IL PONTE Giugno 2015
Locatelli, originari di Camino. Papà Lino e mamma Maria hanno cresciuto con
dedizione ben 11 figli, 8 maschi e 3 femmine,
conservando nel cassetto il sogno di avviare, un giorno, una attività di
ristorazione a gestione familiare. Ma non furono loro a realizzarlo bensì il
figlio più grande, Luciano, classe 1941. Egli, seguito poi anche da altri
fratelli, cercò fortuna come emigrante.
All’inizio fu ospitato dalla zia di Milano che lo avviò nel settore della
sartoria, come il padre. Ma il suo spirito inquieto ed intraprendente lo
condusse altrove. Svizzera, Belgio, Stati Uniti, come cameriere sulle navi da
crociera. La notte del venerdì santo del 1966 era sulla “Viking Princess”,
quando si incendiò al largo delle Bermude. Luciano fu protagonista nel
salvataggio dei passeggeri. Tornò in regione, a Lignano. Nel 1970 iniziò la
gestione di una gelateria a Lignano Riviera, cui aggiunse un piccolo
supermercato, abbinando la gestione di una trattoria a Manzano, durante
l’inverno. Nel 1974 puntò su un negozio di recente costruzione dove nessuno
aveva il coraggio di investire. Lì diede vita al ristorante “San Remo” assieme
ai fratelli Loris, Gianni, Alfonso, Adriano, Paolo e Tiziano. Coronando, e con orgoglio, il sogno dei
genitori che ancora continua e festeggia 40 anni.
Luciano
Locatelli, classe 1941, originario di
Camino, primogenito di 11 fratelli, otto
maschi e tre femmine, sette dei quali quest’anno festeggiano, insieme, la
quarantesima stagione del loro ristorante “San Remo” di Lignano, è mancato
all’improvviso in Thailandia. Padre di una bimba di tre anni, era appena
diventato nonno e stava bene. Un malore improvviso gli è stato fatale la notte del
21 maggio. Figlio maggiore di Maria e Lino Locatelli, a Camino noto come “Lino
Sartôr”, collocatore in Ufficio di collocamento di Via Tagliamento, Luciano è
cresciuto in una grande famiglia dove i genitori sognavano di avviare una
attività di ristorazione a gestione familiare. Fu proprio Luciano a realizzarlo per loro. Egli, seguito
poi da altri fratelli, cercò fortuna
come emigrante. Prima a Milano, da una zia, poi in Svizzera, Belgio, Stati Uniti. Da sarto a cameriere sulle navi da crociera. La notte del
venerdì santo del 1966, quando la “Viking Princess” si incendiò al largo delle
Bermude, fu protagonista nel salvataggio
dei passeggeri. Tornò in regione, a Lignano. Nel 1970 iniziò la gestione di
una gelateria a Lignano Riviera, cui aggiunse un piccolo
supermercato, abbinando la gestione di una trattoria a Manzano, durante
l’inverno. Nel 1974 puntò su un negozio di recente costruzione dove nessuno
aveva il coraggio di investire. Lì diede vita al ristorante “San Remo” assieme
ai fratelli Loris, Gianni, Alfonso, Adriano, Paolo e Tiziano. Coronando, e con orgoglio, il sogno dei
genitori che ancora continua e festeggia ben 40 anni. Nonostante l’attività
lavorativa a Lignano, I fratelli Locatelli continuano a sentirsi parte
integrante di Camino e della sua storia.
dalla signora Gianna, in sinergia con il Comune di Sedegliano e con il
patrocinio del Club Unesco di Udine, ha voluto sottolineare la nobiltà di tutte le mamme, come cantava Beniamino Gigli nel famoso brano
“Son tutte belle le mamme del mondo”, con un concerto lirico strumentale. Dedicato alla NAI CAO, o Mamma bianca,
ovvero Suor Amelia Cimolino, in odore di beatificazione, e al suo Villaggio dell’Amore in India. Il teatro “P.
Clabassi” si è rivelata cornice ideale per far apprezzare il Quartetto dell’Orchestra Varietà d’Arco,
il Gruppo Corale di Mels con i solisti e le Voci dell’Arpa. Un ensamble di alto
livello musicale, molto apprezzato dal numeroso pubblico. Come sempre, quello
delle grandi occasioni.
concerto è stato il quartetto d’archi,
con brani di Corelli, Mozart, Schubert e Haydn, capaci di esprimere sentimenti
senza bisogno di parole. Il Gruppo Corale di Mels, diretto dal maestro LILIANA
MORO, ha proposto un repertorio che ha spaziato da Verdi a Offenbach, dalle
Nozze di Figaro ad Habanera e Giulietta e Romeo, con i solisti Elisabetta Jarc,
mezzo soprano, i soprani Camilla Solìto,
Ambra Gerussi, Liliana Moro, ed il tenore Salvatore Moretti,
accompagnati dal Maestro Davide Leonardi.
Gruppo Corale e l’arpa di Serena
Vizzutti hanno strabiliato con l’atmosfera di Danny Boy, ballata popolare d’Irlanda, il cui testo
originario è basato su un messaggio di saluto che una madre indirizza al
proprio figlio. Protagoniste del palcoscenico con la loro suggestiva presenza e
musicalità sono state poi le dieci arpe
de “Le voci dell’arpa”, diretta dal Maestro Serena Vizzutti, che rientra tra le formazioni della Scuola di
Musica “Città di Codroipo”.
interpretata dal tenore Moretti e la poesia dedicata a tutte le mamme dalle voci narranti di Ambra e
Sara.
tratti finali, con le esecuzioni, per coro e violini, di “Ai preat la biéle
stele”, scritto da Zardini nel periodo della Prima Guerra Mondiale, e di quella preghiera profonda, semplice ed
umana, che per i friulani è “Stelutis
alpinis”. Sì il canto dell’Alpino morto, ma anche un inno al Friuli. L’ultimo brano, in ensamble, Scjarazule
Marazule, il canto dei benandanti e ballo popolare propiziatorio che risale al
1400 e scritta da Mainerio,
stranissima figura di musicista e prete, Maestro di Cappella in Aquileia, viaggiatore, astrologo e mago.
scrigno delle occasioni di pregio il Concerto, con l’appuntamento per il
prossimo 4 ottobre, data in cui l’Associazione Amici del Teatro Plinio Clabassi
proporrà il Gran Galà Musicale.
la mente corteggia con piacere, concedendosi l’aspettativa di una storia
“Fortunata”. In realtà, la vicenda ruota intorno ad un bambino, Fortunato
appunto, che giocoforza si trova a seguire le orme della famiglia, una delle
tante che deve percorrere la strada
dell’emigrazione. E’ l’inizio del
1900. Fortunato parte insieme alla madre
e alla sorella per raggiungere il padre Giovanni, emigrato qualche anno prima. Osserva con
rabbia impotente la propria vita sconvolta dalle decisioni dei suoi genitori
prima e dalla povertà poi. La nostalgia per il nonno che ha dovuto lasciare
e la sofferenza per le disagiate condizioni
di vita gli danno la spinta per cambiare.
Fortunato è un ragazzo intelligente e sveglio. Il denaro, da ottenere
sempre e ad costo, gli darà potere ma gli farà perdere di vista alcuni valori fondamentali. Fortunato bambino, Fortunato ricco signore, Fortunato
nonno, incide ogni pagina con la forte
personalità, le dure prove e l’arrivismo così sfrenato da inacidirgli l’anima. Il libro va oltre la sfera
terrena di Fortunato che, pur in tempo limite, comprende i propri errori e riesce a porvi rimedio.
Ritrovando, al confine della vita, l’affetto che non era mai stato capace di dare
e che pagherà al prezzo più alto. Difendendosi
da coloro che erano state le sue ignare vittime, i figli e i nipoti cui aveva
dato troppo impedendo loro di costruire i
personali valori.
ispirato? Per tutta la mia infanzia
ho sentito storie di emigranti. I fratelli dei miei nonni sono emigrati in
Australia, Belgio, Canada e spesso, quando tornavano in Italia e li vedevo
durante le vacanze estive, ascoltavo i loro racconti. Tutti parlavano di
dolore. Il dolore della nostalgia del proprio Paese, il dolore di essere
stranieri in terra straniera, il dolore che
veniva dalle privazioni, dall’emarginazione e dai sacrifici. Tutti loro hanno
trovato nell’amore della famiglia la forza per continuare. Ho voluto raccontare
questo.
di tua creatività? Inventata ma condita di realtà. Non è possibile
riconoscere nel protagonista o nei personaggi del libro persone veramente
esistite, ma in loro si possono riconoscere i tratti dello “zio d’America” che
tutti noi abbiamo in un modo o nell’altro. La vita che vive il protagonista è
composta di mille storie diverse di altrettanti uomini e donne. Lui non è un
emigrante, lui è tutti gli emigranti.
abbiamo tutti dimenticato cosa significhi partire e lasciare tutto alle spalle
per ricominciare. Emigrazione ed immigrazione sono argomenti quanto mai
attuali. Quindi mi auguro che venga letto e che susciti nel lettore le stesse
emozioni che provavo da bambino, quando ascoltavo i miei parenti raccontare di
Paesi lontani e che al contempo faccia riflettere sulle condizioni di chi
parte, anche dal nostro Paese, per cercare un’occasione che qui non gli viene
offerta.
continuare a scrivere, magari la continuazione? Chi lo ha letto mi ha
chiesto di scrivere la continuazione. Al momento non ci ho pensato, però non si
sa mai. Diciamo che sono concentrato su altro.
questo libro? È stato come dare corpo alle emozioni. Le parole venivano da
sole, forse perché me le tenevo dentro da tanto. La sensazione che ho provato è
stata quella completezza. Poi è subentrata la paura, forse quello che avevo
scritto non sarebbe piaciuto al pubblico. Quando ho cominciato a ricevere
recensioni positive è stato davvero bello. Vedere che il proprio sforzo viene
apprezzato dagli altri è una bella sensazione.
trovarlo? Al momento si può ordinare solamente on line. Si trova su Amazon,
Mondadori store, IBS libri, il mio libro, sia in formato e-book che cartaceo. È
presente anche nelle biblioteche.
Talmassons, troverà vita “Dal Cosmo
alla Parola”, l’ importante evento interregionale
di poesia, musica e osservazione delle stelle giunto alla 7° edizione. La Prof.ssa Viviana Mattiussi ha accolto il
testimone passatole dall’ideatrice, la
poetessa codroipese Marta Roldan, affinché continui l’ormai tradizionale
incontro di arte e scienza, nella magia di una notte d’estate, nel cuore del
Friuli. Evitando che si spenga la voce del qualificato gruppo dei poeti
stellari, alcuni noti a livello nazionale, che hanno già condiviso esperienze
letterarie di rilievo. Dodici sono,
infatti, gli artisti friulani e non che proporranno i propri versi ispirati al Cosmo: Antonella Barina di Venezia, Luigina Lorenzini e Fernando
Gerometta di Vito D’Asio, Alessandra Pecman Bertok di Trieste, Viviana Mattiussi di Pantianicco, Patrizia Pizzolongo, Irene Urli e Pierina Gallina di Codroipo,
Franco Falzari di Camino al Tagliamento, Elisa Mattiussi di Udine, Maria Pina La Marca di Pordenone, Rita Vita
Marceca di Spilimbergo. Insieme a loro,
un gruppetto di giovanissimi poeti in erba mostreranno che anche le nuove
generazioni sanno osservare il cielo ed esprimerlo in versi. La suggestiva occasione culturale sarà
arricchita dal Coro 5 della Scuola di Musica “Città di Codroipo”, diretto dal
Maestro violinista Elena Blessano, che accompagnerà i versi con musicalità
inedite ed ispirate al cosmo. L’aspetto
scientifico sarà avvalorato dall’intervento di Lucio Furlanetto, Presidente del C.A.S.T, che collabora attivamente con centri di ricerca di
livello internazionale, da una breve
conferenza astronomica e dalle osservazioni con i telescopi, guidate dagli astrofili.
Sarà opportunità rara vedere da vicino i
crateri lunari, gli anelli di Saturno, i corpi celesti, scrutare le stelle con la tecnologia, scoprendo
così l’Osservatorio Astronomico, meritorio di essere più conosciuto e fruito, e brindando con un calice firmato Ferrin. In caso di pioggia l’evento, che si
svolge all’aperto e a libero ingresso, sarà
rimandato a sabato 25 luglio.
CODROIPO (UD)
gestisce la Scuola di Musica “Città di Codroipo” ci sarà Manuela Sartore, riconfermata Presidente dal
neo eletto Consiglio Direttivo che rimarrà in carica per i prossimi tre
anni. Vice presidente è Cozzutti Giorgio, Tesoriere Cassiere Venier
Gianluca, Segretario Pisano Raffaele.
Componenti: Gallina Pierina, Gris Carlo,
Mattiussi Luca, Paroni Elena, Saccomano Nicola.
Il Collegio Revisori è costituito da Scodellaro Luigino, Stecca Lucia,
Zamparini Fulvio. Il Collegio Probiviri
da De Clara Luca, Piccini Agnese, Pivetta Mario.
sta mettendo a punto. Oltre agli innumerevoli saggi, il primo appuntamento è per
martedì 12 giugno, ore 20.30, presso la
sede della Scuola, con la serata di
presentazione di quattro timpani, acquistati grazie alla donazione della
famiglia Scaini Franco, in memoria di Barbara,
e con la partecipazione della Fondazione Crup. I timpani sono strumenti musicali simili
a tamburi e vengono suonati tramite percussione di bacchette imbottite alle estremità. In programma
anche la serata di ringraziamento ai sostenitori della scuola, il pranzo
sociale, il calendario 2015-16, il seminario
BAPNE- Body Percussion, dal 6 al 13
luglio, con il Dott. Javier Romero
Naranjo, musicologo presso l´Università A. von Humboldt di Berlino e ideatore del metodo
in grado di sviluppare le intelligenze multiple di ogni persona. Si
tratta di un’opportunità straordinaria aperta a tutti, differenziata per
livello e senza distinzione di età.
Adesioni, entro il 30 giugno, via mail segreteria@scuolamusicacodroipo.it
o al 349 395 0704.