iL PAESE OTTOBRE 2014
PER LA TERZA VOLTA LA MITICA
SPARTATHLON
che Ivan Cudin è un atleta italiano,
specializzato nell’ultramaratona. Che ha ottenuto ottimi risultati nelle 100 km
e nelle gare di 24 ore italiane ed internazionali. Che è il campione europeo
della 24 ore e vincitore della Spartathlon nel 2010 e nel 2011. Non c’è ancora
scritto che l’ha vinta anche nel 2014, esattamente il 27 settembre. E che anche
la terza vittoria di Spartathlon è un trionfo tutto suo.
di Codroipo, classe 1975, che dal 2001 lavora alla Sincrotrone Trieste, un
laboratorio di ricerca multidisciplinare, come ingegnere meccanico. Che dal
2009 è il responsabile dell’ufficio tecnico ed attualmente si occupa della
progettazione meccanica di FERMI, una sorgente di IV generazione di fotoni che
verrà utilizzata per analisi chimiche, fisiche, mediche e farmaceutiche. Né che
da oltre 15 anni partecipa alle attività del gruppo volontari
codroipesi, un’associazione che organizza soggiorni estivi ed attività di
integrazione per persone diversamente abili o che ha fatto parte di una
associazione di volontariato internazionale, partecipando attivamente a due
progetti per la realizzazione di ambulatori oftalmologici, uno in Burkina Faso
ed uno nei campi profughi saharawi. Che
ha giocato a calcio per oltre 10 anni, ma in seguito ad un serio infortunio ha
dovuto abbandonare questo sport. Che da una decina di anni ha iniziato a
praticare il podismo. Che fa parte del gruppo marciatori di Udine.
Ma chi è Ivan Cudin? E’
persona semplice e, a suo modo, schiva, nonostante sia la stella di
SPARTATHLON , l’ultramaratona mondiale, da Atene a Sparta, sulle rotte di Filippide. La corsa di 245,3
km. che parte dall’Acropoli di Atene ed
arriva fino a Sparta, è stata conclusa
dal campione codroipese in 22 ore, 29 minuti
e 29 secondi. Poi è salito per la terza volta sul gradino più
alto del podio mettendosi alle spalle il
tedesco Florian Reus e il polacco
Andrzej Radzikowski. Ci era già salito nel 2010,
nell’anno del 2500° anniversario delle gesta di Filippide,
aggiudicandosi la prestigiosa e leggendaria Spartathlon, che nessun italiano
aveva vinto precedentemente, bissando nel
2011 più un bronzo nel 2013. Tutto questo oltre ad essere stato nel
2010 campione europeo della 24 ore e, a
fine 2013, e, a Taipei, aver stabilito il primato italiano della 24 ore,
inanellando ben 666 giri di pista (226,702 km in totale).
strada più lunghe e più difficili al mondo, forse la più massacrante, ma allo
stesso tempo quella più affascinante per una sorta di miscellanea tra storia e
mito che la circonda e adorna come un incantesimo, rendendola pressoché unica.
della Spartathlon avvenne nel 1983, con la partecipazione di 45 atleti
provenienti da 11 diversi Paesi. A idearla fu un ex ufficiale della RAF, John
Foden, studioso di storia greca antica e ammaliato dalla figura di Filippide.
emerodromo, ovvero un soldato addestrato a correre per oltre 24 ore
consecutive, caratteristica particolarmente sfruttata in tempo di guerra, per
recare messaggi da una città all’altra. Racconta Erodoto che nel 490 a.C.,
prima dell’inizio degli scontri contro i Persiani, il soldato fu inviato da
Atene a Sparta per chiedere l’aiuto della città, coprendo l’enorme distanza in
poco più di un giorno.
moderno sarebbe stato in grado di coprire la distanza tra Atene e Sparta in
così poco tempo e nell’autunno del 1982 iniziò a pianificare un tracciato che
fosse quanto più fedele alla strada percorsa da Filippide. Dopo un primo
tentativo compiuto con amici per assicurarsi che fosse possibile coprire la
distanza nel tempo tramandatoci da Erodoto, l’anno successivo venne istituita
la prima edizione dell’ultra maratona. Il resto è cronaca, passata agli annali
della competizione.
tempo massimo, 75 punti di controllo con cancello orario (o si arriva entro una
certa ora o si è fuori senza se e senza ma). Vietato qualsiasi supporto
psicologico, cellulari, mp3, o anche solo farsi accompagnare da qualcuno. Si
può avere assistenza solo in determinati punti prestabiliti dall’organizzazione,
giudici severissimi. Questi sono i crudi numeri, ma per capire cosa sia la
Spartathlon, bisogna viverla.
che lo onora, quella tipica del “Grandi”. Che sia pure di Codroipo … beh! non
può che riempirci di orgoglio. Chapeau Ivan!
VINCE IL CONCORSO “UN ROMANC IN TRE RIIS”
e per la seconda volta – al Concorso in
lingua friulana “Un Romanc in tre riis” , sezione 0-17 anni, promosso
dall’Associazione “I Colonos” in collaborazione con l’Arlef ai Colonos di
Villacaccia.
mûse. Gno pâri:”Su,ieve”! Me mari mi netave i genôi.
Andrea Dalla Costa con Kevin Macdonald, regista e documentarista scozzese
REGISTA NEL FILM “THE GIVER” con MERYL STREP
dall’11 settembre al cinema, tratto dal
bestseller internazionale di Loys
Lowry, contiene molti buoni motivi per essere visto.
Sicuramente per gli attori protagonisti, Meryl Strep e Jeff Bridges, entrambi vincitori di vari Oscar, ma anche per una scena di cinque minuti che porta la firma di un regista codroipese,
Andrea Dalla Costa. La stessa che Ridley Scott, nel 2011, aveva selezionato, su 85mila partecipanti di
tutto il mondo, per Life in a Day, il primo social movie della storia. Un
successo bissato l’anno dopo in Britain in a Day. Andrea, infatti, è l’unico al mondo, insieme
ad un filmmaker giapponese, ad essere presente in ambedue i movie. Ed ora è
l’unico regista esterno, oltre a quello
ufficiale, l’australiano Philyp Noice, ad essere presente nel
film fantasy “The Giver”, con una
scena che dimostra la potenza dell’amore e della famiglia.
contattarlo, chiedendogli di poter usare le sue immagini per rappresentare la
gioia familiare. Il film, infatti, è ambientato in un futuro dove la società ha
cancellato ogni emozione e ogni storia passata. Soltanto il “donatore” , Jonas,
conservando i ricordi della bellezza e dell’amore, riuscirà a cambiare ogni cosa. Tra le varie immagini
della memoria spiccano quelle firmate Dalla Costa. “Non so esattamente cosa
abbiano inserito – racconta – devo ancora vedere il film. So solo che quando mi
hanno chiamato per chiedermi l’autorizzazione a usare le mie scene non ho
esitato a rispondere sì”. Dalla Costa,
regista rodato a esperienze filmiche e direttore creativo dell’agenzia di
comunicazione Unidea di Udine, sull’onda di questo riconoscimento, qualche
giorno fa è volato a Londra, su invito
personale di Ridley Scott, a visitare la
sua casa di produzione, la Scott Free. Un’esperienza
di cui farà tesoro in qualcuno dei tanti progetti filmici che sicuramente
porterà a compimento. Complice la sua cinepresa, la passione e quella sottile
voglia-urgenza di catturare la fretta del vivere.
di grandi per i grandi, merende
socializzanti, la sede di Villa Giacomini, un caldo sole domenicale e
un’organizzazione appassionata hanno reso davvero speciale “Timp di lei” a
Varmo.
da uno stuolo di piccoli e grandi lettori hanno solcato gli sguardi ed i cuori
di chi ascoltava e di chi leggeva. Di
chi, insomma, fa del leggere una passione e non ha esitato ad accogliere
l’invito della Commissione Biblioteca di Varmo
e dell’Assessore alla cultura Michela De Candido, sempre in prima linea
per promuovere occasioni culturali.
variegati stili e fogge. Ecco i lettori. Per la sezione dedicata ai bambini,
Flavio Zavatteri, Anna Zanor, Luisa Pestrin, Camilla Zavatteri, Raffaella
Pitton, Cristiana Carella, Giacomo de Michieli, Ambra Gaudino e Morgana Dalla
Costa, Anna De Michieli, Pierina Gallina. Per la sezione riservata agli adulti,
Lorena Liani, Serena Fogolini, Marisa Comuzzi, Cristiana Carella, Bruno
Brusadini, Antonia Festuccia, Narisa Gregoris, Pierina Battiferro Festini,
Marinella Rosin, Eugenio Busolini, Maurizio Gazziero, Nicoletta Ros e Paolo
Bortolussi. I libri? Dal Gabbiano
Gaetano al Piccolo Principe, dal Signor Abbastanza alla Ninna nanna della
guerra fino ai Viaggi di Gulliver e al classico Castello dell’orco cattivo, per
la sezione per i bambini. Da Io credo a
Viva la vida, dal Cacciatore di numeri
all’Alfabeto delle emozioni al “Mont su lis spalis”, da Margherita Dolcevita a
Scarpe rosse, tacco 15, alla conclusiva “Una passeggiata come preludio”, quale
omaggio a Varmo e alle sue bellezze.