Il Ponte – Periodico del Medio Friuli giugno 21
FIABA: NONNO ODDONE E LA BICI TAXI
Catia Gobbo – Codroipo (Ud) – Pennarello
Età suggerita: da 6 anni e oltre
“Brrr…che freddo”.
Nonno Oddone guardava fuori dalla finestra. Le foglie erano volate via tutte e, presto, sarebbe venuta la neve. Il “glu glu” della moka lo fece correre in cucina, dove l’aroma del caffè gli fece tirar su il naso. Preparò la colazione e la portò a letto alla moglie Annetta, che lui chiamava fata. Poi, le diede un bacio sulla guancia, mise il cappotto e le disse: «Ti voglio bene» e andò al lavoro.
I nonni non dovrebbero lavorare, ma lui era speciale. Aveva un negozio di articoli sportivi in piazza, di fronte alla chiesa. Erano appena arrivati gli sci, le sciarpe, i berretti e li doveva sistemare. C’erano anche gli scarponi con le luci, che lui non sapeva nemmeno esistessero.
“Vedrà, piaceranno tanto ai bambini” gli aveva promesso il rappresentante.
“Glin Glon… Glin Glon” ecco nonno Oddone. Puntuale, come ogni mattina, sulla sua bicicletta nera, portapacchi e ferro lucidati, veniva a salutare i bambini che andavano alla Scuola dell’Infanzia. Indossava un giubbotto vecchio modello, quasi giallo, che nascondeva la pancia un po’ grossa. Già, lui era un golosone. Pedalando lentamente, cantava: «Bici-taxi pronta, chi vuol salire?»
«Io, io, io» rispondevano i bambini. Poteva portarne solo quattro, due sul ferro davanti e due sul portapacchi dietro, stando bene attento a non far salire sempre quelli. Lui, le cose, le faceva per bene. Gambette larghe come ali di aereo chi sta dietro e gambette dritte come lecca-lecca chi sta davanti e via che andava, intonando un allegro: “Poropopopò… poroppopò”.
La bici-taxi era magica: si allungava per farli stare tutti. Davanti al cancello rosso della scuola, i bambini scendevano e battevano un cinque sulla manona di nonno Oddone, che li salutava dicendo: “Mandi”, che voleva dire ciao in friulano.
Per il vocione e la panciona che aveva, loro pensavano fosse l’aiutante di Babbo Natale. Chissà, forse era vero! Poi, pedalando, pedalando, nonno Oddone arrivava al suo negozio. Tirava su la saracinesca e controllava che tutto fosse in ordine. Calzini con calzini, scarpe con scarpe. Sì. Tutto a posto. Apriva la porta e aspettava i clienti.
E, intanto, pensava ai bambini della Scuola dell’Infanzia. Sapeva che Andrea stava facendo una corsa con Francesco, che Paola giocava a far la mamma di Giusy e che Bruno litigava con Sebastiano per le costruzioni. Pensava anche a Saranhiù, il bambino dell’India che aveva le scarpe rotte o col sorriso – come diceva lui – e giocava a pallone nel giardino, sotto l’albero parlante, ma tirava sempre storto. Allora, toglieva le scarpe e le metteva vicino alla rete. Scalzo, riusciva a fare certi goal… nonno Oddone ebbe un’idea. Prese le scarpe da calcio più belle che aveva in negozio, nere con le strisce rosse e i tacchetti d’argento brillante e le portò dove Saranhiù giocava a calcio. Le appoggiò sull’erba, prese quelle rotte, le mise nel portapacchi e tornò, fischiettando, in negozio. Stava lì, al suo bancone, immaginando la felicità di Saranhiù. Intanto aspettava, aspettava, ma … nessuno entrava. La gente passava davanti, camminando in fretta e nemmeno guardava la sua vetrina, anche se lui aveva messo le bandierine e i palloncini. Un lunedì, a pranzo, glielo disse a Fata Annetta che avrebbe chiuso il negozio.
«Perché mai?» chiese lei.
«Perché sono vecchio e, forse per questo, nessuno viene più a comprare i miei scarponi e i calzini a righe gialle e blu che si trovano solo da me».
La mattina dopo, nonno Oddone glielo disse anche ai bambini. In un attimo, divennero tristi, non vollero più giocare e nemmeno mangiare. Le maestre, le mamme e i papà erano preoccupati, perché c’era troppo silenzio a scuola e anche a casa. Una sera, Elisa, che aveva solo quattro anni, glielo disse a sua nonna, prima di dormire nel lettone con lei.
«Sono triste, perché nonno Oddone vuole chiudere il negozio».
Pianse un po’ e, poi, le successe di fare un sogno molto bello. Fata Annetta le fece vedere il disegno di nonno Oddone felice, con il negozio pieno di bambini. Elisa si svegliò: «Nonna, mi porti a comprare le scarpe nuove?»
«Ci vai sabato, al Centro Commerciale, con la mamma e il papà».
«No, io voglio le scarpe di nonno Oddone!»
«Hai ragione, Elisa. Meglio comprarle da lui, che ti regala il palloncino e ti batte un cinque» le rispose la nonna.
Appena uscita da scuola, Elisa andò al negozio di nonno Oddone, con la nonna. C’erano anche tutti i suoi amici, con le mamme, i papà, i fratelli, i cugini, i vicini di casa. Tutti comprarono qualcosa e nonno Oddone fu felice, perché vendette tutto, anche i calzini a righe gialle e blu e proprio al papà di Elisa, che era un giocatore di tennis. La sera, Oddone tornò a casa con la scatola piena di soldi. Fata Annetta lo aspettava con la pastasciutta al ragù, che a lui piaceva tanto.
«Questi soldi li regalo ai bambini della Scuola dell’Infanzia, così possono costruire un campo di calcio» le disse.
Fata Annetta sorrise, ma senza farsi vedere, mentre gli metteva gli spaghetti nel piatto.
Nonno Oddone era di nuovo contento, perché sapeva che i bambini gli volevano bene e questa, per lui, oltre a Fata Annetta, era la cosa più bella del mondo. Per questo, ogni sera, prima di andare a dormire, pensando a loro, cantava…
Ninna oh! Ninna oh!
Questi bimbi a chi li do?
Li darò alla Annetta,
che li coccola senza fretta.
Li darò alla piccola Elisa,
che suona la Farfisa.
Li darò alla Bici-taxi,
che fa fare la nanna maxi.
Buonanotte.
Questa fiaba fa parte delle 52 raccolte nel libro “UN ANNO DA FIABA” (Abacoviaggi editore). Si trova nelle librerie, agenzie Abaco, sul sito www.pierinagallina.it
Libro: IL RITORNO DELLE NUVOLE BIANCHE di Lorenzo Battistutta
Catia Gobbo, Originario di Bertiolo – Pozzecco – Lorenzo Battistutta è formatore, educatore, relatore e conferenziere da oltre vent’anni. I temi di cui si occupa sono legati alle relazioni, a come viverle in modo soddisfacente, in famiglia e con le persone care.
È il fondatore di Aligen, Istituto Libere Abilità, di Udine, istituzione che organizza corsi sull’etica, l’enneagramma, la stima.
”Il Ritorno delle nuvole bianche” è il suo primo romanzo, ricco di insegnamenti tratti dal suo corso sull’etica.
È un libro-viaggio ambientato nella vita, nelle relazioni di ogni giorno, quelle che riguardano tutti e, da cui, nessuno è esentato.
Il viaggio inizia in un casolare: un misterioso casolare.
Cinque ragazzi, alle prese con le difficoltà relazionali, si incontrano, lì, e vivono a stretto contatto con la difficile arte di “dire la verità senza ferire e di ascoltare senza subire”.
In compagnia di una guida, scoprono i comportamenti che impediscono di vivere pienamente, e con soddisfazione, la propria vita.
Stanza dopo stanza, Sara, Leonardo, Linda, Mattia, Giovanna imparano a confrontarsi con i conflitti quotidiani, fino a comprendere dove stia di casa la felicità: nel “dire la verità senza ferire e ascoltare senza subire”.
Naturalmente, come ogni arte, si impara un po’ alla volta, pagina dopo pagina, in un libro che diventa insostituibile amico e confidente.
Come ogni amico che si rispetti, sa prendere per mano, indicando il segreto per una vita soddisfacente, con relazioni che funzionano, mostrando la via per l’Abbondanza e per la libera espressione dei personali talenti.
Diventa naturale identificarsi nei diversi personaggi e riconoscersi in molti degli episodi narrati. Niente formule segrete né teoria, ma esempi concreti di vita quotidiana, di discussioni, bugie, manipolazioni, critiche.
Il romanzo è un appassionante racconto di vita che chiede di entrare, di immedesimarsi, e di cucire la consapevolezza di potercela fare, di poter cambiare la propria esistenza.
Perché abbiamo tutto a portata di mano: dobbiamo solo aprire occhi e cuore!
L’autore, Lorenzo Battistutta, ha il merito di avere reso questi insegnamenti pratici, attuali e godibili, grazie a uno stile fresco e divertente e a una trama coinvolgente.
All’interno del libro ci sono: una download card per scaricare il testo in pdf, l’audio in formato mp3 e il cd con la lettura integrale dell’attrice Sara Beinat. Aligen Edizioni, pp. 303, euro 20. www. aligen.it Info: Karen Zanier – cell. 340 270 35 79 – karen.zanier@gmail.com
Aligen – info@aligen.it
Beano – Codroipo (Ud)
Nozze di diamante per Maria Zuliani e Augusto Mizzau
Nella parrocchiale di Beano, il 25 aprile 2021, Maria e Augusto hanno festeggiato 60 anni di matrimonio.
Al loro fianco, i figli Adriano e GianMauro con le nuore Patrizia e Antonella, e i nipoti Giacomo, Mattia, Filippo e Tommaso.
La storica famiglia Mizzau, ”chei di Buzul”, da sempre residente a Beano, tuttora continua a lavorare la terra e porta avanti una discreta agenzia immobiliare, frutto del lavoro iniziato da Augusto, continuato da Adriano e GianMauro e già proiettata nel futuro con i nipoti.
Nato in una famiglia con grandi valori cattolici, Augusto aveva 7 fratelli, tra cui Alfeo, noto politico della DC.