Il Nuovo Paese "Come sarà la vita di chi, nel 2024, ha 5 anni?"

Il Nuovo Paese, “Come sarà la vita di chi, nel 2024, ha 5 anni?

Il Nuovo Paese, “Come sarà la vita di chi, nel 2024, ha 5 anni?

Su Il Nuovo Paese – magazine di cultura, società, turismo del Medio Friuli –  di marzo 24 ho scritto della vita futura di chi, oggi, ha 5 anni.

Ve lo siete mai chiesti?
Oggi, la nostra vita si basa su tre scaglioni di tempo: una ventina d’anni dedicati all’istruzione, una quarantina al lavoro e poi… alla pensione.
Ebbene, la vita a tre fasi è fatta per un mondo che, presto, non esisterà più.

Per i bambini dei paesi più ricchi – come gli Stati Uniti, l’Europa e alcune parti dell’Asia – gli 80 anni di oggi saranno i nuovi 60. Non avrà più senso andare in pensione a 65 o a 70 anni. Né dal punto di vista sociale né economico.

Come sarà, dunque, la loro vita?
Si snoderà fra progressi tecnologici, intelligenza artificiale e un nuovo modo di concepire la scuola, il lavoro e la pensione.
Infatti, secondo i demografi, i bambini, che oggi hanno cinque anni, avranno una maggiore probabilità di diventare centenari, con una vita molto diversa dai loro genitori e nonni. Senza timore dello “Tsunami d’argento”, perché, in media, dovrebbero essere in salute più a lungo. Con l’avanzare dell’età, la loro vita potrebbe essere facilitata dalla tecnologia più moderna, applicata alla quotidianità. Come gli stampati in 3D per raddrizzare i denti da adolescente, dispositivi diagnostici indossabili e biosensori per monitorare la salute e prevenire le malattie.
Per rendere possibile tutto questo, la società dovrà necessariamente modificarsi.

Un secolo di progressi nella medicina ha, già, allungato l’aspettativa di vita, che, nel corso dell’ultimo secolo, almeno negli Stati Uniti, è aumentata di 30 anni.
Una vita progettata per la longevità dovrà partire dal prolungamento della carriera scolastica, con anni aggiuntivi da dedicare al gioco e anni di pausa per gli studenti delle scuole superiori, in cui lavorare o fare volontariato.
Lo stesso varrà per l’istruzione universitaria.

Il ritmo degli studi dovrà rallentare, dato che la formazione continuerà per tutta la vita. Alcune università offrono già un “curriculum di 60 anni”, per mantenere i lavoratori aggiornati in un mercato in rapida evoluzione.
Anche il lavoro verrà reinventato: più flessibile e prolungato nel tempo. Potrebbe prevedere lo stesso numero di ore, ma distribuite su 50 o 60 anni invece che su 30 o 40, con interruzioni di carriera, periodi di part-time e vari cambiamenti nelle diverse fasi della vita.
E il pensionamento?
Evolverà. Gli attuali 70 anni hanno, già, sostituito i 60 come “decennio del declino”, e quel tipo di declino si sta spostando sempre più in avanti via via che la vita media si allunga. Per la maggior parte degli attuali cinquantenni, avere 82 anni sarà come averne 60 oggi.
Sarà, però, necessario invecchiare bene. Nel suo libro del 1970 “La terza età”, la filosofa francese Simone de Beauvoir scrive che la maggior parte delle persone si avvicina alla vecchiaia “con dolore e ribellione” e che l’alternativa è una sola: continuare a perseguire obiettivi che diano un senso all’esistenza.
E la famiglia?
Sarà sempre meno numerosa, con presenza di pochi giovani e molti anziani, numerosi nonni e bisnonni con pochissimi nipoti.
Lo dichiara uno studio pubblicato sulla rivista scientifica statunitense, fondata nel 1915: “Proceeding of the National Academy of Sciences”. L’Italia non farà eccezione. Nel 2050 gli over 65 rappresenteranno il 35% della popolazione.

Vivere per 100 anni, dunque, non significherà sforzarsi di rimanere giovani più a lungo, ma cercare di essere sufficientemente sani e connessi per continuare ad avere uno scopo nella vita, sul posto di lavoro, in famiglia e nella comunità.

Il nuovo Paese:   https://www.ilnuovopaesemagazine.com/

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pierina gallina

Ho un nome e un cognome che non si dimenticano. Sono appassionata di scrittura, poesia, viaggi, libri e persone, in particolare bambini e saggi. Ho pubblicato cinque libri e sono una felice nonna di 7 nipoti, da 6 a 18 anni, mamma di tre splendide ragazze, e moglie di un solo marito da quasi 50 anni. Una vita da maestra e giornalista, sono attratta dalla felicità e dalla medianità, dallo studio della musica e degli angeli. Vi racconto di libri, bambini, nonni, viaggi, e del mio Friuli di mezzo, dove sono nata e sto di casa, con i suoi eventi e i suoi personaggi. Io continuo a scrivere perchè mi piace troppo. Spero di incontrarti tra i fatti e le parole. A rileggerci allora...

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