IL PONTE – periodico del MEDIO FRIULI – Ottobre 2019
ANNI, I BAMBINI DELL’ULTIMO ANNO NEL VECCHIO ASILO DI RIVOLTO SI SONO
RITROVATI.
allieva e allievo nel vecchio asilo di Rivolto, in Via del Ponte, nell’anno
scolastico 1979/80 ovvero i nati nel
1974,75,76 di Rivolto, hanno colto
l’occasione per ritrovarsi e trascorrere una serata insieme. Hanno ricordato
marachelle e giochi di bimbi in un edificio scarno ma ricco di topolini e di
tanta allegria. Di quell’anno sono poche le foto ma ben nitidi i ricordi che è
stato emozionante per tutti condividere. Con il saluto del sindaco Marchetti e
la presenza di Milena e Pisto, vicini di casa.
CODROIPO – POZZO
SOS PER LA
CHIESETTA DI SAN ROCCO
questo debole. Le circa 600 anime di Pozzo di Codroipo sono addolorate nel
vedere alcuni beni sgretolarsi davanti ai loro occhi. Uno di questi è la
chiesetta di San Rocco, adiacente il locale cimitero. Datata 1400, ha il
pavimento che si sfalda letteralmente sotto i piedi così come i muri. In più,
pure una campana è fuori uso. Come ogni
16 agosto, anche quest’anno ha accolto anche gli abitanti di Rivis e Beano per
la Messa, in onore di un voto che i tre paesi fecero a San Rocco qualora li
avesse salvati dalla peste e, in seguito, dalle orde di Napoleone. Don Fabio
Varutti l’ha officiata e Olindo Bosa l’ha accompagnata alla tastiera. Che la chiesetta di San Rocco abbia bisogno
di restauri urgenti oggi è parso in
tutta la reale gravità. La piccola
frazione di Codroipo e, in particolare, gli abitanti di Borgo San Rocco,
continuano a prendersene cura, con la pulizia, la manutenzione ordinaria, la
celebrazione della Messa ogni 2° domenica di ogni mese ma non basta. Il
comitato spontaneo, promotore di lavori già effettuati con autofinanziamento,
guidato dalla sacrestana Angela Pevato e
dal pittore Ennio Martinis, da tempo sottolinea che il pavimento si sta
disgregando e l’umidità scolora gli affreschi, praticamente spariti. Il volontariato fa molto ma non può
affrontare le ingenti spese che il restauro richiede. Le promesse delle varie
amministrazioni non sono mai state
mantenute e la sfiducia è palese. La
novità di quest’anno sono due opere lignee donate dall’artista di Pozzo Galdino
Tomini. Egli, infatti, ha realizzato un alto leggìo e la parte frontale
dell’altare in legno di abete invecchiato, regalato da Luigino Piccini.
donato alla chiesetta la serie di tavole in legno raffiguranti la Via Crucis,
che sostituiscono le statue trafugate. Ma la devozione non basta. Si sta
perdendo una chiesetta votiva che, pur senza pretese di fama, è testimone della
storia friulana ed espressione dell’antica civiltà locale. Un luogo sacro, bene di tutti, ricco di valori
immortali, forte legame con un passato
che pretende dignità, purtroppo abbandonato all’ingiuria del tempo.
MAGIA DA TEATRO ESAURITO PER SEI MAGHI
speranza viene dalla presenza di tanti ragazzi e giovani arrivati a Codroipo
per lo spettacolo “Saturday Magic Show”
di sabato 14 settembre al Teatro Benois, tutto esaurito. Un pubblico
estremamente attento e caloroso proveniente anche da oltre regione, ha fatto
capire quanto la magia sappia incantare a ogni età e come i social influenzino
positivamente le passioni delle nuove generazioni. Tantissimi i giovani con i
libri dei maghi in mano pronti per l’autografo, con i mazzi di carte in tasca
pronti per sfogliarli con maestria. Moltissimi i genitori che affidano il tempo
e la mente dei loro figli ai maghi come Jack Nobile, Youtuber che conta 800.000
follower ed è stato premiato per il messaggio educativo e contro il
cyberbullismo. In ben tre ore di spettacolo si sono alternati sul palco del
Benois sei maghi straordinari, provenienti da varie province d’Italia,
eccezionalmente insieme. Gianfranco Preverino l’esperto di
magiche truffe ai giochi d’azzardo, Jack Nobile, il più famoso giovane mago d’Italia, Hyde, campione di virtuosismi magici con il Cubik, Diego
Allegri, il mago fuoriclasse e “signore” delle ombre cinesi create solo con le
mani, Amerigo Della Vedova, fantasioso e
abile giocoliere e Aurelio Paviato, l’artigiano delle
illusioni e prestigiatore dei programmi Buona Domenica e di Maurizio Costanzo,
Matteo Ballarati, illusionista e performer. Sei personaggi molto diversi tra loro
hanno stuzzicato fantasia e curiosità, facendo volare il tempo delle loro
esibizioni in cui hanno saputo coinvolgere e portare sul palco alcune persone
del pubblico.
è rivelato una sfida che i promotori, Codroipo C’è, presieduta da Antonio
Ferraioli, e Michele Di Mario, della cartolibreria L’Angolo della scuola, hanno
vinto, dimostrando che Codroipo è in grado di ospitare spettacoli di spessore e
a pagamento. Per due anni hanno
corteggiato questa possibilità e, credendoci, sono riusciti a realizzarla,
siglando un tutto esaurito che fa ben sperare in altre iniziative di successo e
di portata nazionale. L’appuntamento con la magia, a grande richiesta del
pubblico, sarà di nuovo con la magia il prossimo anno, perché tutti abbiamo
bisogno di momenti magici per stare bene.
FOTO DI EROLA’ di ERMES PANDOLFO e PAOLA BARACETTI
ALTO TASSO DI UMANITA’ NEL NOME DELL’ALZHEIMER
settembre al 1 ottobre Codroipo ha vissuto una delle sue esperienze umane più
importanti, unica in Friuli e riconosciuta dalla Federazione Italiana
Alzheimer. Infatti, la rassegna di eventi “ Alzheimer, la Comunità che
sostiene” dedicata alla sensibilizzazione sulla malattia e all’impegno a essere
a fianco di chi ne soffre e dei suoi familiari.
L’ASP Daniele Moro, presieduta da Cristian Molaro, ha attivato un variegato focus su una
malattia che sta crescendo vorticosamente,
conta in Italia un 1.200.000 malati censiti e vede il Friuli al top
delle classifiche nazionali, in età
sempre più giovane. L’ASP è riuscita a
coinvolgere molte associazioni locali, luminari ed esperti che hanno dato risposte ai tanti quesiti irrisolti e
supportato gli operatori. Purtroppo la malattia di Alzheimer è ancora
sottovalutata, come ha dichiarato il sindaco di Codroipo, Marchetti. Infatti, nonostante gli sforzi, ancora oggi molti
operatori istituzionali confondono la prevenzione con l’Alzheimer che invece non
si può prevenire né guarire, al massimo può essere oggetto di
sensibilizzazione. Ma è sottovalutata
anche l’Azienda ASP D. Moro che ha operato bene e ha prodotto questa pregevole iniziativa
patrocinata anche dal Ministero della Salute.
Sottovalutata la sinergia di un territorio unito in una rara,
ampia e pregnante opera di sensibilizzazione e collaborazione. Non tutti sanno
che, a Codroipo, è operativo il Centro Diurno per 15 e un Centro Alzheimer per
10 persone, all’avanguardia sia per tecnologia che per la qualità di terapie e
interventi degli operatori. Unico esempio da qui alla Lombardia, eccellenza per
il territorio e fiore all’occhiello per il territorio. E che è imminente l’inaugurazione del nucleo
protetto Alzheimer all’interno della Casa di riposo locale.
Direttrice ASP Valentina Battiston la bontà dell’iniziativa sta nelle oltre 500
adesioni ricevute e nel coinvolgimento di bambini, studenti, commercianti,
operatori di tutta Italia e dell’intera comunità del Medio Friuli. “ Si fa
fatica a parlare di demenza, c’è stigma,
vergogna. Per questo è importante che tutti sostengano la persona malata e la
famiglia.”
Anna Catelani, responsabile dei comuni dell’ambito di Codroipo,”è fondamentale sì
formare gli operatori ma in un territorio dove mettersi insieme e affrontare la
tematica. Dobbiamo leggere il mondo insieme, anche se rovesciato.”
eventi in programma sono iniziati con l’Aperitivo con l’autore del 16 settembre, continuando con tre cinema
a tema, attività con i bambini nelle
varie biblioteche, eventi di formazione
esperienziali, workshop formativi e laboratori per operatori e famiglie e sono
terminati con il convegno a Villa Manin
“Persona, non malattia” del 1 ottobre, corredato dalla mostra “Scatti della
quotidianità” a cura del Circolo fotografico Codroipese, nella Sala Ludovico Dorigny.
eventi hanno accompagnato fin nel cuore della malattia di cui non esiste
percezione né campanello di allarme ma arriva all’improvviso, portando con sé
un drastico cambio di vita.
non finisce con la diagnosi” – sostiene la Dott.ssa Lina Fiume, coordinatore
infermieristico. “ ogni giorno troviamo nei nostri ospiti e nei loro familiari
persone che vivono una quotidianità serena”.
informazioni fornite nei vari eventi realizzati, la comunità dispone di
maggiore consapevolezza su una malattia sempre in agguato ed è in grado di
convivere con persone che, nonostante la malattia, non perdono le emozioni e il
sorriso.
PIU’ BELLA CON I MURALES DI “AMO CODROIPO”
Codroipo” impegnata a migliorare la qualità della vita nel più grande comune
della provincia di Udine. Come? Con i
murales, affinchè i muri, i luoghi imbrattati, sporchi e disadorni ritrovino
dignità e bellezza. Il suo portavoce,
Antony Santelia, si sta impegnando molto in tal senso. I suoi non sono più
progetti ma realtà visibili e creative, frutto anche della generosità di
artisti e promotori. Si possono, infatti, ammirare i murales realizzati da
Simone Fantini ai campetti e in Piazza Giardini oltre che in Viale Vittoria. Ebbene,
proprio qui, i murales continueranno grazie all’arte di “AnimeBiancheArts” di
Chiara Castellani. Proprio l’artista, che risiede a San Lorenzo di
Sedegliano e ha un ventennio d’esperienza artistica alle spalle, realizzerà il completamento
dei murales sulla strada che, dal sottopasso proveniente da Goricizza, porta a
Codroipo, in Viale Vittoria, appunto. Il tema che sarà raffigurato riguarda l’acqua che coinvolge tanti
personaggi e poi torna al colore, in un cerchio che si chiude, dove non conta
la forma ma l’essenza. In Sala Abaco, ha presentato anche il progetto che
intende coprire di colore le pensiline di 24 metri in plexiglass di otto
pannelli da tre metri, oggi totalmente imbrattate di scritte, davanti alle Scuole
Superiori di Codroipo. I lavori sono già
iniziati con accurata e faticosa rimozione delle scritte imbrattanti, copertura
con aggrappante bianco, verniciatura in verde con la scritta “Sii la versione
migliore di te stesso”. Il progetto prevede il completamento di un pannello al
mese, caldeggiando la collaborazione degli studenti da cui ricevere proposte e
la promessa di non imbrattare di nuovo le pensiline. Altri progetti di
riqualificazione artistica riguardano l’ex pesa non agibile dei giardini,
la parete verso la stazione in Viale Vittoria, il muro di Via Foro Boario.
Inoltre il recupero di tre cabine telefoniche, l’attivazione con “Codroipo nel
tempo” di un archivio digitale dove cercare fotografie con la parola chiave, la
sterilizzazione dei gatti e l’oasi felina, la Libreria Libera di strada con
libri di crescita personale.
curate da “Amo Codroipo”, associazione nata per il benessere personale e
collettivo in città, aperta a proposte e collaborazioni.
rispettata. Il paese di Passariano, in sinergia con la locale Pro Loco, presieduta da Guerrino Puzzoli, ne ha
rispettato ogni dettaglio.
Festa ha visto protagonisti i bambini che, seduti sul carretto addobbato, hanno
contornato la statua lignea del Gesù Bambino fanciullo con la croce in mano e
l’indice della mano destra alzato verso l’alto, portata in processione.
era un dono della famiglia Manin a protezione dei bambini di Passariano, figli
di tutti coloro che, numerosi, lavoravano per la conosciuta e potente
famiglia.
60 agli 80, la tradizione si era persa e la festa dimenticata.
80, con l’arrivo di Don Oreste Rosso, le statue furono riportate in chiesa
dalla sacrestia insieme agli apparati sacri e anche il Gesù Fanciullo fu
festeggiato di nuovo.
2019 ha visto una grande partecipazione alla festa, alla S. Messa celebrata da
Don Pasquale Didonna, cappellano militare dell’Aerobase di Rivolto, con i canti del Coro di Lonca, e
alla processione, accompagnata dalla Banda “La prime Lus” di Bertiolo.
O, MEGLIO, IL SENOR MOJITO? ALLORA…QUESTO LIBRO E’ PER TE
Italia, domenica 20 ottobre alle ore 20, con ingresso libero, il libro di Michele Piagno, un po’ di Codroipo e un po’ di San Vito al T. dove è
nato nel 1981. Il libro El Señor
Mojito eleva a ”signore”
il cocktail cubano più noto al mondo cui l’autore aggiunge una collana
di personali segreti oltre alla passione di barman esperto, tra l’altro, di mixlogia
molecolare. Michele si è cucito addosso quella verve di chi sa il
fatto suo ma con la naturale timidezza di fondo che lo qualifica come bravo
ragazzo. Aveva un sogno, quello di lasciar nero su bianco la sua vocazione di “barista
di eccellenza e qualità italiana per la Federazione Baristi Italiani” fino a
che, per quello che potrebbe essere scambiato per un caso, ha incontrato la
scrittrice Cinzia Lacalamita cui, con il fluire dialettico tipico di chi sta
dietro il bancone, ha raccontato per filo e per segno ma senza intenzione
alcuna, il suo progetto letterario.
Evidentemente deve aver toccato il tasto giusto ovvero il cuore di
Cinzia che, qualche giorno dopo, gli ha chiesto un incontro per dirgli che lei
avrebbe realizzato il libro riposto nel
cassetto delle speranze. Detto, fatto. Dallo scorso aprile “El Señor
Mojito” ha arricchito la vetrina della casa editrice Corsiero e
ha riempito pagine di giornali regionali e nazionali come Vip, Corriere della
Sera e molte riviste di settore. Il volume, curato da Igor Damilano e Cinzia La
Calamita, in 86 pagine racchiude la storia leggendaria di un
cocktail, con la vera ricetta, alcuni segreti e 50 varianti speciali da provare
subito. Lette, bevute. Dalla ricetta originale al “Mojito sbagliato”, dal “Mojito
N. 5” a quello con lo champagne. C’è un mondo attorno al cocktail cubano
che si svela senza veli nel libro, attraente e fresco, a partire dal titolo. E
Michele è felice di lasciare una testimonianza della sua passione a chi vorrà
leggerlo e, perché no, mettere in pratica le sue ricette sfiziose e creative.
Virgin ovvero mojito senza alcool, compreso. Le altre ricette prevedono
ingredienti fantasiosi, perfino il miele in sostituzione dello zucchero e la
curcuma, di indiana natura. Che tutto ciò sia interessante l’ha capito non solo
Cinzia, ma chiunque legge o leggerà “El
Señor Mojito” perché l’autore narra
anche il suo percorso di vita, scrivendo in terza persona, facendo parlare
nientemeno che lui, il Mojito. “Dunque mi presento: sono il Señor Mojito. Su di
me sono stati spesi ettolitri d’acqua, per l’appunto, ma anche fiumi di
inchiostro nel tentativo di capire da quale mente io sia nato” così comincia il
libro, che parla della genesi di un cocktail, racconta dell’ “antenato
preparato con aguardiente”, fra pirati e incantesimi, e della paternità contesa
dai due barman, Attilio De La Fuenze e Angel Martinez, al lavoro nel
leggendario bar “La Bodeguita del Medio” a Cuba, resa celebre dallo scrittore
Ernest Hemingway. Così si presenta,
Michele. “I cocktail sono il mio mondo, quel mondo che avevo il sogno di far
conoscere alle persone: oltre ai bar, oltre alle discoteche, portandolo nelle
case dove esiste il vissuto intimo, familiare. Ho raccolto, perciò, 50 ricette
replicabili tra le mura domestiche sia per la facile reperibilità degli
ingredienti da utilizzare sia perché non necessitano di strumenti professionali
per la loro realizzazione”. Ecco allora tante varianti: il Branca Mojito,
con Branca menta, il Mojito Italiano, con grappa morbida e prosecco, il Jamaican
Mojito, come la bandiera jamaicana, il Royal Mojito, con champagne,
il Mojito n. 5 con frutto della passione e succo di melograno, il Mojito
alla rosa, quello al cioccolato e quello allo zenzero. Fino alla variante più
strana, dedicata all’italiana patria. Ma, per conoscerla, sarà meglio leggere
il libro o chiedere direttamente a lui, a Michele, “Canbassador Italia Red Bull
e Brand Ambassador Mixò Italy”.
Conoscendolo, sarà facile capire perché sia stato in grado di
registrare il brevetto mondiale di uno “sweet
& sour liofilizzato” capace di rendere i drink fluorescenti quando
sottoposti alle luci wood viola, nera e blu da discoteca, il “Glow sweet
& sour mix” testato da chimici e
tecnologi alimentare. E perché vanti
numerose collaborazioni con svariati brand internazionali e con Claudio
Burdi, giornalista del Corriere della sera, alla realizzazione del libro 100
cocktail light e contemporanei.