Il PONTE – periodico del Medio Friuli – Giugno 2017
Fiaba di Gruffalò
Dinamismo e
freschezza uguale divertimento. Ecco gli ingredienti della festa di fine
anno, in auditorium, i cui protagonisti sono stati i cento piccoli allievi
della scuola dell’infanzia “Stella del mattino”. Accurata scelta di musiche, interpretate e
ballate, ha fatto da colonna sonora alla
fiaba di Gruffalò, un mostro che ha occhi arancioni, lingua molliccia, aculei violacei sulla pelliccia, i cui piatti preferiti sono serpenti al funghetto o volpe impanata. Il
protagonista di questa storia è un topolino che passeggia con serafica calma
nel bosco. Di tanto in tanto a qualcuno viene in mente di farne un sol boccone.
Ci provano la volpe, la civetta, il serpente, i funghetti, le bisce, i lupi.
Per difendersi il topino scaltro inventa
la storia del terribile Gruffalò,
spacciandolo per suo amico. Così, spaventati, scappano e lo lasciano in
pace. Alla fine Gruffalò arriva davvero
e tutti rivalutano il topino, vedendoli camminare insieme nel bosco. Anche Gruffalò pensa che il topino faccia
paura. Molto incisiva la morale “ La
vita è proprio bella a vale la pena viverla ogni giorno con gioia e coraggio”. Con la contagiosa allegria di tutti i
bambini insieme a Gruffalò, a salutare
un altro felice anno di scuola.
trattamento chirurgico del linfedema” a Villa Manin
Che non esistano i miracoli per il linfedema è emerso
dall’autorevole convegno promosso dai comitati ANDOS di Codroipo, Pordenone e
Tolmezzo, in sinergia con l’A.L.L di Udine, di sabato 13 maggio a Villa Manin.
Il Convegno ha fornito un’informazione corretta su un approccio terapeutico del
linfedema che sarà sempre più utilizzato in futuro e si è rivelato punto di
convergenza autorevole e portatore di speranza per le tante persone che ne
soffrono. Rinomati specialisti del settore di fama nazionale e
internazionale hanno illustrato i metodi
di cura del linfedema, le ultime tendenze di gestione che mirano a contenere e minimizzare le
conseguenze derivanti dal disturbo della circolazione linfatica, sin dalla
diagnosi.
I relatori, con una visione interdisciplinare, dalla
fisiatria, all’ estetica, dall’oncologia alla riabilitazione, hanno affrontato temi altamente innovativi, quali il ruolo della
linfoscintografia nelle diagnosi delle alterazioni circolatorie linfatiche, il
trattamento ricostruttivo dei vasi linfatici e la liposuzione. Dopo il benvenuto della presidente dell’ANDOS
di Codroipo, Nidia Dorio, dell’assessore
al bilancio Patrizia Venuti, del cons. regionale Vittorino Boem, il convegno ha centrato subito il tema, davanti
a un affollato auditorium asserendo che la chirurgia possa guarire il linfedema
ma non esistano i miracoli. La cosa più giusta è la prevenzione. Autorevoli gli interventi dei vari
specialisti dai quali è emerso che il linfedema è una malattia e non un
sintomo, come spiegato dal Dott. Onorato,
specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione, dal Dott. Michele Povolato, specialista in
Medicina Nucleare e Dirigente Medico 1° livello Azienda Sanitaria Universitaria
Integrata di Udine, dal Dr. Christian Ure, specialista in Medicina Interna
Direttore Centro di Linfologia LKH di Wolfsberg (Austria), dal Dr. Alessandro
Busetto, specialista in Chirurgia Toracica Dirigente Medico 1° livello Ospedale
dell’Angelo, Mestre e dal Dr. Marco Rivilli, specialista in Chirurgia Plastica
Ricostruttiva ed Estetica.
specialista in Oncologia Direttore Scuola di specializzazione in Oncologia
Università degli Studi di Udine.
il linfedema? Se si otturano i vasi
linfatici è come mettere un nodo al rubinetto. Il tessuto si indurisce e si
sviluppa tessuto adiposo. Il linfedema evolve se non si fa una diagnosi e un
trattamento adeguato. E’ malattia cronica disabilitante che non minaccia la sopravvivenza ma ne limita la
funzionalità. Si può paragonarlo a un
iceberg. Nel mondo 140 – 250 milioni di persone ne sono colpite. In Italia si
registrano 40mila nuovi casi all’anno, con 2.190.133 persone che ne soffrono.
Cosa fare?
risultati brillanti se applicate da personale esperto con ruoli definiti e
autocura. Anche per questo il linfedema
è diminuito nei numeri. Il Dr. Christian Ure ha presentato la Clinica austriaca
dove egli opera, tra l’altro premiata come edificio più bello della Carinzia
– www.lymphklink.at – a Wolfsberg, specializzata per linfedema
negli stadi 2 e 3 e diabete mellito.
Emerge quindi che il linfedema è un problema serio che deve essere
trattato perché è una malattia che peggiora ma il chirurgo può fare la ricostruzione
dei vasi linfatici danneggiati, anche se l’intervento miracoloso non c’è. Fa
del bene ma ha possibili complicanze e insuccessi. Ancora non esiste la tecnica
ideale ma è caldeggiata la prevenzione con microchirurgia al momento
dell’intervento per salvare i vasi linfatici. La prevenzione, dunque, è l’unica strada da percorrere.
Cimolino
Domenica 30 aprile, il
teatro “P.Clabassi” ha ospitato
il tradizionale Concerto lirico e strumentale per ricordare l’insigne figura di
Suor Amelia Cimolino, la “Madre Teresa dell’ovest”, nata a Carpacco nel 1912 e scomparsa nel
2006. Missionaria in India, ha fondato il Villaggio dell’Amore ed è stata
insignita di importanti riconoscimenti internazionali.
concerto, premiato da un pubblico numeroso e partecipe, il Gruppo Strumentale
Kalikanthos di Spilimbergo che diffonde il valore, la cultura della musica e
dei canti del Friuli, il soprano Vanessa
Battistella, il mezzo soprano Loreta Battistella, i tenori Badì Scarpa e Andrea Biscontin, il basso Paolo Cevolatti. A dirigere e
accompagnare gli artisti il M° Olinto
Contardo, una “vita con la musica e per
la musica” dalla lunga carriera di direttore d’orchestra e di compositore. Il concerto, promosso dall’Associazione Amici
del Teatro “P. Clabassi” presieduto dalla signora Gianna, è stato patrocinato
dal Comune di Sedegliano, dal Club
Unesco di Udine e dall’ Associazione Polse Ollavina Halli. Momento culminante, dopo il concerto: l’80° compleanno dei Gianna Cuberli Clabassi,
con dedica in forma di tango da parte dei nipoti Wolfgang e Claudia, il
“Brindisi” cantato dai protagonisti del concerto, e tanti fiori ed
espressioni augurali per colei che è l’anima delle manifestazioni
intitolate al marito Plinio Clabassi,
noto cantante lirico che ha solcato i palchi più importanti del mondo.
rispetto per la NATURA
sorride alla Vita e alla natura. Un luogo dove si delineano e caratterizzano le
singole personalità. Per i bambini sono
Fata Pierina, di rosso vestita. Col variare delle stagioni cambiano le storie e
i libri custoditi nella Valingira, la valigia che gira per cercare bambini e
persone buone. Una vera gioia a Teor,
dove le maestre sono professioniste dello stare davvero con i bambini,
comprendendone le intelligenze e forgiandone l’etica ecologica. Forti anche della stima e della
collaborazione dei genitori che aiutano
in ogni situazione richiesta e collaborano con atteggiamento positivo. La filosofia cui si ispirano è leggibile sul cartello all’ingresso: La scuola
del fare e del giocare. Ma non solo.
allievi imparano che la diversità è un valore che si recupera attraverso la
convivenza. C’è il grande operare sulla coscienza ecologica che ogni bambino
porterà con sé nella società futura, dando scacco matto a chi funesta la nostra
Terra. Qualche esempio? L’Orto sinergico, che non necessita di
aratura, evita pesticidi e si basa sull’auto-fertilizzazione del suolo,
innescando un meccanismo di sinergia tra
la terra e i vari ortaggi. Il tutto si fonda su un rapporto di rispetto e
riconoscenza verso la terra. Alcune
piante attirano parassiti, altre emettono odori e sostanze repellenti per
allontanarli. Ai piccoli allievi viene spiegato che, come le persone hanno
competenze e predisposizioni diverse e si aiutano, così sono le piante. Un
esempio tra i tanti? Le tagete, fiori gialli per alcuni maleodoranti, tengono
lontani i parassiti del sottosuolo. E di miracoli simili mamma natura ne ha in
serbo tanti e a Teor ne conoscono un sacco. Il giardino della scuola è un bene di tutta la comunità, che fa passare messaggi di impegno, di educazione al
bello, al custodire. Per essere
cittadini attivi ed educare ad apprezzare e curare ciò che riceviamo in dono; il
pollaio, con la Gallina Giovannina,
che permette di fare esperienze nelle bioscienze osservandone le caratteristiche,
il ciclo vitale, la nascita dei pulcini.
Inoltre favorisce nei bambini lo
sviluppo di valori quali il prendersi cura, l’impegno, la costanza, la
responsabilità; iI Clapâr, giocattolo a costo zero con cui i sassi vengono ammucchiati, classificati, suddivisi,
custoditi e portati a casa come piccoli tesori; la Compostiera, con l’utilizzo degli scarti della pulizia di frutta e
verdura della cucina per la formazione del compost, permette la riduzione dei
rifiuti da smaltire ed il “riciclo” di quanto scartato. Gli avanzi
della cucina interna alla scuola vengono messi nel compost, due volte alla
settimana, a cura dei bambini “grandi”.
valido esempio di civiltà ed educazione.
Claudia V
mi è stato motlo utile l'articolo sul convegno sul linfedema. soffro da anni e adesso so qualcosa in più. Grazie