FORTE & CHIARO, mensile del Medio Friuli – settembre 2017 - Pierina Gallina news

FORTE & CHIARO, mensile del Medio Friuli – settembre 2017

S.O.S. per la chiesetta di San Rocco a Pozzo di Codroipo (Ud)

Adiacente  al cimitero
di Pozzo, sorge la chiesetta di San Rocco che, ogni 16 agosto, accoglie anche
gli abitanti di Rivis e Beano per la Messa, in onore di un voto che i due paesi
fecero a San Rocco qualora li avesse salvati dalla peste e, in seguito, dalle
orde di Napoleone.  
 Officiata da Don
Fabio Varutti, accompagnata alla tastiera da Olindo Bosa, l’edizione 2017 ha
visto la chiesetta affollarsi più di ogni anno, con il piacere di ritrovarsi
tra persone che a Pozzo non venivano da molto tempo.  

Don Fabio ha narrato la storia del santo di cui si sa molto
poco. 

Si sa solo che si chiamava Rocco da Monpellier, vissuto tra il 1350 e il
1379, originario della Lingua D’Oca in Francia, che era figlio di un ricco
mercante e che aveva lasciato ogni ricchezza per fare il pellegrino.
  Con il simbolo della conchiglia del cammino
di Santiago de Compostela, egli aiutò i poveri, camminando ovunque finchè la
saluto glielo permise.  Poi si ritirò a
vita privata ma continuò ad aiutare chi era in difficoltà.

La chiesetta fu costruita intorno al 1400, nel punto dove si
trovava un pozzo all’incrocio tra  due
strade fiancheggiate dal Tagliamento. Qui i pellegrini sostavano, si
dissetavano e si riposavano.   
Intitolarla a San Rocco fu una scelta naturale, così come chiedergli la
grazia e sceglierlo come patrono. 

Oggi, a Pozzo, la chiesetta di San Rocco ha bisogno di
restauri urgenti. La piccola frazione di Codroipo e, in particolare, gli abitanti
di Borgo  San Rocco, continuano a
prendersene cura, con la pulizia, la manutenzione ordinaria, la celebrazione
della Messa ogni 2° domenica di ogni mese. Ma non basta.

Il comitato
spontaneo, promotore di lavori già effettuati con autofinanziamento, guidato da
Angela Pevato e dal pittore Ennio Martinis, da tempo sottolinea che il
pavimento si sta disgregando e l’umidità scolora gli affreschi. Manca la fonte
battesimale, rubata negli anni 70. 12 statue degli  apostoli e due angeli sono conservati nel
museo diocesano di Udine.  Furono
ritrovate dopo un furto grazie alle foto scattate alle statue originali dal
fotografo Luigino Zavagno.   
La statua
della Madonna si trova nella parrocchiale di Pozzo, dopo un restauro
conservativo.    Al posto delle statue
trafugate ben due volte, si ammira la serie di tavole in legno raffiguranti la
Via Crucis,opera dello scultore di Pozzo Galdino Tomini.

Le campane funzionano ancora e, campanara d’eccezione, è
Angela Pevato, che ha molto a cuore le sorti della chiesetta, ed è anche
informatrice del libro in lingua friulana “Glesiutis” realizzato da
Antonella Ottogalli di Codroipo (Ud).

                                                                                                                                            

MITICI DOLOMITICI… MOSTRA d’ARTE e FOTOGRAFIA al Museo
Carrozze di S. Martino di Codroipo (Ud)

 
Tre gli autori della mostra “Mitici Dolomitici, gli dei
della montagna”, aperta al pubblico dal 23 luglio al 21 agosto: Gino Maria
Sambucco, Vanni De Conti e il pittore Nata.
 

La Parola chiave che li unisce èla 
Montagna. 
Ancor meglio, quel patrimonio mondiale dell’umanità chiamato Dolomiti
oltre alla passione per la montagna, abbinata a quella della fotografia per
Gino Sambucco, della pittura per Nata, per gli effetti tecnologici sulle
immagini per Vanni De Conti.

Quadri dipinti su scatole di camicie, foto di montagne dai
volti umani, effetti tecnologici quasi lunari, sono stati capaci di attrarre
visitatori attenti a cogliere dentro ogni linea l’impulso della passione che
anima i tre protagonisti. 

Alcuni noti, in quanto professionisti d’arte, altri
assoluta rivelazione come Gino Maria Sambucco, meglio conosciuto come
imprenditore nel settore dell’alimentazione. 
La sua attenzione alla montagna
risale ai tempi del liceo e agli scioperi del 68. Marinando la scuola, ha
scoperto luoghi che gli apparivano con fisionomie quasi umane. 
Unendo alla
passione per la montagna quella per foto e video,  nel tempo 
si è creato e continua a farlo un archivio visivo e fotografico di tutto
rispetto.

Vanni De Conti, trevisano d’origine e friulano d’adozione, è
giornalista, fotografo, digital painting ed esperto d’arte grafica. Vanta una
quarantennale esperienza nella pubblicazione di libri e nel giornalismo
culturale. Nella mostra, egli ha applicato le sue conoscenze digitali alle
fotografie scattate da Gino Sambucco.

Nata, artista e professore, nasce e vive a Codroipo. Dopo
varie esperienze artistiche e di studio a Milano, si dedica alla pittura, con
impiego sempre più ampio di elementi eterogenei, come carta, stoffa, immagini
fotografiche. E’ protagonista di varie mostre in Italia e all’estero.

La mostra ha delineato fisionomie inedite delle alte cime,
espresse con varie tecniche ma con il medesimo attaccamento.
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pierina gallina

Ho un nome e un cognome che non si dimenticano. Sono appassionata di scrittura, poesia, viaggi, libri e persone, in particolare bambini e saggi. Ho pubblicato cinque libri e sono una felice nonna di 7 nipoti, da 6 a 18 anni, mamma di tre splendide ragazze, e moglie di un solo marito da quasi 50 anni. Una vita da maestra e giornalista, sono attratta dalla felicità e dalla medianità, dallo studio della musica e degli angeli. Vi racconto di libri, bambini, nonni, viaggi, e del mio Friuli di mezzo, dove sono nata e sto di casa, con i suoi eventi e i suoi personaggi. Io continuo a scrivere perchè mi piace troppo. Spero di incontrarti tra i fatti e le parole. A rileggerci allora...

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