IL PAESE – Magazine di cultura e informazione del Medio Friuli – febbraio 2018
ECCO COME FARE
consulente del metodo Kousmine, in una
conferenza promossa dalla Cooperativa Aurora.
Parole chiare e pratiche le sue. Non soluzioni ma riflessioni. “Le nostre ossa ce le giochiamo nei primi vent’
anni di vita. Alla nascita hanno una
struttura cartilaginea. Crescendo viene stimolata l’ossificazione. Già a 30
anni, però, possono apparire i primi segni di osteoporosi. In quel caso, l’osso
è compromesso perché non è stato stimolato bene durante la prima infanzia,
quando è indispensabile giocare, saltare, correre. Le ossa si rinforzano per effetto
della forza di gravità. Se siamo seduti o nuotiamo, non la contrastiamo e, quando dormiamo, ne perdiamo
una piccola parte. L’attività migliore per rinforzare la colonna vertebrale è,
ad esempio, portare le borse della spesa. La nostra salute migliora attraverso i
piccoli gesti quotidiani come fare le pulizie o mangiare una mandorla anziché una
caramella.”
genetica, uno stile di vita tramandato, un disordine genetico generalizzato,
con riduzione della massa ossea e deterioramento della microarchitettura del tessuto
osseo che ne induce un’ aumentata fragilità, con conseguente aumento del
rischio frattura. Il 23% delle donne, tra
40 e 50 anni, ha osteoporosi che aumenta dopo la menopausa. A quel punto, è
importante che il ciclo venga sostituito dall’attività fisica.”
alla salute delle nostre ossa?
zaino e dislivello, fare ginnastica, salire e scendere le scale, fare lavori di
fatica, ballare. Il ballo stimola anche il sistema nervoso e rallenta l’invecchiamento delle cellule. Ogni giorno sarebbe opportuno passeggiare
scegliendo le strade più lunghe ed evitare la televisione, i cellulari e la
sedentarietà superiore a trenta minuti.
consigliati?
Frutta, verdura, cereali integrali rinforzano l’osso che non è statico
ma complesso.
da cuscinetto. L’osso si riduce se si consumano troppi zucchero, pasta e riso
bianco. Dopo la pasta il cervello desidera il dolce. Se lo stile di vita produce sostanze acide
cambiano i tessuti e gli organi si ammalano. E’ molto importante mantenere basso il livello di acidità. Gli alimenti più acidificanti sono il formaggio
grana e la mozzarella. Poi la carne. Deacidificanti sono l’uva, la frutta, banane escluse, e tutte
le verdure che hanno sapore acre.
rischio fratture?
i legumi, il pomodoro. Il calcio va bene anche se non vi sono riscontri
che davvero diminuisca il rischio di fratture. La sedentarietà e il mancato uso
delle articolazioni provocano dolori.
noci, nocciole, e la vitamina K1 in tutte le verdure a foglia verde. La
vitamina K2 fa sì che il calcio non si depositi
sui tessuti molli. Si trova nel parmigiano consumato con verdure, ricotta, tuorlo d’uovo.
cibi acidificati, antibiotici.
dare energia. pranzo da principe, con la verdura cruda prima del pasto e cena
da povero”.
popolazioni con meno fratture consumano poco calcio. L’Africa ha meno incidenza di osteoporosi. La
prima in classifica per alta incidenza di osteoporosi è la Danimarca.
acquisti né l’ansia dei regali né agli auguri di circostanza. Nooo, quella è
esteriorità. Ci sto pensando mentre
ripongo le luci, gli addobbi, le stelline e i fiocchi. Tutte quelle cose che
creano l’atmosfera di un qualcosa che, purtroppo, si sta perdendo sempre di più.
Il Natale, appunto.
del Natale, il disfare gli addobbi, il
ritrovare vuota la casa, meno luccicante,
meno colorata.
per me pensare “Chissà se il prossimo
anno ci sarò”. Così scrivo il contenuto
sulle scatole, pensando che “ potranno trovarlo più facilmente”.
meraviglio di essere ancora io ad aprirle.
né la sua calza né la sua scopa volante che “tutte le feste porta via”. Va un po’ meglio con l’anno nuovo, con le
incognite, le paure e i buoni propositi. E un altro numero da ricordare
scrivendo le date. E un anno in più sulla gerla dell’anagrafe.
banalizzarlo con il consumismo e la superficialità. O il menefreghismo.
interiore, un pilastro affettivo che risorge e accade una volta sola e segna
l’anno con un marchio a fuoco vivo sulle emozioni più vere.
calore di una grande famiglia.
non vi rinuncerei per nulla al mondo. Lo so bene, purtroppo, che è una
dimensione strana e piacevole che si perde man mano che si diventa adulti e si
viene inghiottiti dalla vita.
bambini orfani di questa dimensione fin
da piccoli e non per colpa loro. Vengono indirizzati, a volte anche per troppo
amore, verso la materialità delle cose e la velocità nell’averle.
breve il tempo che viene loro concesso per cullare e nutrire il desiderio.
dal confronto e allora la delusione
arriva come una spada che spazza via ogni gioia.
particolare, il giorno di Natale può essere come aceto sulla ferita e può fare
davvero molto male. Perché apre la scatola della nostalgia, del rimpianto,
della solitudine.
arriva la Befana a portare via, su una carriola di vento, le feste, il Natale, e
anche la sua magia.
po’ Natale, condito di quella bella forma di serenità che rischiamo di perdere
per strada, magari senza accorgerci, ma che esiste sul serio se solo lo
vogliamo. Ed è vicinissima. Sta nell’attenzione all’altro, in un minuto di
ascolto, in una arrabbiatura in meno e un GRAZIE in più. Tutto a costo zero.