DAL COSMO ALLA PAROLA: POESIA e OSSERVAZIONE DELLE STELLE 14 settembre 13
14 settembre 2013, 5° edizione a TALMASSONS (UD), Osservatorio astronomico.
11 poeti, friulani e veneti, vestiti di bianco, con i loro versi ispirati al Cosmo. Lettori: Voci d’inchiostro di Udine. Chitarrista: Matteo Bianco
Sotto un cielo capriccioso
dove la luna appariva e spariva come ritornello di una canzone
a lei dedicata
ha trovato vita ed essenza “DAL COSMO ALLA PAROLA”.
Pubblico attento e partecipe. Anche molti bambini.
Esterno Osservatorio
Interno
Cupola di osservazione
con Patrizia Pizzolongo
Giorgio Cignolini
Franco Falzari
Franco Falzari e Fabiola Tilatti Ferrin
Ismaele
con Giorgia Pollastri
Cosmo alla Parola: è il titolo più giusto che si potesse dare a questo
incontro. Due le parole chiave: Cosmo e Parola.
Il
Cosmo è infinito. Le Parole sono infinite. Insieme diventano fuochi ma non
artificiali. Diventano fuochi dell’anima che trovano finalmente spazi e orecchi
per definirsi, per trovare la giusta forma. O, almeno, tentare di trovarla, insieme,
perché stasera siamo nel posto giusto e tra le persone giuste. Voi del
pubblico, ben disposti all’ascolto e all’emozione. Noi, vestiti di bianco, noi che abbiamo l’umiltà di farvi dono dei nostri
versi, nostre creature mai nate per caso, ma perché pretendevano di
uscire dal dentro, dal chiuso di ognuno di noi. Volevano respirare il profumo
della luna, del cielo di una estate al tramonto.
Sarebbero nate se questo incontro non fosse stato voluto e organizzato?
Forse
no e , per questo, il Grazie va a Marta, colei che 5 anni fa ha avuto l’idea di
portare qui, in questo luogo magico, lontano dai rumori, dalle case, dalle
voci, i poeti, a condividere i loro pensieri.
Grazie Marta!
Poeti,
poesia. Ma chi sono i poeti? E cos’è la Poesia?
poeti… a me piace definirli mugnai che portano acqua al mulino espressivo che
macina macina con pazienza e irruenza cucendo la realtà con granelli di un sale
che non si può comprare perché è quello che nasce nei loro occhi. Sono mugnai
timidi, ma fedeli, a volte con fatica, a
quell’esigenza che li prende, li sorprende, li possiede con prepotenza, ad ogni
ora del giorno e della notte, quando l’imperativo categorico è scrivere, scrivere da non poterne fare a meno, senza uno scopo materiale, perché non
trovano in altro quel piacere di
vomitare parole, come l’acqua di quel mulino mai sazio, che non si ferma mai,
mai, mai.
sempre i poeti, conclamati o meno poco importa, sono coscienti del dono che consente loro di
esprimere ciò che detta il cuore. Provando sensazioni che solo loro capiscono quando
la penna resuscita parole che fanno luce
sul loro cammino. E spesso fanno loro da salvavita.
E
cos’è la poesia?
E’ l’emblema della fedeltà, quella eterna, quella che non
conosce morte, quella che sa sorvolare
la nube telematica, gli SMS, il lutto
delle lettere e delle cartoline. La poesia è quell’ossigeno in più, è quel respiro
trasparente e segreto, che implode ed
esplode dal piccolo mondo del poeta a quello ben più grande, immenso, chiamato Universo. Dove i poeti si incollano alle
parole che si fanno poesia. E Poesia è la
placenta che li ripara dal freddo e li nutre di ispirazione, di quel
particolare modo d’essere a volte strano, spesso perso tra i meandri di visuali poco ancorate alla logica, di
malinconie ed euforie che sono però la segnaletica stradale di un viario su cui
si può camminare solo se si è VESTITI DI BIANCO.
Poeta Piergiorgio Beraldo di Mestre
Lettice Michela Felline
Poetessa Luigina Lorenzini di Vito DìAsio
Lettrice Angelica Pipino
Fabio Mariuzza
Elisabetta Rossi legge “Ombre” e “Magia celeste” di Patrizia Pizzolongo
Lettrice: Michela Felline
Poetessa Irene Urli di Rivolto (UD)
con Marina Mariuzza e Marta Roldan
Poetessa Patrizia Pizzolongo
Poetessa Giorgia Pollastri di Mestre
con Irene Urli
Elisabetta Rossi
Jessica Franco
con Michela Felline
Chitarrista Matteo Bianco
con Irene e Patrizia
con Vittoria D.G.
Samantha e Ismaele
con Patrizia, Giorgia, Flavia Caffi
Fabiola Tilatti Ferrin