Dal Cosmo alla parola – Muggia
10 agosto 2021: “Dal Cosmo alla parola”, serata di poesia e astronomia. 1° edizione a Muggia (Ts).
Ho avuto il piacere di essere tra i partecipanti, come parte del gruppo “Poeti stellari”.
Voluto e coordinato dalla poetessa Alessandra Pecman, l’evento ha visto la partecipazione di 11 “Poeti stellari”, provenienti dal Friuli, dal Veneto e da Muggia, avvalorati dalla presenza della dott. Renata Capria D’Aronco, Presidente del Club Unesco di Udine e del presidente della Fameia Muiesana, Franco Steiner.
Sulla terrazza sul mare del Ristoro Lazzaretto 8 di Muggia, in una serata con la luna appena nata e un cielo limpidissimo, i poeti hanno dato voce alle loro poesie in tema Cosmo, e gli astrofili Fabio Mariuzza di Codroipo (Ud) e Muzio Bobbio, di Trieste, hanno tenuto una interessante conferenza sulle stelle cadenti e i pianeti visibili: Saturno e Giove. “Noi vediamo il cielo dal fondo di un oceano d’aria” Muzio Bobbio.
Saturno: gassoso, ha oltre mille anelli – formati da polvere. Ha 82 lune e, in 29 anni, fa il giro intorno al sole.
Giove: gassoso, ha 11 volte il diametro della terra, temperatura – 121 °, ha 79 lune e fa il giro intorno al sole in 12 anni. Il suo giorno dura 10 ore. È una stella mancata.
Cosa sono, dunque, le stelle cadenti?
Sono i detriti che la cometa 109P – ultimo passaggio vicino alla terra il 01 dicembre 1992, il prossimo previsto nel 2126 – ha lasciato nello spazio.
Presentati da Alessandra Pecman, si sono alternati, con i loro versi:
Fernando Gerometta di Vito D’Asio (Pn)
Luigina Lorenzini, di Vito D’Asio (Pn)
Viviana Mattiussi di Pantianicco (Ud)
Patrizia Pizzolongo, di Codroipo (Ud),
Giorgia Pollastri, di Mestre (Ve),
Marta Roldan di Codroipo (Ud),
Emanuela Rorato, di Pordenone.
Alcune foto: Giorgio Bertok.
“I poeti ascoltano il silenzio attraversati dalla luce” (Antonella Barina).
Le mie poesie:
NOTTE DI SAN GIOVANNI
Sposa del Sole, sei,
Luna,
adorna di ghirlande
di nubi in festa.
Appesa ai miei pensieri,
sei, Luna,
pifferaio invisibile
sulla pelle di un respiro.
Imprimi pausa,
per il tempo di questo unico attimo.
Incrocio i tuoi occhi di caverna
irrorati di espansa umanità.
Signora, sei,
Luna,
grondi energia
mentre mi danza l’anima,
appesa
a un grappolo di stelle.
LA FIABA DELLA TERRA
Nel negozio del sole,
ho comprato un paio di scarpe di seta, rosa.
Le indosserò domani,
quando andrò a dare il buongiorno alla Luna
e cullerò le stelle affinché stiano sveglie.
Canterò per loro una canzone lieve, in Sol maggiore.
Scriverò per loro la fiaba della terra, verde, felice,
dove sette miliardi di uomini si abbracciano
e ridono, in un gioco di far finta per davvero.
Dove i lupi si appisolano su coperte di fiori
e i terremoti sono solo nei film di mondi scomparsi.
Chiederò a ogni stella di salire sul carro maggiore.
Prenderò in braccio la più piccola e timida.
A lei darò il mio nome.