GRAZIELLA NOACCO, poetessa… ORA SCRIVE IN CIELO – 20 aprile 2015
Ti sei addormentata nel sonno. La morte dei giusti ti ha fatto visita. Ti ha presa dolcemente con sé e con mani di velluto ti ha restituito all’amore del tuo Berto.
Un dolore non averti ma la tua luce di straordinaria foggia non può che continuare ad ispirarci. Con l’esempio, la solarità, l’elegante forza firmata dai tuoi ottant’anni vissuti pienamente. Affrontando ogni dono della vita. Come i sei figli. Come la poesia. Come la forte tempra che ti ha consentito di lavorare fino all’ultimo.
Cara Graziella… mi hai voluto bene. Mi hai dato così tanto che ti abbraccio con la stima più sincera.
Ti ho conosciuta al premio San Valentino di tanti anni fa a Udine, al Palamostre. Ogni anno ci siamo trovate al castello di Colloredo di Monte Albano per “Ispirazioni d’autunno” dove eri la protagonista assoluta, con la verve teatrale e la memoria di ferro che ti faceva recitare le tue poesie a memoria. Attrice perfetta! Di quelle che mai si potranno scordare.
Poi, il 12 dicembre 2013, eri in biblioteca a Codroipo, con i tuoi versi. Come mi avevi accolta! Con un sorriso che faceva volare il cuore! “Ven a cjatami. Ti meni intal me bosc!” me l’hai detto tante volte.
Grazie cara Graziella! Buon viaggio a te e al tuo Berto.
Da “Il Friuli” Addio alla poetessa e attrice Graziella Noacco
A darne notizia l’Associazione A.M.A. – Linea di Sconfine che nel luglio dello scorso anno l’aveva ospitata a “Percorsi Di – Versi”
La poetessa e attrice friulana Graziella Noacco si è spenta nella notte tra domenica e lunedì, a Udine. A darne notizia l’Associazione A.M.A. – Linea di Sconfine che nel luglio dello scorso anno l’aveva ospitata a “Percorsi Di – Versi”.
Graziella Noacco, nata a Manzano il 20 agosto 1935, dopo la morte del compagno, nel gennaio del 1983, si dedicò alla poesia. La dolorosa esperienza del lutto, infatti, accese inaspettatamente l’ispirazione poetica, vissuta fin dall’inizio come esigenza di ritessere il filo dei ricordi.
àn setantetrê ains.
les ungulis sclapadis.
lavorât, o ai dite:
nus àn tajât!
jerin cjaldis;
tant disperadis,
sostignût.
àn robât,
àn copât,
àn lavorât pal Friûl e pal Talian.
incoronadis,
stimadis.
mans, la me vite e je piturade,
Graziella Noacco
Gramogliano di Corno di
Rosazzo
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del dolore.
grave.
colga mentre lavoro.
non provino tanto dolore.
sia l’ultimo mio giorno
mamma
riposa tranquilla
dolcezza
percepito il primo battito
figlio.
emozione
amore ho detto sì.
appaghino di mari calmi
neve
fioriti e notti stellate.
tramonto tra tenebra e chiarore
luce intensa
grande.
aperte mi vengono incontro.
cari che di lì sono passati.
mi tiene stretta
l’ultimo mio respiro
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affanno.
chiara,
il mio respiro,
grembo
affanni del cuore”.
parole silenziose,
tua presenza.
lega,
dissolve
anima,
conforto.
fine
Noacco
sera mi fermo a lungo
alla vetrata, guardo
il basso la vallata.
muta preghiera per te che laggiù riposi.
in alto i miei occhi incontrano la notte stellata: lì ho affidato
tua anima, ad un astro splendente, conforto alle mie notti buie.
racconto la mia giornata: è stata amara,
ho pianto, mi hanno ferita, umiliata.
Berto, ho bisogno della tua mano
mie spalle, di una carezza sul viso,
quella forza che sola nutre la mia anima.
alito di vento, un soffio
e leggero, un tocco delicato.
mi addormento, mi affido alla tua stella
veglia sulla mia notte, sulla mia vita, sempre.