IL PAESE – Magazine di cultura e informazione del Medio Friuli – luglio/agosto 2017
A GLAUNICCO LE
CAMPANE TORNERANNO A SUONARE GRAZIE AL QUADRO DI EMILIO SABATINI
era orfano delle campane. Ciò procurava dispiacere agli abitanti che si
sentivano privati del loro suono che conferiva ufficialità ai momenti chiave
della giornata e delle cerimonie. I funerali erano ancora più tristi senza il
loro suonare. Saputo che servivano
diecimila euro per la loro sistemazione, l’artista del rame Emilio sabatini,
caminese, ha tratto ispirazione per
donare un’opera alla chiesa e
raccogliere la somma necessaria. Non ha
perso tempo e ha realizzato un busto di San Tommaso apostolo di 70 x 50 cm,
dato che il santo è il patrono di Glaunicco e viene festeggiato il 3 luglio. Dopo
essere stato catalogato come sacro dal Vescovo di Udine, fa ora bella figura
sull’altare della Madonna. Ma non basta. Per onorarlo degnamente, la comunità
ha dato vita a una vera festa, con la benedizione ufficiale a cura di Don
Maurizio Zanarola durante la Messa solenne con la cantoria di San Tommaso, cui
è seguito un pranzo per ben 230 persone.
Il ricavato ha centrato l’obiettivo e presto Glaunicco avrà le campane nuove. Sarà, infatti, rinforzata la “toresse” e
cambiati tutti i componenti che sostengono le campane.
raggiunto che inorgoglisce la comunità e
i tanti volontari, tra cui l’associazione “Notis tra lis calis” di Bugnins,
che hanno operato con generosità per attuarlo.
MISTERI… fortunato debutto del nuovo SPETTACOLO della Compagne “CLAR DI
LUNE”
MISTERI, la chiave del mistero, è il 15mo debutto in 22 anni di attività del Clâr
di Lune. 15 le opere messe in scena che hanno spaziato in tutti i generi
teatrali. Mancava la suspense, un giallo.
spazio per gli argomenti d’attualità, trattati con grande garbo da colei che,
oltre che regista, è anche l’autrice del testo: LOREDANA FABBRO.
ferramenta, gli operatori ecologici, perfino il poliziotto e l’ispettrice triestina piuttosto saccente.
donna da amare, di chi ce l’ha con la suocera, di chi vuole sbarazzarsi del
ricordo di un marito subìto, di chi sa tutto ma poi tutto ritrae, di chi
nasconde la propria omosessualità per poi rivelarla, forte della legge che
glielo consente.
Un quadro ritrovato tra i bidoni della differenziata, uno
straccio sporco di sangue e un coltello, un morto in discarica… una suspence
che si dipana fino alla soluzione finale. Un teatro che fa ridere ma anche
riflettere. Coerente con il DNA del “Clar di Lune”.
Eleonora Viscardis e l’assessore alla cultura Luigina Iacuzzi hanno ringraziato
la compagnia “Clar di Lune” perchè, e da 22 anni, a ogni debutto
riempie il Teatro, perchè è una eccellenza che dà merito e visibilità al
territorio. “Grazie di esserci e di
proporre testi contemporanei che possono essere ambientati ovunque, con un
occhio di riguardo per i messaggi delicati eppure spesso poco recepiti. Siamo
una amministrazione fortunata.
sulle ruote da Atene a Collodi
polisportiva Codroipo ha messo in luce quanto sia stato intenso l’anno
accademico, ma ricco di successi, soddisfazioni e riconoscimenti. Protagonisti ben 60 atleti, dai più piccoli di
4 anni fino ai ragazzi, che hanno accompagnato il pubblico nel magico mondo dei
miti e delle favole, alternandosi in pista con brani di vario genere, in un incalzare di emozioni. Ad aprire la serata, presentata da Elisa Padovani, sono stati gli allievi dei vari corsi che hanno
interpretato i 5 cerchi olimpici.
quando vennero aperte le prime olimpiadi dell’età moderna, il cui motto era
“Citius, Altius, Fortius” ovvero “Più veloce, più in alto, più
forte”.
scuola di vita che insegna a lottare per
una giusta ricompensa, favorendo la socializzazione e il rispetto tra compagni
e avversari.
olimpiadi, il barone francese Pierre de Cuobertein, ideò la bandiera che
divenne il simbolo della manifestazione, i 5 cerchi olimpici, in cui a ogni
colore corrisponde un continente: blu per l’Oceania, nero per l’Africa, rosso
per le Americhe, verde per l’Europa e giallo per l’Asia, colori con i quali i
nostri atleti si esibiranno a gruppi danzando leggiadri in onore della
fratellanza fra i popoli.
favola di PINOCCHIO, che ha visto tutti gli atleti esibirsi insieme. La favola che
tutti conoscono, la storia di un burattino un po’ discolo, ingenuo e credulone
che si fa abbindolare e portare fuori strada da loschi personaggi come
Mangiafuoco, il gatto e La Volpe, Lucignolo, ma che poi, grazie all’aiuto dei
buoni e saggi amici come il Grillo parlante e la fata Turchina riesce a trasformarsi in un bambino vero.
Pinocchio
è lo specchio del nostro tempo, un personaggio attuale, nel quale ognuno di noi
si può riconoscere, che vuole aiutare i nostri ragazzi a scoprire gli aspetti
negativi e positivi che ruotano intorno a loro nell’odierna società.
all’elevato numero degli atleti presenti contemporaneamente in pista, alle età
diverse e al diverso grado di preparazione. Un musical realizzato con la
collaborazione di Valentino, ballerino e insegnante di hip hop.
socializzazione degli atleti, perché hanno cooperato insieme, i grandi aiutando
i piccoli, i piccoli fidandosi dell’insegnamento e della guida dei grandi,
presentando un progetto comune fra tutti. Una squadra. La squadra della
Polisportiva Codroipo.
insegnanti ARIANNA BRACELLI, DANILA
TREZZA, MAURA MARSETTI, e dalle nuove insegnanti SERENA LUCIGRAI, ANDREINA TERENZI,
VALENTINO VENIER e DANIELA BORTOLOSSI.
DELL’ARTE E CONSERVAZIONE.
palpabile emozione leggibile negli occhi vivaci e svegli, forgiati da una
storia lunga 87 anni, vissuti all’ennesima energia. Nella valigia un raro
talento: fabbricare organi.
Zanin, nato il 18 aprile 1930, alle ore 4.00, a Camino al Tagliamento. La sua
qualifica è “Maestro Organaro”, titolo costruito pazientemente fin da quando
aveva cinque anni e imparava dal padre Francesco a premere i tasti, attendendo
con lui il momento in cui i suoni di tutte le canne raggiungevano l’accordatura.
All’inizio era fastidiosa come mare in tempesta. Poi si placava e nasceva
l’accordo. A sette comprendeva la divisione armonica e poi, man mano, le
frequenze che intercorrono fra le note. In seguito affinava la preparazione
presso gli istituti musicali e tecnici udinesi, continuando sempre a lavorare
insieme al padre. Oltre 400 gli organi
realizzati in tutto il mondo e molti quelli restaurati in Friuli dopo il
terremoto del 1976.
a Udine, l’organo della chiesa antica di
Francesco Zanin e la opus 837 di Gustavo. Proprio qui si è tenuta la cerimonia
di conferimento del più alto titolo accademico, consegnato dal Rettore Alberto
De Toni. Ben otto accademici, con la toga delle grandi cerimonie, e il parroco
don Claudio Como che ha citato Martin Lutero e il musicologo udinese Renato Della Torre “ Dopo
la parola di Dio, solo la musica merita di essere lodata. Non cambierei con
nient’altro la poca musica che so”.
onorificenza a Zanin nasce dalla grande considerazione per la sua persona e per
la storia della sua famiglia, nel 40esimo dell’ateneo friulano. “ Egli è uno dei friulano che ha saputo portare in
tutto il mondo la maestria della sua
terra.
passione e il mestiere si accordano al senso di appartenenza si raggiunge l’apice dell’ingegno
imprenditoriale.
creatività e innovazione trovano mirabilmente realizzazione nella bottega
Zanin, dove la tecnica del suono è in connubio con la tecnologia. Un’ azienda
che sfida il mercato lavorando in 5 continenti. La Laurea unisce all’ arte e
alla creatività il saper fare impresa. Sei un vero maestro. Hai regalato una
storia da raccontare.
nostra terra”. Anche il direttore del
Dipartimento di Studi Umanistici, Andrea Zanini, ha sottolineato
l’eccezionalità del percorso artistico di Zanin che “rappresenta perfettamente
ciò che l’università intende per patrimonio culturale e meritevole della prima
laurea che l’ateneo rilascia. Zanin è patrimonio
culturale per la famiglia e il mestiere, nel significato di servizio e aiuto.
arte, artigianato, filosofia, cultura, esperienza di vita, psicologia,
liturgia, matematica, architettura, fisica dei suoni. La miscela armonica di
tutti questi elementi è il mestiere dei
Zanin” .
Conservatorio di Udine, Paolo Pellarin, nella Laudatio intitolata “Gustavo
Zanin e la sua famiglia: sette generazioni di organari friulani” ne ha
tracciato l’albero genealogico, partendo dal capostipite Valentino, con 30 organi realizzati, Giuseppe
e Beniamino con 350, Gustavo con oltre 400. D’epoca, elettrici, elettronici, in
sintonia con l’invito di Giuseppe Verdi a “Tornare all’antico”. Organi dal pulsante cuore antico e
connessioni USB.
Pietro, i figli Giuseppe e Francesco e il cugino Franz a Camino. Creare, ricreare, studiare, capire sono i cardini dell’azienda. Da qui gli innumerevoli riconoscimenti da
parte di grandi personalità a Gustavo, fondatore dell’Associazione italiana
organari, di cui il figlio Francesco è presidente.
dedicata al suono dell’organo, partendo dall’invenzione, nel 275 a.C. ad
Alessandria d’Egitto, di questo
strumento musicale della famiglia degli aerofoni. Attraverso 2300 anni di storia, è appartenuto a diversi
popoli e culture. Furono i monaci a introdurlo
nella chiesa perché , oltre al suono, dà emozioni. “ A Camino, eravamo
in otto cugini e, in cortile, durante le vacanze, ognuno suonava uno strumento.
Era un piccolo conservatorio. Non
bastano le canne per fare un organo ma
il concorso di tutti gli elementi
umani che si tramandano di generazione in generazione.
Così gli
organi parlano con accento friulano una
lingua riconoscibile in tutto il mondo.
L’organo trasporta dal contingente al
trascendente e la musica dell’organista si adatta al nostro pensare
portando qualsiasi uomo, religioso o
agnostico, ad avvertire il richiamo dell’infinito che vive
in ognuno di noi. L’immensità delle onde sonore riesce perfino a far immaginare
l’estasi”.
gli ha permesso di costruire uno strumento che fa sentire la voce di Dio” ha espresso
orgoglio per il fatto che il figlio Francesco e il nipote Carlo
continuino l’attività, e rivolto con un mazzo di rose rosse il “Grazie” alla
moglie, signora Marinella, e a tutte le spose.
all’organo dal Maestro Beppino Delle Vedove, il neo dottore, con la consueta e
disarmante cordialità, ha accolto i complimenti delle tantissime persone che
gli hanno attestato stima, in una cerimonia unica che rimarrà nella
storia.