Il PAESE dicembre 2015
Da vent’anni la Compagnie teatral “Clâr di Lune” solca i
palchi regionali raccogliendo ovunque grandi soddisfazioni. Ma con “Cidinis a
fuart” ha superato se stessa. Al debutto, in un auditorium stracolmo , ha
regalato novanta minuti di assoluta emozione, sapientemente dosata dalla
regista Loredana Fabbro negli undici quadri scenici che hanno distillato la Grande Guerra e le sofferenze che ha portato
con sè. Uno spettacolo toccante, intenso e rispettoso per tutti coloro che,
cento anni fa, hanno vissuto quel tragico evento. Un lavoro difficile, che ha
richiesto dieci mesi di ricerca minuziosa e precisa per la stesura dei testi,
ma capace di dipanarsi sulla scena
grazie all’indiscussa capacità di interpretazione e di coesione del gruppo. Che la compagnia “Clâr di lune”, presieduta da
Alberto Fabello, sia squadra affiatata,
dove ognuno può contare sull’altro, è una felice quanto sorprendente realtà, che fa del teatro amatoriale una passione
condivisa. Molti gli attori nuovi e questo è un ulteriore segnale della sua vitalità. Perché “Cidinis a
fuart”? Non solo per ricordare il
centenario della Grande Guerra nel Medio Friuli ma anche per la volontà di
inoltrarsi in un territorio teatrale
inedito, dove impegno e ricerca possano ampliarsi fino a sforare i confini noti. “Cidinis a fuart” conduce oltre il già visto,
dove il contenuto si fa poeticamente comprensibile, sul filo di
una umanità magistralmente espressa, con parole e con potente gestualità. E’ il silenzioso grido delle Donne durante
la Prima Guerra Mondiale, quando il carico di responsabilità gravava sulla loro
schiena e sul loro cuore. Bambine, spose, madri, nonne. Tutte accomunate da un evento capitato all’improvviso, durato
troppo a lungo e mai veramente
compreso. L’unica cosa certa è che ha
lasciato dietro di sé una lunga scia di dolore per tutti. Alle Donne, in particolare, ha tolto molto ma non ha scalfito il coraggio
di andare avanti né la dignità e la tenacia di resistere, senza mai smorzare l’autorevolezza del loro
silenzioso urlo. Che rimane attuale, quasi un monito per
l’umanità che sembra non comprendere l’insostituibile valore della Pace.
Era il 25 novembre 1960. Nella Rep. Domenicana, sotto la dittatura
di Rafael Trujllo, tre sorelle Patria Mercedes, Minerva e Maria Teresa Mirabal, furono
brutalmente uccise dopo aver subito ogni tipo di violenza. Tutto perché una di
loro aveva rifiutato le avances del dittatore. Quella degli uomini di Trujillo fu
una violenza gratuita e senza pietà che è diventata il simbolo della brutalità
degli uomini che si accaniscono contro le donne che osano ribellarsi. Nel 1999
una risoluzione Onu ha stabilito che l’anniversario della loro morte sarebbe
stato, di lì in avanti, la Giornata internazionale per l’eliminazione della
violenza contro le donne. L’uccisione delle tre sorelle è diventata l’emblema
di un fenomeno che riguarda tutto il mondo, cioè la violenza di genere. In Italia, da noi, finalmente se ne parla.
Perché i casi di violenza e di
femminicidio aumentano sempre di più.
Anche nella porta accanto. E’ per
questo che la lotta deve essere globale perché riguarda molte donne, siano esse
afgane, messicane, russe, norvegesi,
cinesi o italiane. Ecco perché nella giornata internazionale per
l’eliminazione della violenza contro le donne, molte piazze italiane hanno
accolto centinaia di scarpe rosse. Un colpo d’occhio potente. Il rosso simboleggia
la violenza, il sangue, e allo stesso tempo l’amore. Le scarpe sono i passi di
ogni singola donna verso la libertà dalla violenza. Ognuna con la sua personale
storia, ma tutte a costruire insieme un percorso comune. Ideatrice delle Scarpe rosse fu l’artista messicana Elina
Chauvet, che nel
2009 espose la sua installazione di 33 scarpe rosse a Ciudad Juárez, la città
dove il tasso di femminicidio è così elevato da essere definita “la città che
uccide le donne”. La seconda volta, in
Texas, nel 2012 le scarpe erano già 300. L’idea di base è quella di favorire un passaparola e creare una rete di solidarietà che rimanga
e si alimenti sempre più. Anche nelle
piazze dei dieci comuni dell’Ambito
codroipese ( Basiliano, Bertiolo, Camino T, Castions, Lestizza, Mereto di
Tomba, Mortegliano, Sedegliano, Talmassons, Varmo) il 28 novembre hanno trovato posto le scarpe rosse. Tante scarpe, di ogni taglia, foggia,
modello. Tante ragazze e ragazzi di “ Ragazzi si cresce” hanno dipinto le
scarpe, le hanno esposte e poi, a
Talmassons, hanno ballato, dopo
aver lasciato volare in cielo centinaia di palloncini rossi. Per
far sentire la propria voce, accanto a quella degli amministratori. Per dire
“Basta” alla violenza di genere, che ci fa “tornare al Medioevo” come ha detto
il sindaco di Talmassons, Zanin. I dati
sulle violenze e sulle morti fanno accapponare la pelle. Dietro la morte di una
donna si nascondono lunghi periodi di violenze subite da qualcuno che dovrebbe
invece proteggerla e amarla. E ogni anno
i numeri si ingrossano. Intanto il
numero antiviolenza – il 1522 attivo 24 su 24 – troppo spesso TACE.
è parlato in un affollato convegno promosso dalla Mutua Insieme 57 della BCC
Basiliano, in collaborazione con l’associazione di volontariato
Perusini-Alzheimer, con l’intento di
darne corretta conoscenza. In alcuni
passi della Bibbia infatti, sono descritti dettagliatamente gli oli
propedeutici al benessere. Relatori
molto accreditati sull’argomento, ne hanno
trattato le caratteristiche, usi
ed effetti.Il Dott. Danilo Toneguzzi, Medico Chirurgo, Specialista in
Psichiatra e Psicoterapia, e la Dott.ssa
Nicoletta Morsellino, farmacista, co-autrice del libro “Attraversare il
dolore per trasformarlo” edito da Maggioli Editore. Si è parlato delle piante da cui si ricavano gli oli
essenziali, ampiamente citate nella Bibbia in quanto nell’antichità erano
impiegate soprattutto per le loro proprietà antisettiche. Il loro uso oggi riscuote sempre maggiore successo in quanto c’è una gran ritorno al
naturale, ai trattamenti non invasivi, che possono contribuire al benessere di
ogni persona. Gli oli essenziali sono
stati venerati per le loro capacità di fin dalle prime civiltà
umane. La Bibbia indica molti oli
aromatici come produttori di prosperità,
bontà, salute e che l’uso di oli
essenziali e resine è sempre stato parte
importante di culto per ebrei e cristiani ed un ruolo particolare nel campo
della medicina. Ad esempio, il nardo è stato usato per ungere Gesù e l’incenso
viene usato nelle cerimonie religiose. Il ruolo di moderatore è stato affidato a Luciano Commisso,
presidente dell’associazione Perusini-Alzheimer che da dieci anni opera nel
Medio Friuli e collabora con il nuovo centro Alzheimer, Casa di Giorno,
dell’Asp Daniele Moro. E’ il secondo centro di tutta l’Italia settentrionale e
riferimento regionale per capienza, capace di operare in sinergia con una rete
territoriale, come quella che fa capo alle assistenti sociali degli 11 Comuni
del Medio Friuli, della rete dei medici di famiglia e del Distretto Sanitario
con i suoi servizi e i volontari del Centro Perusini-Alzheimer, preziosi
alleati delle amministrazioni locali, nel dare una mano a chi soffre di questo
morbo.
MUSICA NELLE SCUOLE DI CODROIPO
Per i prossimi tre anni i 1800 ragazzi dell’Istituto
Comprensivo di Codroipo, potranno
avvicinarsi alla musica grazie alla
recente firma della convenzione tra l’Istituto Comprensivo, la Scuola di Musica
e il Comune di Codroipo. Con il
finanziamento regionale già stanziato, la musica entra ufficialmente tra le
attività in collaborazione promosse dallo stesso istituto nei tre ordini di scuola. Nel progetto hanno
creduto la Dirigente Giovanna Crimaldi, solcando le orme della Dirigente
Patrizia Pavatti, il Direttore della
Scuola di Musica Elena Blessano e il sindaco di Codroipo Marchetti, nella
logica di sviluppo e sostegno alla pratica della musica. La convenzione a tre
mette un punto fermo e supporta gli
operatori dell’Associazione Musicale e Culturale “Città di Codroipo”,
nata più di trenta anni fa, che sta
portando avanti un grande lavoro di coinvolgimento, sensibilizzazione,
educazione attraverso la musica e le relazioni interpersonali. Attiva dal 2000
con progetti mirati e fra mille difficoltà, sostenuta fino a pochi anni fa
anche dalle amministrazioni comunali, ha sempre cercato di essere parte attiva
della comunità anche sostenendo la pratica della musica nelle scuole.
Laboratori musicali, lezioni concerto, presentazioni strumenti, cori in
collaborazione con l’Associazione Musicale Sante Sabide, e alcuni progetti di
eccellenza quale la ricerca con il gruppo BAPNE – Italia e l’Università di
Udine, sono i contenuti di tutto
rispetto che vengono portati avanti tra i banchi delle scuole codroipesi. “Ma questo non basta” dichiara Giorgio
Cozzutti, vice-direttore della Scuola di Musica “ la nostra tradizione un tempo
ricchissima di musicalità si sta impoverendo, c’è bisogno di una sinergia e
collaborazione, affinché la musica possa portare elementi di crescita, unione e
consapevolezza che la nostra cultura non può perdere. La musica nel Medio
Friuli è una realtà affermata e condivisa.
Codroipo, in particolare, ha sempre espresso personalità musicali di
rilievo in diversi ambiti, sia nella classica che nella moderna e nel jazz. Che
la musica sia parte attiva e fondante dei friulani è un dato di fatto, siamo la
regione con più bande e cori di tutta la nazione. Ciò che non si sa o del quale
forse si parla di meno è di quanto sia importante la musica per tutti già dalla
tenera infanzia. La pratica della musica ha valenze educative, socio culturali,
trasmissione di valori, e di sviluppo delle facoltà psico-emozionali. Non vi
sono controindicazioni per la pratica della musica, spesso però essa non viene
sostenuta perché non ci sono gli strumenti economico-organizzativi per
sostenerla. Un altro luogo comune da sfatare è quello per il quale la musica
dovrebbe essere appannaggio di pochi, di un’ élite. Questo è un retaggio della
mentalità del settecento e ottocento, quando le condizioni sociali escludevano
molte persone dallo studio della musica.” Verso questa direzione procede a
passo spedito la convenzione, con l’ottica di dare a ogni persona l’occasione
di esprimersi con la musica insieme agli altri, indipendentemente dalla
carriera di musicista, concertista o compositore.