Dedicato a Maria Stella ( conosciuta alla RSA di Codroipo)
MARIA STELLA
Al tavolo imbandito di carta
E bavaglino al collo,
scricchiolante e duro,
arrivano i piatti bianchi. E tu non li vedi.
Sei Maria Stella,
dai pensieri invisibili
sulla sedia a quattro ruote,
mani stanche e nude. Stai seduta al patibolo.
Tuo figlio inveisce a grida vigliacche,
ti dà colpe
ancora, ancora, ancora.
“Per colpa tua” ripete
e tu annuisci
con lo sguardo chino
sul piatto bianco che non vedi. Se ne va il carnefice.
E ti bacia, col passo storto.
Poi rimani sola
A quel tavolo
Dove il tuo nome è scritto su scotch un po’ sporco.
La tua mano mi cerca.
“Più piano” mi dici se ti imbocco. Il purè non lo vedi.
E’ troppo bianco su quel piatto bianco.
Devo andare.
Mi saluti, forse mi chiami, con la mano.
Sono il tuo angelo
Per un coriandolo del tuo tempo,
dilatato e confuso,
con il tuo stare zitta,
rassegnata e sola
al limitare del bosco,
ignoto e buio.
1 febbraio 2010