IL PAESE Novembre 2014
puntino sospetto che non c’era.
“No, non può essere. Non può
capitare a me”. Poi il tocco si fa deciso. E’ ancora lì, si muove un po’, forse
è più grande di ieri. Il dito sulla cornetta, il numero per l’appuntamento
dallo specialista. Il cuore all’unisono con la paura. La visita. Il verdetto:
cancro al seno. Le certezze che si sgretolano, il domani nero. Ciò che prima veniva chiamato problema sparisce. E resta solo quella parola, breve, ma così
carica di dolore, di terrore: Cancro. Proprio lì, dentro al simbolo della
bellezza femminile, quello che nutre e conforta. E scatta la presa di coscienza
che nulla sarà più come prima appena iniziato il viaggio tra ospedali, sala
operatoria, corsie sempre troppo affollate. E poi le bombe atomiche delle
chemio con tutto il loro strascico umano e fisico. Le speranze che corrono di
pari passo con la sofferenza, con quel senso di impotenza dei familiari e,
spesso, di indifferenza della società.
linea a combattere la battaglia per la vita. Con dolore e coraggio, a
scoprire doti mai immaginate, come la
pazienza, la gioia per ogni piccolo progresso, per ogni nuovo incontro con persone
che vivono la stessa esperienza. Che, quasi per magia, trova linfa per il
conforto, l’aiuto istintivo e sincero, per la voglia di vivere che si fa
potenza, anche nei momenti più impegnativi.
si amplia ed esplode in meandri che portano solo ad altro dolore. Cosa fare?
l’Associazione Nazionale Donne Operate al Seno. Ce n’è una anche a Codroipo e
conta 120 iscritte. Donne unite dallo stesso percorso e dalla certezza che,
insieme, sia possibile uscirne a testa alta, perfino cantando.
sempre capitanato dalla vulcanica Presidente Nidia Dorio, sa esattamente di
cosa abbiano bisogno le donne che ne fanno parte. Sostegno morale, psicologico
e sociale, ginnastica riabilitativa post intervento, momenti formativi e animazione.
aiutare le donne a superare il trauma della malattia, informandole
sull’importanza delle sedute terapiche post –intervento, spiegando loro in che
cosa consiste il problema della neoplasia mammaria e del relativo intervento,
coinvolgendole in convegni sulla tematica, garantendo loro sedute terapiche,
fisioterapiche e di linfodrenaggio. Punto di forza è il canale privilegiato che
s’instaura con alcuni specialisti e strutture sanitarie che consente alle
iscritte di essere visitate in tempi rapidi.
l’esperienza della malattia, in forma volontaria, mette a disposizione delle altre parte del proprio tempo.
sede dell’ex-scuola elementare di piazza Dante,
l’Andos dispone di uno spazio che ospita un apparecchio di pressoterapia
meccanica, dove due fisioterapiste specializzate esercitano la ginnastica riabilitativa
e il linfodrenaggio manuale. Apertura settimanale: lunedì e giovedì, dalle 9.00
alle 11.30 e dalle 15.30 alle 17.30.
CORO, le cui componenti s’incontrano una
volta alla settimana per le prove di canto. Alcune signore si trovano per
trascorrere ore serene giocando alla tombola oppure per preparare vari oggetti
artistici da mettere a disposizione del pubblico nell’ambito dei mercatini
promossi in occasione della fiera di S.Simone, di S. Lucia o di altre festività.
dell’Andos non finisce qui. Attività sociali di rilievo si ripetono,
qualificandosi come appuntamenti imperdibili, quali la maratonina di 5 km, per
raccogliere fondi per l’acquisto di apparecchiature domiciliari per la
pressoterapia, e la gita sociale che quest’anno ha fatto scoprire il Delta del
Po, con Abaco Viaggi. “È per passare momenti spensierati insieme” chiarisce la
presidente Nidia Dorio, “ ma anche per
farci conoscere. Nella nostra sede, in piazza Dante 1, disponiamo di un grande
ambulatorio dove ci si può sottoporre a linfodrenaggio manuale e pressoterapia
meccanica, su prescrizione del fisiatra; inoltre c’è la ginnastica
riabilitativa nell’attigua palestra. Ci seguono medici volontari e una
psicologa”.
rondine come simbolo, può rivelarsi
davvero il faro per chi si trova nell’esperienza
della malattia. Così come una poesia…
Arrivi d’improvviso
piano, come un ladro di notte
far rumore.
colpo ogni cosa
il suo colore.
disorientate
fronte a questo inganno
domanda sol:
questo danno?
bisogna pur affrontar la situazione.
tu, donna, no
ti lasci sopraffare,
armi della battaglia
a preparare.
sfida rispondi con sfida
ora più che mai attaccata alla vita
DECISO:
ed un sorriso sulle labbra,
ed un fermaglio sui capelli,
pistacchio il foulard sulla bianca camicia.
fuori c’è un’altra Primavera
una NUOVA PRIMAVERA.
Maria Antonia Falzago
SEDEGLIANO (UD)
Concerto
per il cantante lirico Plinio Clabassi e premio “Grandi friulani nel mondo” a
Don Nicolino Borgo
quello che è considerato un “Basso” di altissimo livello nella lirica degli
anni 50-60 in un concerto voluto e promosso dal Circolo Clabassi,
presieduto dalla signora Gianna, in sinergia con il Comune di Sedegliano,
e il patrocinio del Club Unesco. Presenti il sindaco Ivan Donati e
l’assessore alla cultura Marta Masotti, è emerso chiaramente il valore della
figura di Plinio Clabassi, uomo ed artista di fama mondiale, a 30 anni dalla
morte . Un artista che ha onorato il suo paese natale, Gradisca, nel mondo,
portandolo nel cuore sempre, nei teatri più prestigiosi fino in Giappone
e in Corea, accolto con onore perfino dall’imperatrice Mikiko. Egli
ha solcato i palcoscenici più importanti al mondo, cantando con i più grandi nomi
della lirica della sua epoca, sotto la direzione di direttori d’orchestra di
chiara fama durante una vita di sacrificio, di studio continuo, di passione.
Nel foyer, in una mostra allestita dalla studiosa Raffaella Beano, due
costumi appartenuti a Clabassi, uno indossato per il Thomas Becket,
arcivescovo di Canterbury e l’altro per l’Aida. Più il frac,
la divisa degli orchestrali e dei cantanti quando non indossano i
costumi di scena. Le foto testimoniano l’intensa attività lirica di
Clabassi, e lo ritraggono in alcuni tra i 150 personaggi da lui
interpretati. E pensare che bastava interpretarne 100 per essere
definiti “grandi”. Molto apprezzati dal pubblico i
protagonisti del concerto, la soprano Liliana Moro, il tenore Federico
Lepre, il basso baritono Eugenio Leggiadri Gallani, David Leonardi, maestro
accompagnatore, e Sebastiano Zorza, fisarmonicista.
maestro Olinto Contardo. Il Premio “Grandi Friulani nel mondo” è stato
assegnato a Don Nicolino Borgo, per la grande figura di sacerdote e di friulano
che ha dedicato la vita a valorizzare la sua terra, la lingua, il
personaggi che hanno conferito lustro al Friuli e al Comune di Sedegliano. Tra
l’altro egli ha realizzato la casa di Turoldo a Coderno, il parco,
e il mosaico che rappresenta cinque eccellenze: Padre
David Maria Turoldo, Angelo Pittana, Plinio Clabassi, Don Gilberto Pressacco e
l’On. Tessitori. A dimostrazione che i grandi friulani nel mondo sono anche
sulla porta di casa.
India, fondato da Suor Amelia Cimolino, la prima nell’albo d’oro del Premio
“Grandi Friulano nel mondo”.
CODROIPO (UD)
Girato a Goricizza
un cortometraggio sul fine vita con l’attrice
Giusi Merli, la “Santa” nel film di Sorrentino
A Goricizza, nel
salone dell’Azienda Savonitti Mattia, proprio in piazza., l’ambientazione è perfetta. Tra affreschi e mobili d’epoca troneggia un
pianoforte a coda. Qui i registi codroipesi Andrea dalla Costa e Alberto Youssef di Unidea girano un corto per
la Casa di Cura “Pineta del Carso” di Duino Aurisina che ospita malati
oncologici terminali cui garantisce cure paliattive e terapia del dolore. Il cortometraggio, che non vuole essere un
video promozionale, tratta un argomento
molto delicato, quello del fine vita, e ha come punto focale la figura di
Giulia, interpretata dall’attrice teatrale fiorentina Giusi Merli, volto
simbolo nel film “La grande bellezza”. Con i tratti vissuti e molto espressivi,
il corpo che sembra quasi fuori dal tempo, interpreta una signora anziana che
fa fatica ad accettare la sua condizione. Giulia è un’artista, una donna la cui
vita sta per spezzarsi nel momento in cui scopre di essere malata terminale.
Non riesce più a suonare né scrivere musica. Ma un incontro inaspettato riesce
ad infonderle quella serenità di cui ha
bisogno. Complice una metafora buddista, riconosce la naturalità del congedo,
sentendosi ricollegata all’universo e scoprendo l’aiuto di tante persone che le
stanno accanto. “ Da buddista quale sono
voglio vivere il contatto con la vita vera, con la natura che è fatta di
nascita e di morte” dichiara l’attrice. “ Si tratta di un video emozionale che
sottolinea l’importanza dell’assistenza psicologica che vale più di ogni
medicina” sostiene Dalla Costa. Una
ventina le comparse, tra cui l’attore friulano Massimo Somaglino. Un video emozionante che sta di “casa” a Codroipo.