacomina De Michieli legge “Siambris” o Squarci
Fernando Gerometta legge ” Quercus Ilex”
Viviana Mattiussi legge ” A è sera”
Laura Fabbro legge ” Cjala lontan”
Luigina Lorenzini legge ” Al è in cel cussi plen di stelas”
Nives Blasone legge “Sot sere”
Pierina Gallina legge le poesie di Giovanna Zanetti
Emiliana Molinaro legge “L’ultima luce”
Graziella Noacco recita le sue opere tra cui “Lis mes mans”
” Mi plas sta ca, jo vuei ben a la ploe, a lis stelis, jo viot cressi i nevots” – “Mi piace stare qui, io voglio bene ala pioggia, alle stelle, vedo crescere i miei nove nipoti”. Io non mi guardo allo specchio. Non voglio vedere quale nuova tracci ha segnato il viso l’aratro del tempo. Io sono madre. Per i miei figli io sono sempre bella”.
Graziella Noacco con Alida Pevere
Pierina Gallina legge “Sot sere”
Elisa Mattiussi legge “Pensiero d’acqua nella sera”
Luigina Lorenzini e Fernando Gerometta
Sergio Zannier recita una poesia dedicata alla sorella Lalla, recentemente scomparsa
Viviana Mattiussi
L’evento volge al termine, l’assessore Paola Molinaro condivide la propria gioia e l’augurio che possa continuare per molto tempo
Il coro e i brani interpretati: Lollipop, Dolce sentire, Resta qui con noi
Alida pevere chiude con una poesia di Domenico Zannier ”
Gruppo artisti…
Graziella Noacco e Luigina Lorenzini
Pierina Gallina e Graziella Noacco
Ogni poesia è un quadro di parole, una scultura di sillabe. Insieme, pittura, poesia, arte di varie mani e nomi, creano i veri capolavori, allestiti con cura e attenzione certosina e rispetto.
Grazie di questa opportunità!
La mia poesia:
SOT
SERE
A son
dai colôrs, sot sere, che ti invuluzzin l’anime e ti ingròpin la piel.
A
son spadis di lusôr che ti
spalanchin la maravee.
A son
mans di bombâs che ti cjarinein come che tu volaressis che fasessin i agnui
cuant
che tu sês bessol e no tu sâs indula voltâti,
cuant
che il soreli al zire la muse di che atre bande,
e tu
ti sìntis pierdût, cu la gnot in vuaite
e chel
scur che ti berghele intal stomi,
clamant
il to non cun vos ruspiose.
Sot
sere dut si sfante cence remission,
cence
primure né compassion,
e no
ti reste atri che cjalâ e suja voi di sâl,
e
gloti il cigâ mut e bastart
di un
pindul che al cor, al cor, al cor.
E il
vivi si ingolfe
intun
cjalcjut di lane di cret.
23
settembre 2014
SUL
FAR DELLA SERA
Ci
sono colori, sul far della sera, che ti attorcigliano l’anima
e ti
annodano la pelle.
Sono
spade di luce che ti spalancano la meraviglia.
Sono
mani di cotone che ti accarezzano come vorresti facessero gli angeli
quando
sei solo e non sai dove stare,
quando
il sole gira il viso dall’altra parte
e ti
senti perso, con la notte in agguato
e quel
buio che ti rimprovera nello stomaco,
chiamando
il tuo nome con voce arrabbiata.
Sul
far della sera tutto si sfuoca senza remissione,
senza
fretta né compassione,
e non
ti resta altro che guardare e asciugare occhi di sale,
ed
inghiottire l’urlo muto e bastardo
di un
pendolo che corre, corre, corre.
E il
vivere si intasa
in un
calzino di lana di roccia.